Ultimi giri al Vinitaly, tanti assaggi e tante storie dietro ogni bottiglia. Il vino è un modno che non finisce di stupire. E con un sorso di champagne lo salutiamo, non sappiamo se è il 34simo o il 35simo della nostra vita, comunque lo troviamo sempre in gran forma. Il vino invecchia meglio di noi.
Luciano Ferraro
A fine giornata di Fiera siamo tutti stanchi, ma per Riccardo Cotarella c’è sempre posto. Ed eccoci alla Gran Guardia ad assaggiare 8 grandi vini, ben 7 rossi, che danno un’idea delle diversità della nostra Italia. Da Verona alla Sicilia, attraverso un verdicchio che sa di riesling, un nero d’avola concentrato, i profumi dell?Etna, la potenza del montepulciano d’abruzzo, la classe del Montiano, l’armonia dell’amarone e la sorpresa di un Blogheri poco conosciuto. COmplimenti a RIccardo per la selezione, ma anche per la conduzione, mai stancante (ed eravamo tutti molto stanchi), animata ad arte da Riccardo stesso con Luciano Ferraro e Gigi Brozzoni, due fuoriclasse.
Un gradito invito quello dell’AIS e così eccoci a Milano alla presentazione della nuova edizione di Vitae, la guida, molto dettagliata, dei vini d’Italia dell’AIS. In abbinamento la premiazione dei migliori vini che rappresentano la regione di provenienza, 22 piccole perle (il Trentino e l’Alto Adige, come anche l’Emilia e la Romagna vengono premiati separatamente). Un’occasione anche per salutare tanti amici di una Milano che seguita a celebrare il vino nel modo migliore.
Altra giornata di Vinitaly, caratterizzata dal gran Tasting di Riccardo Cotarella, con una quindicina di aziende da lui seguite in tutto il mondo (si arriva perfino in Giappone!). Un’occasione per avere una panoramica di come il vino e il suo gusto si sta evolvendo scavalcando mari e confini. E prima e dopo incontri e brindisi con tanti protagonisti di questo affascinante settore.
50 anni dal 1958 al 2008 (anzi 2009, ultima bottiglia presentata) raccontano la storia dell’amarone meglio di qualsiasi testo. Una storia che è motivo di orgoglio, dimostrazione di continuità e di coerenza di stile, tutte qualità che sono caratteristiche uniche della grandi aziende vitivinole e Bertani indubbiamente fa parte di questo ristretto novero di imprese. La degustazione di ben 6 annate storiche, tra le quali la famosa 1967, ha avuto luogo l’altro ieri al Westin di Milano, condotta con altrettanto stile da Luciano Ferraro di fronte a Emilo Pedron, ceo di Bertani.
Il “Gran Tour” nell’Italia del vino può essere un grande appeal internazionale e ulteriore motivazione a scoprire l’Italia, anche quella meno conosciuta. Moderati da Luciano Ferraro, ce lo confermano Christian Eder (venite in Alto Adige), Patricia Guy (la scoperta dei Colli Euganei) e l’entusiasmo di Isao Miyajima, un giapponese che parla l’italiano a velocità pazzesca e che l’Italia l’ha percorsa quasi tutta. Siamo all’Expò, in un affollatissimo sabato.
Il Sirha di Lione è una delle più importante fiere del mondo con i suoi 200000 visitatori e migliaia di chef coinvolti. Comprende vari eventi e quello che per noi è il più importante: il Bocuse d’Or con la finale dove saranno presenti 24 nazioni in gara. Non ci sarà l’Italia e il pranzo aperto alla stampa l’altro ieri da Cracco è servito a spiegare le modalità e difficoltà di tale Premio che ci vede come organizzatori della Selezione Italiana. Marie-Odile Fondeur responsabile del SIRHA ha introdotto il pranzo e fornito gli impressionanti numeri della Fiera. Florent Suplisson responsabile dei concorsi ha spiegato come funziona il Bocuse d’Or e il sottoscritto ha raccontato l’esperienza italiana. Prossimo appuntamento a Milano, il 1°dicembre, in occasione della giornata conclusiva di Cooking for Art a via Tortona 32.