E arriva la “Summa” del mondo della pizza. Forse era inveitabile visto il successo anche mediatico delle pizzerie che ormai fa ombra anche a quello degli chef. A scriverla sono in tanti, coordinati da Barbara Guerra, Luciano Pignataro, Albert Sapere con alle spalle il gruppo di Formamentis, quindi è Napoli il baricentro dell’operazione che comunque si vuole presentare come internazionale e in effetti ci sarà una tappa anche a New York. Migliaia le pizzerie esaminate, 500 quelle messe in fila, anche se dalla 151sima posizione in avanti sono tutte alla pari. Non mancheranno le polemiche, ma crediamo che, visto la qualità professionale di chi ci ha messo la faccia, le cose sono state fatte nel modo migliore. Poi come tutte le classifiche, ognuno avrà qualcosa da ridire. Prossimo appuntamento a Napoli il 20 luglio per scoprire le prime 50.
Luciano Pignataro
Chiusura fresca, per via della temperatura che si è abbassata, chiusura serena con tanti cuochi salernitani a celebrare il rito del recupero. I cibi d’avanzo, sapientemente rimanipolati, possono essere anche migliori di quelli di partenza e la dimostrazione eccola in una serata dove c’era l’imbarazzo della scelta. Un saluto finale a tutti, LSDM si chiude, Emergente Sala centrosud pure.
Sara Guastalla del magnolia di Forte dei Marmi, e Alberto Faggi del Palagio di Firenze sono i due vincitori di Emegente Sala centrosud. Menzione di merito a Gianmarco Iannello, migliore nel trovare gli errori di una carta dei vini. Questo il verdetto al termine della lunga giornata che ha visto sfidarsi 7 concorrenti dal mattino a metà pomeriggio attraverso le due prove, di teoria e di servizio al pranzo. C’è stato davvero molto interesse attorno a questa competizione che vuole attirare l’attenzione su un tema così ancora poco trattato come quello della sala. torneremo sull’argomento, per ora ringraziamo i tanti che hanno sostenuto questa iniziativa, in primis la Famiglia Cecchi, vini toscani ed umbri e anche un ottimo olio, il caffè Kimbo con le sue simpatiche “cuccume” che hanno dato un tocco di napoletanità ed allegria, Marta Enrica e Dominga Cotarella, le tre bravissime sorelle che stanno dando vita ad IntreCCCi, una scuola di alta formazione della sala e che hanno donato ai vincitori una borsa di studio, l’olio De Carlo, Giuseppe Di Martino del Pastificio dei Campi, sempre prezioso con i suoi suggerimenti, i tartufi di Toscobosco, l’acqua San Pellegrino, e altri ancora. Grazie all’ospitalità squisita della famiglia Pagano proprietaria dell’albergo e dell’azienda San Salvatore, a Raffaele Barlotti con le sue squisite mozzarelle, a Luciano Pignataro grande voce del sud e anche di questo evento, e infine a Barbara Guerra ed Albert Sapere ideatori di LSDM, un piccolo grande evento.
LSDM10, ovvero tanti contenuti in parallelo. Noi gravitiamo sulla sala Blù dove presentiamo Tomas Kavcic, straordinario e sensibile interprete del Collio Sloveno, innamorato anche dell’Italia che si presenta con delle eleganti alici, e poi uno piacevole gnocco mozzarella basilico e pomodoro, per un gran finale con l’ostrica al miele. Poi è la volta di Luca Vissani per parlare anche della sala (prima volta per LSDM) e darci modo di anticipare Emergente Sala del giorno dopo.
Dieci volte LSDM, ed eccoci ancora a Paestum. Eravamo innamorati di questi posti anche prima dell’evento, figuriamoci adesso! Non è facilissimo arrivarci, per cui doppi meriti vanno ad Albert e Barbara Guerra che hanno spauto realizzare il loro sogno. Oggi le spalle sono irrobustite da Forma Mentis, per cui il sogno è anche più sereno. Anfitrione è Luciano Pignataro, e il brindisi è d’obbligo con i vini di San Salvatore (Peppino Pagano è altro grande sostenitore del progetto) e ovviamente tanta mozzarella.
Non saremo a Roma quando la città diventerà anche Città della Pizza, ma diamo volentieri notizia. Ieri sera la presentazione di questo evento che si terrà appunto il prossimo weekend di fine mese nel Guido Reni District (vicino al Maxxi) e che vedrà appunto il raduno di tanti celebri pizzaioli da tutti Italia (invasione benedetta, non quella prevista per domani con ben 4 cortei per le strade di Roma). Organizzatore è Vinoforum, presente ieri con Emiliano De Venuti, e consulente prezioso Luciano Pignataro, massima voce della pizza in Italia e quindi nel mondo.
10 anni di Imago, 10 anni di consenso crescente di pubblico (il ristorante è sempre pieno) e di critica (la cucina di Apreda ha alti punteggi su tutte le guide, forse la sola Michelin lo penalizza un pò con una sola stella), ma non era scontato. In tanti ci avevano provato prima ed il ristorante, nonostante la posizione e il prestigioso contesto, non era mai decollato. Doppia lode quindi a Roberto Wirth, al bravo Francesco Apreda, ma direi anche a tutta la brigata di cucina e di sala capitanata dal sempre presente Marco Amato che lo supporta con una magnifica coesione e uno stile ineccepibile.
Solo alla seconda edizione ed è già un classico: il convegno sulla pizza di Formamentis che vuole fare un pò il punto sullo stato del “mondopizza” oggi. Salvo la pizza (nel senso di quella vera da mangiare) il resto c’è tutto. Si parla di Associazionismo (perchè tante sigle?), si parla di farine (perchè questa lotta all’ultimo seme di grano?) si parla di giovani (perchè quest’ansia di successo, tutto e subito?) si parla di web (a chi clicca di più) si parla infine di pizza nel mondo (e ci sembrano poi le considerazioni più concrete). Qua e là. Giorgio Agugiaro ci ricorda che con tutto il grano italiano arriveremmo solo a metà giugno, quindi importare è una necessità. Luciano Pignataro legge il comunicato dell’Associazione Mani d’Oro (pizzaioli che si sentono trascurati). Barbara Guerra sfama gli affamati con la pizza fritta della Masardona (qui nel chiostro non si vede nemmeno un’ombra di pizza, nemmeno a “libretto”). Un convegno comunque importante e trasversale, che speriamo serve a consolidare e temperare il vivace mondo della pizza, vivace soprattutto qui a Napoli, come forse è giusto sia.
Dopo Caserta Gianfranco Iervolino fa il bis con un secondo Morsi e Rimorsi dove ci mette anche la faccia (nel primo era solo consulente, qui è anche socio). Un bel locale appena fuori dal centro storico, con un lungo fronte e una saletta laterale. Attenzione sulla pizza ovviamente, ma anche sui genere “similari”, come gli sfizi, le crocchette, i saltimbocca, i fritti. E, venendo alla pizza, accanto alle classiche versioni ecco la selezione “oro”, con una serie di elaborati dedicati a personaggi napoletani famosi, con un impasto particolare e l’utilizzo di una serie di ingredienti dop e di nicchia. Pur essendo da tanti anni in campo e molto noto, grazie anche alle sue apparizioni televisive, è la prima volta che Gianfranco Iervolino scende direttamente in campo. Il momento ci sembra giusto, il locale ampio e gradevole, e la sua pizza si colloca subito tra le migliori da noi assaggiate (nella tipologia classica). Ampia la partecipazione dei media, con la benedizione del parroco e di Luciano Pignataro presente.
Tre donne, Dominga, Enrica, Marta, tre C come Cotarella e tante altre parole, come ad esempio coraggio, creatività, costanza, culo (perchè no?) che vanno a passo di carica (altra C). Siamo alla Cantina Falesco prima, e poi al Museo del Vino di Castigliane in Teverina, per gli auguri di Natale, ma anche per la presentazione di un progetto. C’è un cambio di generazioni tra la prima e la seconda dei Cotarella, un ideale passaggio di consegne tra Riccardo e Renzo e le loro tre figlie, la dichiarazione di un impegno di quest’ultime a rilanciare in grande. Tutto sommato Riccardo e Renzo hanno scritto la storia del mondo del vino italiano pensando più all’esterno che dentro casa loro. Ora le figlie ripartono da Falesco per allargarne i confini, dividerne gli stili creando all’interno una superiore denominazione: Famiglia Cotarella dove ci mettono nome e faccia. E non solo, c’è anche il progetto di una nuova scuola di formazione (Intreccci con tre C) e tante cose ancora. Insomma una vera rivoluzione in famiglia e per annunciarla hanno fatto le cose in grande richiamando a Castiglione un bel numero di persone con un bel menù e tanti importanti vini, della loro collezione ma non solo. Che dire? ben vengano nuove generazioni con questa voglia di crescere lavorare ed investire, ci sembra purtroppo raro in Italia.