A questa Casa rossa (così si chiama questa storica struttura a bordo delle piste per via del colore) non eravamo ancora arrivati. Colmiamo la lacuna per ritrovare Dal Degan e la sua band. Ragazzi affiatati che sanno lavorare, coesi ed amici, con allegria quando è il momento, con grande impegno quando c’è da lavorare. La Tana di prima sacrificava un pò tutti, in sala ed in cucina, qui invece gli spazi consentono di lavorare bene, potersi organizzare, presentare due linee (la più easy da un lato al Bistrò, quella più ambiziosa nella tana gourmet). Ed è da questa parte che ci sediamo per assistere alla “sinfonia” di Dal Degan. Una sinfonia un pò “dark”, dove il nero è prevalente come colore, l’amaro come sapore, e dove il dolce è praticamente abolito, perfino nei dessert. Ma sinfonia rimane, e sono assaggi che stupiscono per qualità e coerenza: niente sale, ma pienezza di sapore grazie alle forti concentrazioni ed estrazioni, grande valorizzazione degli elementi anche dimenticati e poco noti del territorio, viaggio alla scoperta di abbinamenti poco consueti e indubbiamente originali. Difficile scegliere il piatto migliore tra le lumache, la lingua, l’anguilla, il capriolo ed il tenace spaghettone (22′ di cottura). Grandi lodi quindi a Dal Degan, ma certo è che da un giovane vorremmo magari anche un pizzico di solarità e allegria in più sulla tavola e quanto ai dessert, scegliete quelli tradizionali (buonissimi come la perfetta piccola pasticceria), lasciando perdere quelli anomali che ci ha dato (almeno questa è la nostra opinione).
Luigi Costa
10 anni di sparkling, storia di un evento piccolo, ma di successo. Merito di tanti ma in primo luogo della famiglia Bianchi Pizziol che tanto si è impegnata per fare di questo evento qualcosa di diverso e comunque piacevole e interessante. Merito del lavoro di tanti, della bontà dei loro Franciacorta che scandiscono tempi e ricette, della partecipazione spontanea e convinta di tanti nostri colleghi con i quali è un piacere ritrovarsi. Poi c’è la gara, un concorso serio, ma dove vince chi partecipa anche se alla fine, come è giusto sia, c’è anche un vincitore. Questa volta, meritatamente, Enrico Bartolini.
Carlo Cracco è nato a Vicenza 48 anni fa e non si è mai dimenticato le sue origini, da qui l’idea di questa serata dedicata ad un grande prodotto: l’asparago bianco di Bassano. Idea ripresa e sostenuta da Roberto Astuni, ristoratore in città pieno di energia e di voglia di far sistema, che guida anche la Confraternita dei Ristoratori locali, instancabile nel proporre e organizzare iniziative che convoglino l’interesse del mondo esterno a questo paese che è un piccolo gioiello. Riccardo Antoniolo, giovane e valente pasticciere e ristoratore, ha messo a disposizione la sua ampia location: l’800, una bella villa alla prima periferia dotata di ampia cucina e parcheggio. E non solo, con dedizione, (come sempre perchè lo conosciamo da tempo), ha fatto da tramite, ha tenuto i collegamenti ed è stato il punto di riferimento in cucina, insomma bravissimo come al solito. Carlo Cracco non è venuto, ma ha mandato chi abitualmente cucina, il suo braccio destro e quello sinistro: Matteo Baronetto e Diego Giglio. Con simili ingredienti la serata non poteva non aver successo, e così è stato. Inizio e fine folgoranti con l’asparago” sublime” inventato per l’occasione e i distillati di Gianni Capovilla, il folle genio di Bassano. Sono esperienze importanti e bei ricordi non solo per chi si siede al tavolo, ma anche per chi ha lavorato dietro le quinte: il confronto nell’eccellenza, può solo far crescere il territorio.
A Palazzo Roccabruna, nel centro storico di Trento, si svolge in questi giorni l’annuale appuntamento con il Trentodoc. Nelle bellessime sale sono presenti quasi al completo i vari produttori e in cucina troviamo un menù interessante presentato sul legno di una cassetta di vini e firmato Diego Rigotti appena rientrato da Hong Kong e ora attivo a Maso Franch.
L’azienda Rigoni è datata, e, come in tutte le famiglie che si rispettino, c’è una nonna che ha occupato una posizione chiave. Dalla Nonna al figlio Vittorio e da qui all’attuale generazione che ha reso il marchio conosciuto in tutto il mondo. Andrea e Alessandro Rigoni ci presentano i loro mieli bio all’Hilton di Venezia e poi ce li fanno assaggiare in versione”elaborata” grazie all’abilità del team “La Tana” guidato da Alessandro dal Degan e Stefano Fracaro, al teatro la Fenice. Il tutto al termine di una performance musicale che si merita il suo post a parte. Una bella esperienza davvero e un’azienda che riesce a coniugare qualità con (moderata) quantità. Evviva! in Italia non è così facile.
Lorenzo Cogo e Alessandro Dal Degan hanno molto in comune, la giovane età, la passione, il territorio di appartenenza cioè Vicenza. Il primo ha una vasta esperienza maturata in posti famosi in giro per il mondo, il secondo ha frequentato soprattutto l’Asiago, come dire la punta di un ago al confronto, ma con intensità e acume notevoli. Tra i cosiddetti “chef emergenti” ambedue rappresentano ormai delle certezze.
Brucia le tappe Lorenzo Cogo, sostenuto da un conforto mediatico senza precedenti in Italia, e dalle sue indubbie capacità: in un solo anno è già famoso. E per celebrare il compleanno ha pensato bene di radunare un pò di amici, che non sono poi pochissimi. Pochi sono solo i suoi colleghi presenti, a parte Renato Rizzardi (Locanda di Piero) e Riccardo Antoniolo (Ottocento) a dare una mano.
Una bellissima giornata di sole a Venezia e un bell’incontro con Arrigo Cipriani e Philippe Leveillè. Si è parlato di Italia e Francia, in cucina, a tavola: quello che ci unisce e ci differenzia. Un incontro animato e reso interessante e vario dai molti aneddoti e dalle grandi personalità dei due protagonisti.