Nuova edizione di LSDM e nuovo corso: non più cucina dal vivo, ricette spiegate, cuochi al lavoro. Largo spazio ai microfoni e anche qui scelte coraggiose degli organizzatori (Barbara Guerra, Albert Sapere, Luciano Pignataro): parlano a lungo uno dopo l’altro quelli che in genere parlano poco (pizzaioli e chef), mentre i giornalisti in genere loquaci vengono messi tutti insieme, e gestiti in meno di un’ora. A favore è l’ampiezza trasversale e la varietà delle tematiche affrontate, a sfavore secondo noi l’eccessiva lunghezza di alcuni interventi e lo sforamento degli orari. Però LSDM rimane uno degli eventi più piacevoli e interessanti del circuito enogastronomico, il migliore di tutto il Sud, e non solo.
Luigi Franchi
Non ti sembra di stare in Italia al Quarto piano di questo funzionale palazzo congressuale alla periferia di Rimini, dotato di un comodo parcheggio. A riportarti nei confini ci pensa la cucina, affidata al bravo Silver Succi, il migliore forse dei tanti allievi di Gino Angelini, con una cucina che è legata al territorio, interpretato con una finezza che è rara a vedersi in riviera romagnola, quasi del tutto priva di pesanti rimandi dialettali. Le cose migliori? la leggera ed elegante tartare, il bilanciato fagottino di crostacei, cotture meno precise nei cannelloni e nell’ombrina un pò troppo sovrastata. Anche la sala, e siamo al completo, si muove bene e con un buon ritmo. In conclusione un locale poco tipico, ma dove il territorio è più rispettato che altrove.
La prima volta di Emergente Pastry Chef, gara riservata ai giovani under 30 pasticcieri di ristorazione, non poteva essere che al Sigep. Ed eccoci nello stand Olitalia che supporta il premio che è anche un’occasione per lanciare e parlare di Evoloso, il nuovo olio evo dedicato alla pasticcieria. Gianni Tognoni ed Anna Baccarani presentano l’Evoloso, il nuovo olio e cinque noti giurati si apprestano al giudizio. Sono Elsa Mazzolini, Nerina di Nunzio, Barbara Guerra, Luigi Franchi e Maurizio Pelli. In gara: Alberto Ziggiotto di Gellius, Elisa Zanelli di Rose Salò, Cristina La Capra dell’Hotel Bulgari, Francesco Gatti dell’Excelsior Gallia, Christian Marasca de Zia Restaurant, Melissa Dolci di Piper e Andrea Bosini di Inkiostro, poi ritiratosi (purtroppo il piatto di servizio si è rotto durante le preparazioni). Ognuno di loro doveva preparare un dessert al piatto e tre finger salati. Il premio pasticcieria salata è andato ad Alberto Ziggiotto, quello di dessert al piatto a Melissa Dolci e il premio assoluto appannaggio di Elisa Zanelli, la giovanissima pasticciera di Rose Salò. Ottimo il contenuto tecnico e molto forte quello emozionale: i ragazzi hanno sentito grandemente la prova, erano visibilmente emozionati, hanno lasciato una scia di professionalità e freschezza: bravi tutti, molto bravi.
Olitalia ha presentato la sua linea di “oli dedicati”. L’idea è quella di semplificare la vita degli chef offrendo loro degli ingredienti mirati. E definire il profilo organolettico di questi oli non è stato semplicissimo. Al lavoro oltre ad un gruppo di esperti, un team selezionato di chef JRE di mezza Europa. Ieri il tutto è stato presentato a Identità Golose, con la prova pratica messa a punto dai JRE, tre di loro, Daniel Canzian, Allan Castellote, e Deni Srdoc (croato), hanno presentato le tre versioni curate per verdure, pesce e carne. L’idea ci sembra buona, bisogna ora vedere come sarà comunicata e accettata dagli chef.
Gran finale di Emergente Sala sul palco del Teatro Puccini a Merano. Una splendida location per un evento originale e nuovo che ha incuriosito molti e appassionato gli addetti al lavoro presenti. Di fronte ad una qualificata giuria eclettica e composita i dieci concorrenti si sono ben presentati, hanno risposto alle domande, alcune anche curiose (ma d’altronde in una sala di ristorante tutto o quasi può capitare), e infine sono stati coinvolti direttamente con i vari sponsor. Tutti sono stati bravi, ma alla fine il verdetto unanime ne ha premiati due: Alberto Tommasi del Cambio di Torino e Enrico Guarnieri di Da Vittorio a Brusaporto. Visto l’alto livello dei concorrenti abbiamo deciso di invitare a Roma anche il terzo classificato, Alberto Bonanno del Magorabin di Torino. E chiusura con un bel brindisi nel foyer del Teatro con alcuni grandi prodotti come il tartufo di Toscobosco, i conchiglioni del Pastificio dei Campi, i vini di Cecchi Feudi Famiglia Cotarella e San Salvatore, i formaggi del Consorzio del parmigiano e di Carmasciando, i salumi di Antica Corte Pallavicina, la bufala di Barlotti, il salmone Upstream, il caffè Kimbo, gli oli e aceti di Olitalia, i sigari del Maledetto Toscano ed altri ancora.
I numeri erano impressionanti: una tavola lunga quasi 300 metri per accogliere 900 commensali, e applaudire i 100 ristoranti del Buon Ricordo un’associazione che festeggia per l’appunto i 50 anni. Una tavola monstre affidata alla regia di celebri chef esperti, tra i quali soprattutto per ovvi motivi pratici, quelli del territorio a cominciare da Massimo Spigaroli. L’Associazione ha indubbi meriti, è partita prima di tutti gli altri e se ancora se ne parla ed è capace di organizzare eventi come questi vuol dire che funziona. Alcuni la vorrebbero un pò più “contemporanea”, ma bisogna pure dire che oggi è forte il vento di chi vorrebbe tornare un pò indietro, o almeno non perdere certi valori acquisiti. Detto questo è stato bello ritrovarsi con tanti amici, chef e colleghi, con la dirigenza del Touring ad assaggiare i tanti prodotti che hanno animato la piazza Garibaldi e le Logge portati fin quassù da tutti i cuochi. Poi al momento di andare in tavola si è scatenato un nubifragio, ma in qualche modo sono riusciti ad andare avanti, con forza e coraggio contro la sfortuna che purtroppo ha colpito ancora una volta. Comunque alla fine ci ricorderemo questo evento anche per la vicissitudine e l’allegria che tutti sono riusciti a mantenere.