Quasi mezzo milione di euro (450.000) questo lo storico risultato, il migliore di sempre, per la diciassettesima edizione dell’Asta del Tartufo che quest’anno ha interessato, oltre la storica sede del Castello di Grinzane anche il ristorante Otto e mezzo di Umberto Bombana a Hong Kong e la novità di Filadelfia con un ritorno in USA dopo un’assenza di vari anni. E la formula ha funzionato con i vari lotti che hanno visto una crescita trionfale fino all’ultimo, il più importante, aggiudicato allo chef cinese Zhenxiang Dong, ad oltre 100000 euro (peso complessivo dei due tartufi 1150 gr). Parte del ricavato è andato a Norcia, città del tartufo, colpita recentemente dal terremoto, ed era infatti presente una delegazione ospite di Alba. Tre chef sono stati nominati ambasciatori del tartufo: Mauro Colagreco, Philippe Leveillè e per l’appunto Zhenxiang Dong. L’abbinamento con il barolo ha ancora di più sottolineato l’appartenenza ad un territorio e la grande vocazione internazionale del comparto enoagroalimentare delle Langhe.
Marc Lanteri
Nella bella sala Garden dell’Albergo dell’Agenzia a Pollenzo si è poi svolta la cena di gala della Selezione Italiana del Bocuse d’Or: benvenuto con varie sfiziosità firmate da Enrico Crippa e accompagnate dalle bollicine di Altalanga, l’antipasto (ottimo) di Orjan Johannessen con l’arneis del Consorzio del Roero, il risotto al Castelmagno con salsa al barbaresco del Consorzio firmato Piazza Duomo (ringraziamo anche Acquerello e Guffanti), la coscia d’oca glassata con spezie e zucca con il barolo del Consorzio firmata da Piazza Duomo (ringraziamo Metro per la carne), il cioccolato salato con cremoso di noccioli con il Moscato d’Asti in magnum del Consorzio firmato Perbellini con la piccola pasticceria accompagnata da caffè Lavazza e distillati Berta. Bella cena ad alto livello, sia per quanto servito, sia per il perfetto servizio, sia per la qualità degli ospiti presenti.
La seconda giornata di Taggia: dal grande Colagreco alla dolce Chiara.
D’ora in avanti guarderemo alle patate con maggior rispetto. L’arcobaleno di patate con il quale Mauro Colagreco ha iniziato la seconda giornata dimostra come anche con i tuberi si possa fare un grande piatto. Il numero 28 al mondo, secondo i 50 Best, ha ripagato le aspettative suscitando un vero entusiasmo tra il pubblico. E anche gli altri chef hanno dimostrato come quest’angolo d’Italia, tra Liguria e il vicino basso Piemonte, ospiti una grande ristorazione. In nome dell’oliva taggiasca sono sfilati dopo Colagreco: Marc Lanteri, Paolo Masieri, Andrea Ribaldone (bravissimo con il suo baccalà), Davide Palluda (un limone da ricordare a lungo), e la dolcissima Chiara Patracchini, semplice, elegante, padrona della scena, applauditissima.
Mauro Colagreco, 28° nella classifica dei World’s 50 Best Restaurants 2013, darà ulteriore lustro a questa manifestazione che avrà un ricco contorno di chef, come potete vedere dal programma:
Marc Lanteri, qui sopra con la moglie, è un ottimo professionista. Scuola francese, metodico e preparato, continuo e classicheggiante. Il suo approccio alla carne è esemplare, di rispetto. Ristorante Il Baluardo a Mondovì.
Marc Lanteri chef e patron con la deliziosa moglie Amy di questo Baluardo, è cresciuto con Morisset, Ducasse, Rostang e Santin (ma anche Feolde e Teverini), come dire che ha spalle solidissime e professionalità spiccatamente francese (come dire la migliore al mondo).