Erebia, è un genere di farfalle dalla livrea bruna e variopinta che è diffuso nelle vallate alpine. Un bel nome per questo bel ristorante che la famiglia Alberti Violetti proprietaria della struttura gestisce con in cucina Giandomenico Iorio, chef di lungo corso, con varie esperienze in giro, ed ora da tempo qui in val d”Ossola. Eravamo qui per salutare Marcello Tiboni, che rientrava in Norvegia per il suo apprendistato al Maaemo di Oslo, e quindi con un pò di amici. Un bel menù quello proposto, non leggero come la farfalla del titolo, ma nemmeno troppo pesante. I piatti migliori? il felice sgombro ben presentato con le zucchine e uno stinco di agnello che evidenziava l’ottima qualità della carne di queste zone. Meno ci sono piaciuti i ravioli, volenteroso il soufflè. In sintesi una cucina professionale con un buon servizio.
Marcello Tiboni
Arrivano puntuali i concorrenti, all’inizio sorpresi e un pò spaesati, ma poi conquistati dalla bellezza del posto. E’ una gara ma deve essere anche una Festa, quindi cerchiamo di spiegare le varie regole che devono essere intese con il giusto spirito della gara. Siamo tra i boschi, potrebbe anche piovere (e infatti pioverà) e quindi bisognerà poi adattarsi in qualche modo. Si procede al sorteggio, alla pesa dei vari ingredienti che ognuno ha portato con sè per caratterizzare la ricetta (massimo 2 ingredienti), poi allestiamo il mercatino degli ortaggi frutta e verdure per far completare la “spesa” agli chef. (la gara è vegetariana). E arrivano man mano gli sponsor, con i loro prodotti e vini, e anche i giurati che andranno a comporre le varie giurie. Insomma il parterre si riempie e si riempie anche la chiesetta per seguire la lezione sulle erbe selvatiche. Ricordiamo i concorrenti che avranno un compito non facile: in sole due re preparare 30 assaggi con gli ingredienti a srpresa trovati al mercatino (salvo i 2 che si sono portati da casa) e cucinarli con il solo aiuto del fuoco. Ecco i loro nomi: Riccardo Cappelli (Argentario Golf Resort- Porto Ercole GR), Carlo Nappo (Alla Catina-PN), Marcello Tiboni (ristorante 28 posti-MI) , Federico Delmonte (Chinappi-Roma), Francesco Palombo (Sfumature Gourmet- Cassino FR), Davide Puleio (Pipero-Roma), Alessio Biagi (La Terra di Nello-Castiglione della Pescaia GR), Fabiana Scarica (Villa Chiara Orto e Cucina-NA) , Andrea Mosca (Marili-AP), Donato De Filippis (Tenuta Esdra Agrispa-Pontecorvo FR), Vito Gaballo (Ristorante Origano-LE), Donato Martella (il Capriccio-Vieste FG), Vincenzo Martella (Borgo Pignano PI), Carlo Porcu (Osteria La Lodola- AR), Nicolò Cappelli ((Tenuta Carretta-CN).
Grande serata ieri sera, e, nonostante il preannunciato temporale che puntualmente è arrivato, la gara si è svolta e chiusa in modo regolare. Ha vinto il bravo Marcello Tiboni, che ha utilizzato il Daikon e la Scorzonera di Roots integrandola alla mielata e ai semi di zucca di casa e alla spesa del mercato: salvia e daikon fresco tagliato poi come degli spaghetti. Secondo Davide Puleio e terzo Niccolò Cappelli. Nei prossimi post ampi particolari e foto sulla interessante competizione.
Ed ecco qui le immagini della Finalissima del Premio Emergente con la sequenza dei 5 concorrenti con i loro piatti. Ricordiamo che ognuno doveva fare un menù di 4 portate partendo da zero e avendo 5 ore di preparazione e 45 minuti per il servizio. Non è facile e per farlo più difficile abbiamo introdotto per la seconda portata la mistery box che in questo caso aveva la pasta del pastificio dei Campi, il parmigiano reggiano del Consorzio, l’olio d’oliva di Olitalia, le coppiette di maiale, l’ananas e altri prodotti minori.
La miglior finale di sempre testimonia la crescita del talento dei giovani chef, e premia la maturità di Ciro Scamardella che con simpatia, un pizzico di umiltà, indubbie doti tecniche, ha saputo convincere la giuria. Il suo piccolo menù servito ieri sera si è dimostrato complessivamente il più equilibrato, convincente, senza per questo essere banale o piacione. Ma anche gli altri hanno sorpreso per doti e capacità: da Marcello Tiboni (Locanda Walser di Riale Formazza) che ha ben giostrato con i sapori delle sue montagne a Francesco Brutto (Undicesimo Vineria di Treviso) sempre originale e audace con le sue foglie erbe ed accostamenti imprevedibili; da Giuseppe Lo Iudice (Retrobottega di Roma) il più abile a fare ottime cose con pochi ingredienti a Isabella Potì (Bros di Lecce) che unisce grazia precisione ed eleganza a soli 20 anni! Insomma una finale da incorniciare. Ma torniamo a compimentarci con Ciro Scamardella, 28 anni, sous chef di Roy Ceceres a Metamorfosi di Roma che con una “fresella” intrigante e composita, e dei “ceci e baccalà” in versione innovativa ed elegante, ha convinto la giuria composta da Guido Barendson, Gianfranco Vissani, Giuliano Baldassarri, Riccardo Monco e Francesco Bracali.
E queste sono le ultimi immagini, la gara è finita, Gianni Tarabini, Umberto Vezzoli e Beppe Guida si esibiscono con delle ricette dove anche loro interpretano il bosco e le radici e intanto la giuria fa i conti. Giungiamo così al momento finale, i vari premi, gli omaggi di prodotti Roots, Toscobosco e Pastificio dei Campi a tutti i concorrenti e anche ai giurati. Ed in ultimo l’assegno di duemila euro al vincitore assoluto: Christian Mandura del Geranio di Chieri. Finisce qui il Roots Summer Contest.
Ed ecco alcune immagini della gara. Penso siano belle, ma è difficile trasmettere la grande bellezza del contesto, la serenità del tramonto, la magia delle luci, la vivacità delle scintille, il tempismo dei cooncorrenti che hanno rispettato perfettamente i tempi di preparazione e servizio (ben 18 concorrenti in meno di tre ore!). grazie veramente a tutti per l’impegno e la professionalità dimostrata. E non era facile cucinare in così poco tempo senza aiuto delle attrezzature praticamente radici ed erbe.
Ed ecco la cronaca della giornata di Roots. La prima parte è dedicata alle erbe e alle radici del bosco con due relatori d’eccezione, Livio Pagliari ed Elvia Giosuè che raccontano storie di erbe spontanee e cucina. Dopodichè si procede alla presentazione dei cuochi arrivati da tutta Italia ed al sorteggio effettuato usando come bussolotti gli “occhi di lupo”, il formato del Pastificio dei Campi che ci sembrava in tema con il bosco. Eccoli i concorrenti: Alessandro Cannata del Moma di Roma, Damiano Donati del Punto di Lucca, Daniele D’Alberto del BR1 di Montesilvano, Christian Mandura del Geranio di Chieri, Davide Del Duca dell’Osteria Fernanda di Roma, Federico Delmonte di Chinappi di Roma, Francesco Palombo di Tenuta Esdra di Cassino, Luca Mastromattei del Pescion di Pescara, Marcello Tiboni della Locanda Walser della Val Formazza, Marco Claroni dell’Orologio di Fiumicino, Mariano Guardianelli dell’Abocar di Rimini, Riccardo Cappelli del Pellicano di Porto Ercole, Silvia Moro del Moro di Montagnana, Francesco Brutto di Undicesimo Vineria di Treviso, Carlo Nappo della Catina di Pordenone, Stefano Sforza del Turin Palace di Torino, Shady Hasbun de Le Rotte Ghiotte di Arezzo. E a poco la gara.
Vince il primo premio Christian Mandura del ristorante Geranio di Chieri nel torinese con il piatto “Misticanza di erbe spontanee, ravanello in agrodolce di aceto di lampone, tartufo, in brodo di finocchio e daikon di Roots”. La migliore ricetta del Bosco é stata quella di Francesco Brutto di Undicesimo Vineria che ha stupito la giuria con il suo “Carote viola alla brace, cipresso, dragoncello e Energinger (zenzero caramellato) di Roots. Il premio “Originalità della Ricetta” è andato a Marco Claroni dell’Osteria dell’Orologio di Fiumicino che ha preparato Carota allo spiedo, misticanza aromatica di erbe spontanee, daikon mediterraneo di Roots, chutney di pesca affumicata, su dadolata di pesche fresche. Marcello Tiboni della locanda Walser dell’Alta Val Formazza vince il premio miglior ricetta della pasta (paccheri del Pastificio dei Campi). Luca Mastromattei del Pescion di Pescara vince il premio miglior utilizzo del barbecue con la sua “Mezzamanica pastificio dei Campi con il pomodoro affumicato, timo Energinger, zenzero di Roots, e salicornia”. Stefano Sforza del ristorante vince il premio miglior ricetta “leggera” con le “penne del Pastificio dei Campi affumicate, citronette di zenzero fresco ed Energinger, insalatina di mela verde, salicornia, su base di pesca fresca”.