Marco Bottega è nato nel ristorante di famiglia, un tranquillo locale ben aperto ai grandi banchetti, dove poteva tranquillamente vivere e prosperare senza troppi problemi, allietato da una larga e generosa campagna intorno. Gli dobbiamo riconoscere ansia di emergere e imparare, è andato per anni in giro con tappa fondamentale da Massimo Bottura, è passato dalla sala alla cucina, per ritornare a casa e giocarsela a tutto tondo mettendoci la faccia. Insomma ha del coraggio, e noi che lo conosciamo bene, ha anche una grande potenzialità per l’età (32 anni) che gli potrebbe ancora consentire un ampio miglioramento. Ce la farà? Dipende dalla quantità di sacrifici che ancora vorrà mettere in gioco per affinare le indubbie qualità che già possiede. Già oggi comunque nel deserto che si stende tra Roma e Napoli, accanto alla luce di Salvatore Tassa, è una delle poche alternative che meritano deviazione e sosta. Il pranzo che abbiamo avuto ci è piaciuto, il piatto migliore? un dessert straordinario fatto in collaborazione con Franco Aliberti (tre elementi, tre pennellate di puro piacere). Ma il suo (tutto suo) fegato grasso è altrettanto provocatorio e godibile, mentre negli altri piatti si intravede l’impostazione e la qualità, manca a volte la soluzione che fa la differenza, ma comunque quest’Aminta è da vedere!
marco bottega
Si corre dal Trentino, per i vini di montagna abbinati alle ricette di Diego Rigotti, all’Oltrepò per il lancio del Distretto di Qualità di una terra che di qualità ne fa tanta, ma pochi poi la percepiscono. E prima e dopo i mille incontri che avvengono al Vinitaly che comunque resta la più grande fiera del mondo del settore. Bel finale , leggero e stimolante nell’elegante Hotel Victoria, con i manicaretti di Carmine Calò e la potenza espressiva del Winston Churchill, uno dei più grandi chamapgne del mondo, Pol Roger importato da Heres.
Marco Bottega è, tra i giovani chef, uno dei più conosciuti e acclamati. Ha alle spalle una solida struttura che gli consente di guardare al futuro con sano ottimismo e poter fare anche qualche investimento, ha la frequentazione assidua di una clientela attirata qui anche dalle sue numerosissime apparizioni televisive, ha alle spalle un notevole bagaglio tecnico (stages formativi con Alfonso Caputo e Massimo Bottura).
Marco Bottega è tra i giovani chef laziali il più promettente (o quasi). Merito suo, merito anche della famiglia che gli sta affidando sempre di più la responsabilità dell’Aminta, che da sala banchetti si sta pian piano trasformando in un “farm-resort”.
Anche noi a Vinoforum, due sere, ieri e oggi dalle 19 in avanti fino a tardi. E’ un ambiente diverso, più animato e a volte meno attento, forse perchè la nostra lounge si è subito riempita oltre ogni previsione.
Cristina Bowerman e Gianfranco Pascucci, due giovani, ma non giovanissimi cuochi; noti ma ancora non troppo al grande pubblico, uniti dalla comune ricerca di qualità, diversi per stile. Sono esempi da additare a giovani cuochi emergenti come quelli che animeranno mercoledì sera la scena di Vinoforum. Cristina e Gianfranco saanno con noi sul palco per commentare dal vivo le ricette e per chiaccherare a ruota libera sullo stato della ristorazione romana. Vediamo chi sono questi giovani da vicino:
Capisco cavalcare più stili, ma alla fine si rischia di perdere l’ orientamento. L’altra sera a Modenantiquaria c’ era un pò di tutto: il cibo, il vino, le sfilate di moda, la musica….dimenticavo c’erano anche le opere d’arte.
Marco Bottega con l’ appoggio dei vini del La Masserie ha invitato alcuni Cuochi della Prova del Cuoco nel suo ristorante Aminta a Genazzano di Roma. Presenta Elisa Isoardi. Lei a settembre non ci sarà più, la serata è stata anche un omaggio a Lei.
La campagna romana all’ attacco
Meglio Roma o Milano, il Lazio o la Lombardia? (ovviamente parlando di cucina). La querelle anima periodicamente il web, e la rivalità è comunque un segno di vitalità.