Tantissimi i personaggi che si sono avvicendati sul palco di Cooking for Art, ne ricordiamo qualcuno.
Marco Reitano
Venti anni di Pergola, venti anni che hanno visto cambiare il mondo della ristorazione e molto si deve anche a questo cuoco venuto dal nord che ha portato ordine e metodologia, attenzione al dettaglio non solo nel piatto quanto all’insieme della serata, pensando giustamente che chi viene in un posto del genere non lo fa solo per mangiare bene. Attenzione che negli ultimi tempi si è perfino ampliata alla fase post cena, cioè lo chef non solo deve saper gestire la serata, ma anche occuparsi della salute del cliente che deve ritornare a casa in forma migliore di prima. Ma di questo ci occuperemo in altro post. Tornando invece alla nostra serata, si registra l’ennesima performance di una sala perfetta guidata da due professionisti del calibro di Marco Reitano e Simone Pinoli, e di una cena leggera (nonostante i numeorsi assaggi, e questa è una lode) che non registra cadute in nessun settor, e che trova l’acuto (per noi) nell’elegante carpaccio di ricciola con lemongrass, nel risotto all’olio e scampi crudi e nella lodevolissima serie di dessert.
Lunedì è stata presentata la guida Touring Alberghi e Ristoranti 2014. Oltre ai Premi Touring sono stati assegnati alcuni premi speciali: De Cecco ha offerto il premio Miglior primo piatto di pasta, Glion per il miglior direttore di sala, la migliore colazione offerta da Rigoni di Asiago e la migliore attrezzatura in cucina offerta da Agenzia Stefano Conti. A seguire una selezione di foto, breve ma intensa.
La Pergola ha quasi venti anni e ci arriva con un locale quasi sempre pieno tutte le sere. Un bel traguardo anche per Heinz Beck, anima del ristorante, più autoctono ormai di tanti romani. E intorno a Lui una brigata, di cucina e sala, solida costante e agguerrita, cresciuta nel tempo. Mangiare in questa bella sala, con un panorama da urlo, è un vero piacere: i piatti scorrono leggeri e salutari (Heinz ha fatto numerosi studi al riguardo), c’è tecnica ed attenzione ad ogni dettaglio. Difficile trovare un difetto a questa macchina da guerra. Nel passato lamentavamo a volte la carenza di piatti che non fossero solo buoni, ma anche emozionanti. E Beck ora ci scodella un gustoso sottobosco (un po’ visto, è vero, ma è difficile trovarne così buoni), dei fenomenali spaghettoni cacio e pepe rivisitati, e un delicato e raffinato dessert finale ai lamponi.
50 anni di Hilton e Roma ha vissuto ieri sera una grande serata. C’era tutto, la scena, la musica, lo spettacolo della squadra femminile di nuoto sincronizzato nella piscina, una folla di invitati da tutto il mondo, grandi vini e ottime piccole porzioni tratte dal campionario di Heinz Beck. Ma quello che maggiormente ci ha colpito è stato il servizio: oltre 500 persone sono state servite di oltre 10000 assaggini (piattino e posata) senza mai dover chiedere, senza mai fare la fila, senza mai avere l’imbarazzo di non sapere dove poggiare il piattino finito. E questo in un’area di circa un ettaro lungo il parco. Complimenti, siete stati bravissimi.
La sala alla riscossa….era ora! Stufi di sentirsi quasi di serie B rispetto all’invadenza degli chef, il popolo della sala cerca di reagire. Il manipolo costituente è tutto romano (e questo secondo noi è un limite che deve essere superato), ma le ambizioni ci sono tutte, l’obiettivo altamente raccomandabile (recuperare l’immagine e la valenza del servizio di sala), gli aiuti concreti sono a portata di mano (moltissime le aziende vinicole e dell’agroalimentare pronte a sostenere l’azione).
Crisi o non crisi, qui è sempre pieno. Attraversare un ristorante così importante e vederlo pieno in un mercoledì con le partite di coppa alla tv fa sempre piacere. Certo siamo a Roma e per le strade gli stranieri non mancano (e anche qui i due terzi dei tavolini sono per loro). Ma resta il piacere di vedere la sala così piena e ben funzionante. Lode ad Heinz Beck e alla sua formidabile squadra, in sala come in cucina sono tanti e tanto bravi.