Ventesima edizione di Capolavori a tavola, organizzata come sempre da Simone Fracassi: un esempio di come con determinazione, testardaggine (e un pò di incoscienza), una persona di valore riesca a smuovere e a trascinare un territorio, nel caso nostro il Casentino, splendido, orgoglioso della sua peculiarità ed eccellenza, ma forse proprio per questo poco aperto verso l’esterno. Anno dopo anno Simone è stato capace di far arrivare qui personaggi di valore nel settore enogastronomico che non poco hanno contribuito alla sua crescita. Gli ultimi anni, per colpa del covid, sono stati particolarmente impegnativi, ma Simone è uno che non demorde. A lui va tutta la mia stima ed il mio affetto per quello che è riuscito finora a realizzare. Speriamo che continui, magari aggiornando un format che a volte sembra distrarre troppo dagli obbiettivi della manifestazione.
Marco Stabile
Gara di cucina tra non professionisti al Mercato Centrale di Firenze: siamo già alla seconda edizione con una formula che ha riscosso molte adesioni, e soprattutto è riuscita nell’intento di raccogliere un importante somma di denaro che andrà a sostenere i progetti della onlus di Fiorenzo Fratini. Ci ritroviamo con amici e colleghi in una movimentata ed animata serata al Mercato Centrale. Brindisi, assaggi, interviste per celebrare la tradizione, il territorio, il pranzo della domenica, questi infatti erano i temi assegnati. Una bella iniziativa che ha riscosso un largo seguito e raccolto un’importante somma di denaro, siamo contenti di aver dato un piccolo contributo con la nostra partecipazione.
Due eventi, il Forum e i Capolavori a tavola e quindi doppio risultato. Il parco (grande e bellissimo) del Borgo a Corsignano viene quest’anno completamente coinvolto e tra prodotti (formaggi, mortadella, prosciutti ecc..) chef (una ventina) e dessert (a bordo piscina) la cena diventa una maratona golosa dove è impossibile assaggiare tutte le proposte. Però la serata è piacevole anche per il bel tempo, la temperatura perfetta, gli spazi consentono di evitare code e resse, e tra un brindisi con le bollicine di Ferrari e il ciaccino di Menchetti si chiacchera amabilmente con tanti chef venuti da lontano. Un capolavoro di serata.
Solo due ore, ma a dir poco intense quelle passate ieri a Identità Golose. Sul palco Heinz Beck con passione e foga metteva l’accento sul cibo come fonte di salute e benessere, e intorno tutti praticamente cucinavano, chi nelle sale a latere, chi negli stand. E tanti gli incontri, con chef e colleghi che magari vediamo spesso, ma che si rivedono con piacere, e altri che invece vengono da lontano, come Giorgio Nava. E oggi sarà una giornata ancora più ricca.
Nel quadro della settimana della cucina italiana nel mondo eccoci con l’ICE a Budapest a presentare alcune aziende e soprattutto la cultura dell’Italia gastronomica. C’è grande attesa, c’è grande interesse da parte dei media e operatori presenti ed infatti il tetto delle 100 persone è raggiunto. C’è anche il nuovo ambasciatore italiano a Budapest ed è una bella coincidenza brindare con lui ad inizio del mandato in questa bella sala che ospitava un tempo il Parlamento dell’Ungheria e che ora è la sede dell’Istituto Italiano di Cultura in Ungheria. Tutti amano l’Italia del buono e del bello, ci fanno domande, interviste una dopo l’altra. Poi, dopo una piccola ma interessante tavola rotonda con alcuni ristoratori italiani qui in città, ecco il Cooking Show di Marco Stabile, serio e pacato come sempre, l’immagine di un’Italia che dà certezze e solidità. Un piccolo ma centrato menù e dopo pranzo gli incontri programmati per le varie aziende presenti. Il tutto sotto la regia, perfetta e da manuale, di Maroc Bulf e dell’ufficio dell’ICE di Budapest.
Eccoci nuovamente a Budapest per la settimana della cucina italiana nel mondo, ed eccoci ovviamente al Pomo d’Oro, il ristorante bandiera dell’Italia in questa città, sempre al centro degli eventi gastronomici della capitale ungherese. Gianni ha fatto anche un bel libro, ha raccolto fondi per Amatrice ed ha partecipato alla cena organizzata sempre in favore dell’Istituto Alberghiero di Amatrice a Rieti con i grandi chef. Oggi il grande pranzo all’Istituto della Cultura Italiana a Budapest, guest chef Marco Stabile, ve lo racconteremo, intanto ci godiamo l’ambiente e i sapori del Pomo d’Or.
E queste sono le ultimi immagini, la gara è finita, Gianni Tarabini, Umberto Vezzoli e Beppe Guida si esibiscono con delle ricette dove anche loro interpretano il bosco e le radici e intanto la giuria fa i conti. Giungiamo così al momento finale, i vari premi, gli omaggi di prodotti Roots, Toscobosco e Pastificio dei Campi a tutti i concorrenti e anche ai giurati. Ed in ultimo l’assegno di duemila euro al vincitore assoluto: Christian Mandura del Geranio di Chieri. Finisce qui il Roots Summer Contest.
E tutti gli chef al mercato che abbiamo approntato per loro: radici fresche, verdure, frutta di stagione, erbe aromatiche e selvatiche, con le confezioni di Roots e di Pasta del Pastificio dei Campi. Ognuno ha la sua cassetta e “fa la spesa” che viene poi regolarmente pesata. E nel frattempo arriva la giuria, pian piano, nomi famosi ed eccellenti del meglio della ristorazione toscana e non solo. Finita la spesa secondo il sorteggio ogni cuoco entra nel backstage, troverà solo un tavolo e dell’acqua bollente, niente elettricità, solo coltelli e tagliere. Ognuno avrà un’ora e poi un’altra ora all’esterno alla postazione del barbecue per finire la ricetta e servirla alla giuria. Brindisi e si parte.
E qui riproponiamo alcune immagini dell’ultima giornata, sicuramente la più densa di emozioni, con le premiazioni dei ristoranti meritevoli del centrosud (e ringraziamo veramente i tanti ristoratori arrivati anche da lontano), e poi la finale del Premio miglior Chef Emergente d’Italia 2015. Come sapete Olvier Piras dell’Aga di San Vito Cadore ha vinto su Gianfranco Bruno de La Masseria del Falco di Forenza e su Nikita Sergeev de L’Arcade di Porto San Giorgio. Ancora complimenti a loro e penso sia interessanti rivederli in queste foto.
Dopo un interessante dibattito su guide cartacee e web moderato da Marcello Masi di Rai2, un lungo aperitivo con dei cuochi eccellenti, trentodoc e una modestissima mozzarella e ricotta di bufala che non si capisce perchè sia stata servita. Anche la successiva cena in verità è stata deludente per tempi e modalità, ma almeno al nostro tavolo l’allegria non è mancata. Folta la presenza dei colleghi giornalisti e felici i vincitori, tra i quali Ilario Vinciguerra per i cuochi, le sorelle Maci per la comunicazione, Vincenzo Donatiello tra i sommelier. Ma forse il più contento era Alberto Lupini, ideatore dell’indovinato premio.