Due visite interessanti in due botteghe che meritano la menzione. Da poco ha aperto Antoine, una pasticceria moderna con ampie vetrate verso l’esterno e verso il laboratorio all’interno. Lui si chiama Patrick, simpatico e bravo, ha messo a punto una serie di bonbon dove il ripieno riprende anche la copertura esterna, e ha subito sfondato! Collaudato e molto noto a Leuven è Mok, un caffè nei pressi della stazione, che vede all’opera Jens Crabbè, un vero talebano del settore. Non solo nella selezione dei chicchi, ma anche nella tostatura molto leggera e dolce che lo contraddistingue. E a cascata tutte le varie fasi per ottenere un gran caffè alla macchina o al filtro sono controllate con precisione.
Marie Vanhellemont
Il Brabante fiammingo è il cuore del Belgio ed è anche l’area più ricca di birrifici per tradizione e cultura. Leuven è la capitale del Brabante ed è quindi anche la capitale della birra belga. Sia in termini quantitativi (la Stella Artois (AB in Bev) è la più grande catena di birrifici al mondo, sia in termini di varietà grazie anche al proliferare delle piccole produzioni, sia probabilmente in termini di consumo, perchè grazie al forte contributo di 25000 studenti la birra scorre a fiumi. Ringraziamo la bravissima ed esperta Marie Vanhellemont che ci ha accompagnato nel giro che qui riportiamo. A parte la picevole chiusura con i cocktails di Steven, la birra che forse più ci ha colpito è la “gueze”, una miscela di due lambic (birre senza lievito a fermentazione spontanea) una vecchia e una giovane che fa ripartire una seconda fermentazione. Superato il difficile impatto iniziale (sembra sappia un pò di tappo, quasi come un vino difettoso), poi è una scoperta.