L’altro giorno a Verona era veramente presente il meglio del vino d’Italia, non solo come etichette, ma anche per la larghissima presenza dei titolari della Cantine. Vedersi servire il vino nel calice direttamente da Matteo Lunelli (CEO di Ferrari) fa la differenza! E, altra cosa importante, senza affollamenti pericolosi in questo periodo, ma anche d’intralcio per i potenziali scambi di idee e vedute. Parlando con Stevie Kim (export di Vinitaly) e i tanti produttori incontrati c’è fiducia ed ottimismo. Il vino insomma sta ripartendo, speriamo che come tante altre volte trascini con sè l’intero comparto agricolo. Da Operawine un segnale di indubbia fiducia. Ringrazio Antonio Scuderi della cortese accoglienza ricevuta.
Marilisa Allegrini
Martino Ruggeri (sous chef di Alleno a Parigi) è, tra i nostri giovani chef, probabilmente quello di più sicuro avvenire. Daniele Lippi ha già saputo mantenere la stella dell’Acquolina, crediamo che non solo se la meriti ma che sia in grado di portare sempre più in alto il livello di questo ristorante. Come dire che sono due giovani chef vicini come età ed ambedue preparatissimi. Un’occasione ghiotta averli insieme, ed è capitata l’altra sera in un evento della serie Aquacircus. Ed è stata una gran bella serata con alcune preparazioni altamente tecniche e godibili, dove è difficile indicare il piatto migliore. Comunque ci proviamo: per Martino l’elegantissimo croccante di topinambur e rape rosee con la royale, un antipasto sublime, e per Daniele il topinambur alla giudia (curiosamente nei due piatti ritroviamo il topinambur). Un plauso và anche all’ottimo dessert buono e di gran classe e ai vini, prestigiosi, che hanno fatto bella cornice assistiti anche dal collaudato servizio dell’ Acquolina, che rimane sempre tra i migliori della Capitale.
Una bellissima giornata di un febbraio mite, ed è bello passeggiare per le colline di Montalcino. Siamo a San Polo, ospiti di Marilisa Allegrini, per visitare la sua bella cantina moderna e innovativa (specie pensando che ha già qualche anno dietro le spalle), con un sistema di ventilazione naturale, le vasche in cemento, una disposizione semicircolare. E alla sera ritroviamo il giovane Diego Speri proporci un buon bollito veronese accompagnato dai vini di San Polo. Citiamo anche il buon vemrentino dell’azienda di Bolgheri e l’elegnaza del brunello riserva.
E’ uno spettacolo la veduta da Villa Caravena: siamo in Valpolicella ad oltre 500 metri, con le vigne a fianco e soprattutto in basso, quelle storiche della Poja, della Grola, del Monte dei Galli e del Fieramonte che nel futuro farà molto parlar di sè. E di villa in villa, dalla Caravena bellissima ma da ristrutturare al Palazzo della Torre che invece accoglie in modo regale, a pianta romana con le sale intorno all’atrio centrale. Sale che si fanno notare per l’arredo e per gli originali camini. Conoscevamo abbastanza bene la produzione della Valpolicella, ma non i vini toscani, Bolgheri e Montalcino, che si fanno veramente apprezzare e dobbiamo ringraziare Marilisa per averceli fatti assaggiare con cura. In una linea di assoluta piacevolezza, spicca il Dedicato a Walter 2011, un cabernet franc in purezza, veramente superbo. La sera il caldo conforto della Valpolicella accompagna i piatti del giovane chef del Palazzo, Diego Speri, del quale citiamo i buoni gnocchi con pioppini. Ma il vero accompagnamento l’abbiamo avuto da Franco Allegrini, che non conoscevamo e che è stata una vera e positiva sorpresa.
Trenta anni di Gambero Rosso. Ci sembra ieri quando andai a trovarli in via Ripetta, e poi ancora più vicino casa a via Arenula, sempre con un grande e dovuto rispetto al loro lavoro. E in questi trentanni abbiamo visto crescere una realtà importante e consolidata. Una grande festa quella di ieri, con tanti personaggi che hanno fatto un pò la storia dell’Italia del gusto, con una bella regia e tanti applausi. Tutto perfetto? Quasi, un ricordo di Stefano Bonilli sarebbe stato secondo noi opportuno, e magari anche di Daniele Cernilli. E, dulcis in fundo, ci avrebbe fatto piacere abbracciare anche Clara Barra.
La Casa degli Spiriti: i piatti
La location, superba, rischia di far distrarre l’ attenzione da una cucina meritevole anche se un pò troppo costruita e i troppi ingredienti a volte finiscono per confondere il risultato finale. Quando però la costruzione del piatto è limpida e non frammentata, vedi ad esempio la crema di asparagi con lumache, allora si capisce che i margini di crescita ci sono e sono ampi. Anche la parte finale della cena ci sembra convincente con una serie di dessert lodevoli.
Bella gente davvero qualche sera fa all’ Enoteca Italiana di Siena a cominciare da Valentina Cervi (qui sopra). A festeggiare la 44esima settimana del vino tante donne, la Sicilia del dolce con Nicola Fiasconaro, e Luciano Zazzeri con il suo bel libro di ricette.