Prima edizione di Formaticum, mostra di formaggi d’autore, ed il nostro giudizio è più che positivo: bella la location, professionale l’allestimento, una buona selezione di produttori con il solo limite di una limitata presenza di quelli del nord, che però , speriamo, nelle prossime edizioni, sarà più numerosa. Un bell’impegno per Vincenzo Mancino che è stato un pò l’anima del progetto, ma anche la soddisfazione di vedere un riscontro importante.
Marina Di Muzio
Irrompe il Sud con i suoi sapori, in scena la Campania con ben 3 giovani chef: Francesco Franzese del Roji di Nola, Valentino Buoninconri dei 4 Passi di Nerano, Carmine Amarante. E c’è anche la Sicilia con una donna: Ivana De Leo, del nuovissimo Vota Vota di Marina di Ragusa ed è proprio Lei a vincere con due ricette gustose ed equilibrate.
Mai stati a Gusto in scena prima d’ora, ma visto che eravamo a Venezia un salto era d’obbligo. La location è superba, le varie sale bellissime in particolare il salone superiore, monumentale. Non molti i produttori di food, più numerosi quelli del vino, mentre sul palco della cucina si sono alternati Herbert Hintner, Alessandro Gilmozzi (mentre eravamo lì) per chiudere con Paolo Teverini la giornata. Marcello Coronini ha avuto l’intuizione prima di altri di battere la strada delle intolleranze e delle dietologie particolari con la sua Cucina dei Senza sulla quale ha scritto anche un libro. E qui sul palco si sono presentate alcune ricette ispirate a questo tema.
Competitività al primo posto! Questo il primo obbiettivo della nuova Presidenza della Confagricoltura. A Mario Guidi succede Massimiliano Giansanti, romano, di famiglia di imprenditori agricoli (ricordiamo la madre Marina Di Muzio per il suo forte impegno in favore delle donne nell’agricoltura) con aziende in provincia di Roma, Viterbo e Parma. Nel suo primo discorso ha sottolineato l’esigenza che l’Agricoltura Italiana ha di evolversi con tecnologie moderne ed essere sempre più competitiva. Con Lui abbiamo in particolare organizzato un evento sulla pizza a Milano durante l’Expò al quale si riferiscono queste immagini e lo abbiamo sempre trovato sensibile al mondo della ristorazione. La cucina italiana sta consocendo un forte sviluppo a livello mondiale e sarebbe un peccato non starle dietro con i nostri grandi prodotti agricoli. Siamo convinti dell’impegno al riguardo del nuovo Presidente al quale facciamo i nostri migliori auguri.
Da quando è stato aperto volevamo venirci, ma non s’era presentata l’occasione giusta. Poi è arrivato l’invito del Consorzio del Parmigiano Reggiano ed è stato come prendere due piccioni con una fava. Bellissimo il labirinto, ma anche l’iniziativa del Consorzio: metterci la faccia, cioè non mostra sempre e solo il logo e far assaggiare un prodotto senza autore, ma invitare i produttori migliori a presentarsi e presentare direttamente i loro prodotti. E vista l’affluenza, la curiosità e le tante domande poste ai produttori presenti, pensiamo che questa sia la strada giusta.
Doppia finale per il nordovestt e il nordest a definire i due finalisti per la gran finale nazionale di Roma, ottobre 2016. Per tutti l’ostacolo della mistery box, che questa volta contiene Fusilli giganti De Cecco, guanciale e blu di bufala HQF, parmigiano e pecorino di Giansanti Di Muzio (Consorzio del Parmigiano Reggiano), aceto balsamico tradizionale Giusti ed altri ingredienti. Una giuria eccellente e numerosa alla fine è unanime nell’indicare per Roma Marcello Tiboni, nordovest, Locanda Walser a Riale e Francesco Brutto nordest, Undicesimo Vineria a Treviso.
Il Veneto è forse la regione più effervescente e lo dimostra con una larghissima presenza di giovani chef. Qui ne vediamo 5, appassioanti e professionali, che lasciano un ottimo ricordo. Vince e va in finale l’unica donna di questo concorso, Silvia Moro del ristorante di famiglia, Moro a Montagnana.
Prima giornata a COoking for Art, in scena il nordovest e apre la prima batteria con i ragazzi under 30 del Piemonte e della Liguria. Gran rispetto per l’ambiente e la materia prima, sottolineato dai due premi Koppert Cress, premio di Gourmet Service per la migliore ricetta all’insalata di apertura di Stefano Sforza, ma passa in finale Marcello Tibonni con due piatti più semplici ma ben fatti e convincenti.
Ed ha avuto un buon successo l’idea di far improvvisare gli chef che volevano esibirsi. D’altronde avevano a disposizione una serie di prodotti di altissimo livello, completati da un banco frutta e verdure allestito per l’occasione. E ci siamo così divertiti fino al brindisi finale. In conclusione un ottimo inizio per un evento che voleva essere limitato, esclusivo, di qualità. E pensiamo che sia andato bene oltre le previsioni.
Papille Esigenti, un titolo curioso inventato da Paolo Serani, che vuole essere di richiamo per chi ci si ritrova in questa dizione. E non sono pochi quelli che arrivano, perlopiù ristoratori, che hanno approfittato della giornata di beltempo dopo il diluvio del sabato. La location è bellissima, siamo al Castello della Castelluccia, al centro dell’Azienda agricola di Giansanti Di Muzio, tra boschi pascoli e prati. La selezione dei prodotti è alta, la presenza dei produttori nobilità ulteriormente l’evento, e noi seguiamo da vicino la jam session di cucina improvvisata: gli chef che si mettono a disposizione girano tra i vari desk e inventano la ricetta al momento con gli ingredienti fantastici che trovano sui desk degli artigiani espositori. Ci divertiamo e poi la giornata si chiude con l’interessante degustazione di formaggi presentata da Enrico Panzarasa e Hervè Mons, celebre affinatore d’Oltralpe.