LSDM edizione 2020, cambia pelle e si rinnova ma non dimentica i giovani in cucia e in sala.
Torna l’appuntamento con LSDM, il congresso internazionale di cucina d’autore quest’anno è in programma il 2 e 3 Ottobre al Savoy Beach Hotel di Paestum (SA) e girerà intorno ai temi di sostenibilità, etica ed estetica.
Tante le novità, ad esempio non ci saranno i consueti cooking show che hanno accompagnato le edizioni precedenti, stavolta infatti i cuochi verranno impegnati in dei “tavoli di lavoro”. Una scelta che ha uno scopo ben preciso, quello di valorizzare gli aspetti culturali e umanistici dell’alimentazione in modo da comprendere ogni aspetto che si nasconde dietro la realizzazione di un piatto, andando oltre la semplice tecnica messa a punto dal singolo interprete. Saranno presenti come sempre chef di calibro internazionale, giovani promesse ed esperti di cucina ma anche numerosi studiosi e professionisti del settore proprio per intraprendere un approccio in qualche modo “diverso” al mondo del cibo. Inoltre, per la prima volta LSDM 2019 sarà un evento completamente eco-friendly, con l’uso di soli materiali riciclabili e plastic free, un’iniziativa da cui prendere spunto in questo momento di estrema urgenza ambientale. Tanti gli ospiti che prenderanno parte alla kermesse come Cesare Cunaccia, giornalista e trendsetter, Marco Malaguti, esperto di nutraceutica, Lucia Galasso, antropologa dell’alimentazione, Nicoletta Poliotto, specialista in food marketing e tanti altri.
Massimiliano Sena
Accanto ad un supermercato (pure modesto), una struttura che pensi sia una normale pizzeria, e scopri invece che è un ristorante di rispetto. Merito del titolare che ha dato fiducia a questi due ragazzi di Vico (capitale mondiale dei cuochi), uno in sala e l’altro in cucina, e la coppia fa meraviglie. Indaghiamo e scopriamo che Massimiliano è stato per anni accanto a Pino Lavarra a Ravello e ultimamente con De Leo, ed infatti la cucina ne riflette lo stile: esuberante, immaginifica, sesquipedale. Ogni ricetta prevede dai 10 ingredienti in su, che percorrono i 5 sensi fondamentali del gusto, la tavolozza dei colori e quella delle consistenze, senza praticamente tralasciare nulla. Il tutto richiede un enorme lavoro a monte e brigate pazzesche che ovviamente a Sezze non ci sono. Però, anche se qua e là le imperfezioni ci sono (e vorrei vedere visto che in cucina sono in due o tre), il livello che Massimiliano riesce a proporre è più buono. Francesco assicura un servizio a puntino, mentre l’ambiente non aiuta ed è rimasto, con qualche sforzo di miglioramento, quello un pò povero della trattoria preesistente. Sarà interessante vedere se l’esperimento si evolve come speriamo con un successo anche di clientela e per ora ne consigliamo fortemente la visita.