L’enoteca è un contenitore di una quantità di vini e liquori (normali, rare e introvabili) che sembra senza fine. Si è sempre anche mangiato e bene, ma più a livello di stuzzichini, tartine, taglieri di culatello o altri ottimi prodotti, in modo informale. Quest’offertta continua al banco o nel piccolo dehor, mentre nelle due salette sul retro è arrivata la cucina di Massimo Viglietti, chef stellato di Alassio che prova a mettersi in gioco in una grande città. Massimo ha sempre dimostrato un grande coraggio, cercando prima di cambiare le regole nel ristorante dei suoi genitori, poi proponendo una linea di cucina nuova e audace, ed ora cambiando addirittura locale e ambiente di lavoro a 600 km da quello originale. Per Roma è un acquisto formidabile, perchè forse non c’è nessuno che faccia una cucina così personale e trasgressiva che viene ad ampliare il panorama dell’offerta gourmet della Capitale. In una saletta che è una vera bomboniera piena di coccole, con un servizio curato, viene proposto il menù dello chef (wish you were here, il nome, dal titolo di una celebre canzone dei Pink Floyd che è anche una delle nostre preferite in assoluto) a 100 euro (che non sono pochissimi per la città) dove Massimo dà sfogo alla sua creatività. Il risultato è notevole, non tutti i piatti ci sono piaciuti (“il Caos”, così si chiama, della triglia fritta è un vero caos, come anche quello delle acciughe fritte), ma il baccalà e foie gras, come le seppie con carciofi, le ottime polpettine e la carbonara rivisitata sono tutti piatti che meritano, e come!
Massimo Viglietti
Mauro Colagreco è stato senza dubbio la grande attrazione della domenica al Riviera Food Festival, ma prima e dopo lo spettacolo non è mancato con le due belle ricette di Servetto (prima) e le tante del trio di chef e amici (Cannavino, Quartero e Viglietti) che hanno animato la parte finale del Cooking Show. Ma indubbiamente Mauro Colagreco, 11simo chef al mondo nella classifica dei 50best, ha calamitato l’attenzione del pubblico con due belle ricette, ma anche facendo vedere che uno chef molto famoso può rimanere con i piedi per terra ed essere sempre alla mano e simpatico. Bravo Mauro e tutti gli altri per quello che avete fatto e per come vi siete presentati.
Serate vicentine al Caffè Romano dell’Hotel d’Inghilterra con un menù a 4 mani gestito dallo chef resident Vitale e da Negretto della Villa Michelangelo dei Colli berici. E poi cambiamenti in atto alla storica Enoteca Achilli con l’arrivo di Massimo Viglietti dal Palma di Alassio. Siamo curiosi di provare il suo menù, che in questi giorni verrà messo a punto.
Il titolo è a dir poco invitante: un mare di champagne! ….non si può resistere e infatti siamo venuti di corsa. All’inizio pensavamo di esserci sbagliati, abbiamo rischiato di affogare in un mare di acqua, cioè di pioggia. Poi però l’evento è riuscito a decollare, la pioggia ha continuato ad infastidire, ma non ha impedito che lo champagne facesse da protagonista assoluto. L’idea di questo evento è venuta a 7 ristoranti di Alassio che si sono uniti per realizzarla e si sono dati anche un nome: Macramè, foriero di altre iniziative. Presenti marchi notissimi e altri meno, un buon livello in generale e non mancavano alcune chicche e anche alcune bottiglie preziose. Insomma la risposta c’è stata e accanto allo champagne in buona evidenza i finger food dei 7 ristoranti, e la piacevole cornice: il restaurato Grand Hotel di Alassio che ha dato confort e ambiente più che degno all’evento.
A festeggiare i 25 anni di Cerviolo tre chef che hanno anche loro un buon motivo per festeggiare: 25 anni di Stella Michelin.