E siamo arrivati al moemnto della prova forse più importante: quella del servizio di sala. Gli 8 concorrenti hanno (ognuno di loro) un tavolo da sei coperti da seguire. La prima parte è proprio l’apparecchiatura: il tavolo è nudo e ognuno deve renderlo funzionale nella maniera migliore rispettando i tempi. Prova che viene superata abbastanza bene sotto l’occhio vigile di Giovanni Celentano, maitre del ristorante, e di Valentino Galdi il giovane sommelier, ambedue bravissimi, come per altro il resto della brigata. Parte quindi il menù ideato da Matteo Sangiovanni, chef dei Tre Olivi, che lascia volutamente largo spazio al servizio in sala. Ogni concorrente segue da vicino un tavolo, e da citare Francesca Mazzotta alla quale tocca il tavolo dei bambini, guidati da Rosaria Castaldo. Portata dopo portata i ragazzi dimostrano di saper governare bene la tensione che ogni sala porta con se e riescono anche a seguire l’abbinamento die vini degli sponsor. Alla fine tutti un pò stanche ma soddisfatti. Un plauso al personale guidato dallo chef Matteo Sangiovanni, e a tutta la brigata che non finiremo mai di ringraziare.
Matteo Sangiovanni
E’ proprio bella la sala dei Tre Olivi, arredata per l’appunto con il legno dell’olivo in vari effetti e combinazioni particolarmente riuscite. E’ il ristorante del Grand Hotel Savoy Beach, uno degli alberghi migliori di Paestum per la qualità complessiva, per il largo respiro degli spazi e l’attenzione ai dettagli. Dietro è la famiglia Pagano, ben nota per le tante attività (oltre all’Albergo, l’azienda vitivinicola San Salvatore e il nuovo progetto di ristorazione e vendita La Dispensa). Il servizio è affidato all’esperto Giovanni Celentano, la cucina all’altrettanto navigato Matteo Sangiovanni, i vini sono quelli dell’azienda (ma volendo si può scegliere da una carta ben fornita), le mozzarelle pure sono autoprodotte. Ci sono insomma tutti i presupposti per mangiare bene in un bell’ambiente. E in effetti ci si sta proprio bene, non solo per la piacevole compagnia ma anche per il resto di standard sufficiente. Per puntare più in alto magari aiuterebbe anche una presenza femminile a rendere meno formale la sala e uno chef che si possa permettere un’ ampia concentrazione sui dettagli di cucina che fanno la differenza (Matteo è fin troppo assorbito da tante incombenze).
Bella gara quella vissuta ieri a Battipaglia nella bellissima sede di Finagricola. Quattro interpretazioni del pomodoro scelte tra le tantissime ricette arrivate e preparate nella gara finale di fronte ad una giuria presieduta da Allan Bay e Francesca Romana Barberini. Il tutto organizzato da LSDM di Barbara Guerra e Albert Sapere con il contributo di Così Com’è, presente con Fabio Palo, direttore commerciale. Vince all’unaminità Alessandro Rapisarda con una elegante ricetta di cappelletti di pomodoro in brodo. Porterà questa ricetta a New York a fine giugno, nell’evento organizzato sempre da LSDM.
Sara Guastalla del magnolia di Forte dei Marmi, e Alberto Faggi del Palagio di Firenze sono i due vincitori di Emegente Sala centrosud. Menzione di merito a Gianmarco Iannello, migliore nel trovare gli errori di una carta dei vini. Questo il verdetto al termine della lunga giornata che ha visto sfidarsi 7 concorrenti dal mattino a metà pomeriggio attraverso le due prove, di teoria e di servizio al pranzo. C’è stato davvero molto interesse attorno a questa competizione che vuole attirare l’attenzione su un tema così ancora poco trattato come quello della sala. torneremo sull’argomento, per ora ringraziamo i tanti che hanno sostenuto questa iniziativa, in primis la Famiglia Cecchi, vini toscani ed umbri e anche un ottimo olio, il caffè Kimbo con le sue simpatiche “cuccume” che hanno dato un tocco di napoletanità ed allegria, Marta Enrica e Dominga Cotarella, le tre bravissime sorelle che stanno dando vita ad IntreCCCi, una scuola di alta formazione della sala e che hanno donato ai vincitori una borsa di studio, l’olio De Carlo, Giuseppe Di Martino del Pastificio dei Campi, sempre prezioso con i suoi suggerimenti, i tartufi di Toscobosco, l’acqua San Pellegrino, e altri ancora. Grazie all’ospitalità squisita della famiglia Pagano proprietaria dell’albergo e dell’azienda San Salvatore, a Raffaele Barlotti con le sue squisite mozzarelle, a Luciano Pignataro grande voce del sud e anche di questo evento, e infine a Barbara Guerra ed Albert Sapere ideatori di LSDM, un piccolo grande evento.
Bella cena ieri sera nell’ambito di LSDM al Tre Olivi del Grand Hotel Savoy. Allo chef di casa, Matteo Sangiovanni, si sono affiancati Cristoforo Trapani con un carciofo di possente fisicità (con la finta carbonella al centro della sala), Antonello Colonna con una creativa carbomatriciana, Errico Recanati con una pregevole royale. Matteo da parte sua ha presentato i tubettoni pastificio dei Campi con un vigoroso intingolo con alghe e scorfano. Vini di San Salvatore e pane premiato del Cambio di Torino.
Eccoci a Paestum al GH Savoy Beach dove oggi e domani si svolgerà la decima edizione di LSDM. Domani è anche il giorno di Emergente Sala Centrosud, con tre prove: alle 9 la carta di vini dove i candidati devono riconoscere gli errori immessi, alle 10 la prova teorica di fronte ad una giuria di esperti, alle 13 il servizio al pranzo con oltre 40 ospiti giurati. 7 sono i concorrenti in gara, domani per loro sarà un grande giorno: tra i tanti chef famosi presenti, anche la sala vivrà un momento di gloria e di visibilità.
Peppino Pagano è imprenditore instancabile, ogni anno deve fare o rifare qualcosa, spesso più di “qualcosa”, ma tante cose assieme. Ed eccoci in questaa nuova bella ed elegante sala dove il legno di olivo la fa da padrone arrichendo l’arredo e offrendoci bellissime porte e un tavolo centrale d’effetto. Una bella terrazza con vista sullo spettacolare palmeto dell’albergo completa il layout. La cucina è sempre la stessa, affidata al solido ed efficiente Matteo Sangiovanni. Indugia sulle materie prime nobili (astice, gamberi rossi, rombo) e rassicura con un classicheggiante incedere. Nota di merito per l’elegante mise en place ed il curaato servizio, di demerito per l’eccesso di sapidità di alcune ricette di mare.
Ormai è un appuntamento fisso, un pò come le feste comandate. Siamo sempre stati presenti fin dalla prima edizione, i motivi sono molteplici, ci piace la mozzarella di bufala, ci piace questo territorio, Paestum, che è l’immagine della nostra Italia: potenzialità incredibile e risultati appena sopra la linea di galleggiamento. Poi ci sono Barbara e Albert che si sforzano, un pò come Don Chisciotte, di cambiare lo stato delle cose, per questo gli vogliamo bene. Serata d’avvio nell’azienda San Salvatore di Peppino Pagano, un altro che crede (e investe) nei sogni, per questo stimiamo anche Lui.