SI conclude Emergente Sala selezione nord a Merano con la grande cena di gala nel Salone delle Feste del Kurhaus e l’applauso di tutta la sala ai concorrenti saliti sul palco. Poi la premiazione ufficiale nel giorno successivo con la visita al Wine Festival. Ricordiamo i finalisti. Andranno a Roma: Jessica Rocchi, Alessandro Poletto e Filippo Billi. Premio speciale a Alessandro Marcialis e Tea Guerini.
Maurizio Pelli
Seconda prova di Emergente Sala: il servizio alla cena de La Chaine des Rotisseurs all’Hotel Rossl. Ringaziamo Roberto Zanghi presidente de La Chaine des Rotisseurs Italia per il prezioso contributo e per l’entusiasmo, suo e degli associati presenti, nel collaborare alla riuscita di questa cena di gala e di gara allo stesso tempo.
Umberto Brancaccio titolare di Gilda è un signor professionista. Ha investito non poco in città con varie iniziaitive tra lq quali spicca la frequentatissima Osteria del Marinaio. Ora punta più in alto con questo locale dalle ambizioni dichiarate: lo vedi nell’eleganza formale della tavola e della cura dei dettagli, nella scena teatrale con l’affresco di Gilda sullo sfondo e il contesto su due livelli con un privè in fondo. Accoglie un bravo barman, Emmanuel Nulchis, e poi è lui, Umberto Brancaccio a consigliarvi al tavolo aiutato da un servizio attento con Giorgio Perrone maitre e a ingentilire Michela Meynardi e Alessandra Dall’Ara. In cucina ritroviamo una vecchia conoscenza, Davide Zunino, forse lo chef più talentuoso degli ultimi anni nella riviera di ponente. Tante esperienze in giro e soprattutto a Barcellona hanno arricchito la sua tecnica. Non gli manca l’intuizione, lo spunto geniale, l’originalità, mentre il suo limite, finora, è stata la continuità. Qui è anche aiutato da Claudio Manti, altro chef indubbiamente capace. Con simile parterre le aspettative le avevamo,ed anche tante. Siamo usciti soddisfatti, ma forse ci aspettavamo qualcosa di più non tanto in cucina quanto forse nel servizio di sala che potrebbe ancora di più evocare la belle epoque dell’arredo. Ma il locale è appena aperto e deve anche avere il suo rodaggio, lo rivedremo con piacere il prossimo anno. Venendo ai piatti il migliore senza dubbio l’originale midollo ben contrastato, ma buoni anche i ravioli croccanti e gli elegantissimi e soavi tagliolini di seppie. Meno convincente l’ostrica fritta e i dessert finali, buoni ma non di grande impatto come l’ambiente richiede.
La prima volta di Emergente Pastry Chef, gara riservata ai giovani under 30 pasticcieri di ristorazione, non poteva essere che al Sigep. Ed eccoci nello stand Olitalia che supporta il premio che è anche un’occasione per lanciare e parlare di Evoloso, il nuovo olio evo dedicato alla pasticcieria. Gianni Tognoni ed Anna Baccarani presentano l’Evoloso, il nuovo olio e cinque noti giurati si apprestano al giudizio. Sono Elsa Mazzolini, Nerina di Nunzio, Barbara Guerra, Luigi Franchi e Maurizio Pelli. In gara: Alberto Ziggiotto di Gellius, Elisa Zanelli di Rose Salò, Cristina La Capra dell’Hotel Bulgari, Francesco Gatti dell’Excelsior Gallia, Christian Marasca de Zia Restaurant, Melissa Dolci di Piper e Andrea Bosini di Inkiostro, poi ritiratosi (purtroppo il piatto di servizio si è rotto durante le preparazioni). Ognuno di loro doveva preparare un dessert al piatto e tre finger salati. Il premio pasticcieria salata è andato ad Alberto Ziggiotto, quello di dessert al piatto a Melissa Dolci e il premio assoluto appannaggio di Elisa Zanelli, la giovanissima pasticciera di Rose Salò. Ottimo il contenuto tecnico e molto forte quello emozionale: i ragazzi hanno sentito grandemente la prova, erano visibilmente emozionati, hanno lasciato una scia di professionalità e freschezza: bravi tutti, molto bravi.
Alessandro Di Roberto, forse prevedibile, è il vincitore nella categoria pizza classica, e viene dalla famosa e frequentatissima trattoria Ronda di Giorgio Locatelli all’Atlantis della Palm di Dubai. Un pò meno prevedibile Iqbal, forse per il nome, della trattoria Serafina a Dubai, vincitore nella categoria pizza gourmet. Una gara seguita e di medio livello, non tanto per la qualità degli ingredienti, in genere buoni, meno per la qualità dell’impasto. Importante è che a Dubai la pizza gourmet è sempre più seguita.
Aperitivo in Terrazza e bicchierino finale nel Club.Serata piena con Giuseppe Marra e Maurizio Pelli qualche sera fa a Pozzuoli. Dovevamo assaggiare il “metodo ancestrale”, una specie di via di mezzo tra lo charmat e lo champenoise, utilizzato da TerraQuilia con il lambrusco, e siamo finiti alla Terrazza by Mareluna (vicina al bellissimo Anfiteatro Romano). Una simpatica accoglienza e stuzzichini locali (meglio sarebbe chiamarli stuzziconi vista la quantità) che ci fanno presagire una cucina marinara vibrante di sapori. Poi dopo cena eccoci passare all’Alosclub di Gabriella e Gennaro Alosco. Un locale storico di Lucrino, che si distingue per la sua carta di vini e di distillati e che propone una cucina classica marinara. Difficile resistere alle mille tentazioni che Gennaro propone tra bottiglie particolari e distillati da favola. Finiamo con il Quorum, che mi riporta indietro di tanti anni, a quando Lorenza seguiva questo prodotto così particolare.
Francesco Maione è indubbiamente personaggio singolare, il problema è che non sempre lo troverete in questo ristorante che gli appartiene. Non che non ami seguirne le operazioni, ma la vera attività che gli interessa è il pescato. Se non avesse fatto l’imprenditore (e il politico, ambedue le carriere con successo), forse sarebbe stato un grande pescatore: del pesce conosce ogni dettaglio ed infatti la sua “vetrina” è esplicativa. Non c’è l’ammasso senza fine di pesci di dubbia provenienza come spesso capita trovare in giro presso locali che amano impressionare più per la quantità che per la vera qualità, qui invece troverete poche specie, pesci e crostacei, ma di quelli che fanno la differenza. Ed infatti il crudo che abbiamo assaggiato ce lo ricorderemo! Venendo ai piatti cucinati, dopo cotanto inizio è chiaro che si va in discesa e non in crescendo, con una cucina non troppo ricercata che punta a soddisfare i palati vogliosi di sapori forti e decisi. Il piatto migliore? il baccalà con provola e friarielli (è vero, abbiamo un debole per i friarielli anche fuori stagione) e i vigorosi spaghetti allo zafferano.
48 ore di blackout hanno ritardato questo post e ci scusiamo. Hanno vinto i due più giovani, 18 e 23 anni!, a testimoniare il grande rinnovamento che è in atto nel settore, a confermare che i giovani hanno novamente per questa professione rispetto e fiducia. Non sono di Napoli, ma dell’hinterland e questo è un altro segnale: si allarga sempre di più il cerchio magico, e forse si sopsta il baricentro della “buona” pizza napoletana. Michele Castaldo di O Gemella Casalnuovo, Emiliano Corcione di Morsi&Rimorsi di Aversa hanno vinto la selezione Campania e li ritroveremo a Roma nella finale Centrosud. Bravi loro, ma bravi anche i giudici (con pizzaioli e giornalisti di prim’ordine) che in una splendida serata al Circolo Posillipo, hanno condotto la gara. Ringraziamo ancora Cluadio Zanfagna, organizzatore dell’evento di beneficenza Freskissima che ci ha ospitato.
Un locale che si conferma sempre ben ideato e gestito sotto tanti punti di vista, d’altronde la profesisonalità della coppia dei titolari (Alessandra in sala e Andrea in cucina) è fuori discussione. Lui è abile nel coniugare mare e orto dandogli un giusto tocco di accento ligure, Lei coordina la sala con occhio attento e sorrisi. I prezzi sembrano elevati, ma il menù degustazione (5 portate a 45 euro) è un invito imperioso che anche noi abbiamo seguito. E la cucina non delude, piena di sapori scattanti, che abbiamo apprezzato sopratutto negli antipasti e nel secondo, mentre i due primi, due paste ripiene, ci sono piaciuti di meno, con le due farce che passavano in secondo piano rispetto all’intingolo esterno. Però Sarri rimane un riferimento importante e da non perdere nel panorama ligure, tutto sommato fin troppo tranquillo.
Non è stato facile il compito dei concorrenti: cucinare poco più che verdure e tuberi, con il solo aiuto del barbecue, ed in sole due ore. Inoltre alla fine è arrivata la pioggia che ha movimentato ulteriormente la gara. Ma bravi tutti perchè aldilà della competizione era questo anche un modo per ritrovarsi e confrontarsi con il giusto spirito in una situazione sicuramente anomala. Guardate queste immagini, magari manca qualcuno, e ci dispiace, ma questo non vuole essere l’album ufficiale dell’evento che sarà invece preparato dai fotografi professionisti che erano presenti.