Per noi sarà un bel ricordo questa presentazione di un pezzetto dell’Italia gastronomica ai giornalisti ed altri appassionati di Mosca. Una breve panoramica di 4 regioni: Sicilia, Campania, Lazio e Umbria che si è poi conclusa con un menù appositamete studiato dagli chef del Maritozzo. Tante le domande, le interviste, la curiosità che c’è in molti qui a Mosca per la cultura italiana. Si avverte anche l’orgoglio della riscoperta delle proprie radici e delle tradizioni locali, riscoperta che ha avuto anche una forte spinta dalle sanzioni che hanno stimolato chef e produttori produrre in loco, e da questo punto di vista è stato forse un bene. Di certo speriamo che le sanzioni vadano a scomparire, la libera circolazione delle merci è un bene pari a quella delle persone.
Mirko Zago
Laureato in geofisica, poi importatore di beni di lusso, infine cuoco. Diventato tale per una missione: dimostrare al mondo che si può fare alta cucina in Russia con i prodotti russi, che non sono solo vodka e caviale. Tra i primi 50Best, (oggi nei 100Best) con grande merito. La sequenza dei piatti provati è stata molto interessante e il livello sempre alto, a volte spettacolare. Piatti presentati con ritmo e con scioltezza, piatti che ci hanno raccontato una Russia diversa e inattesa, ma a ben pensarci era logico che un grande paese come questo abbia anche in cucina tanta potenzialità. Anatoly è anche una bella figura, appassionata ed elegante, ha anche il rispetto degli altri cuochi che in Lui riconoscono un precursore. Viene di tanto in tatno in Italia, che ama e che conosce bene, speriamo di riportarcelo anche noi.
Mirko Zago è nato tra le montagne della Valdaosta, e almeno lui (rispetto a tanti altri chef felici ormai di rimanere) lassù vuole ritornare. Quando è presto per dirlo, perchè qui alla fine gli chef stanno bene. E anche Mirko ha fatto carriera ed ora è diventato il punto di riferimento di un’importante catena di ristoranti che fa catering, anche quelli importanti per le occasioni ufficiali del Kremlino. In questo Syr ;irko si diverte, con i piccoli parties del ristotante di sopra, o nella più informale sala del piano terra. Un servizio veloce assicura il buon ritmo alla sala, e i piatti di Mirko ci fanno un pò rimpiangere il fatto che lui sia ormai via.
Non è semplice con moglie e figli cambiare la propria vita a 47 anni. Giuseppe Todisco ci ha provato ed è anche riuscito nell’impresa. Ieri era un professionista avvilito e disilluso, oggi è uno chef contento e di successo. Tutto questo in 5 anni di Mosca, e gli ultimi 3 in questo ristorante che ha decretato definitivamente il suo talento. L’avevamo conosciuto anni fa e lo ritroviamo fresco e pimpante, orgoglioso giustamente delle proprie scelte. Un pò di nostalgia? quella non manca mai, indicandoci con il dito sulla mappa d’Italia la sua città natale: Bisceglie.