30 anni di ristorazione e di successi che hanno fatto conoscere questo borgo piccolissimo e un po’ sperduto a tantissima gente! La Palta era nata come bottega del paesino, Bilegno, una piccola frazione dell’entroterra piacentino. Si vendeva un po’ di tutto e magari anche qualche panino veloce per l’occasione. Poi hanno iniziato pian piano a cucinare, poi è arrivata Isa Mazzocchi, poi è giunta la notizia che nel territorio c’era uno chef bravo che faceva anche scuola di cucina. I meriti vanno a George Cogny? Lui era un grande chef di sicuro, ma crediamo che Isa sia stata la sua migliore allieva e quindi i meriti vanno almeno condivisi. Ma Isa non è da sola, ha saputo attorniarsi da una bella brigata e in sala la sorella ed il cognato Roberto si sono dimostrati altrettanto bravi. Insomma dietro il successo della Palta sono in tanti. E, la cosa più bella, è che continuano senza fermarsi. Abbiamo trovato una Palta ristrutturata e più elegante, e non basta, nel futuro prossimo ci sono altri investimenti ed allargamenti dell’attività. Insomma non è un locale, ma è un progetto in evoluzione. Noi l’abbiamo seguito fin dall’inizio, non ci siamo venuti spesso, ma l’abbiamo sempre sentito e seguito. Spesso in compagnia, una volta con il mitico Beppe Severgnini che era alla ricerca di uno chef donna contemporaneo, ora con Roberto Tosca, un gentiluomo dal palato fine. Ed è sempre un piacere, perché a Roberto non manca la vena nel porgere il vino che fa la differenza e ad Isa quella di servirti una ricetta che fa pensare. Questa volta è stato il cuore appena scottato con i fagiolini tardivi dell’orto. Isa secondo noi quando volge lo sguardo indietro più che in avanti, sa suscitare le giuste emozioni.
Monica Mazzocchi
Tutti a Piacenza per onorare le stelle Michelin. Tante le novità, alcune dolorose, come la perdita (da due a una stella) per due ristoranti storici come il Sorriso di Soriso e Vissani di Baschi. A loro va il nostro primo pensiero. Poi il secondo a chi ha trinfato: Enrico Bartolini, il nuovo che avanza a tutta velocità, secondo noi meritatamente. Il terzo pensiero è per le due stelle in Italia: dovrebbero rappresentare tra l’alta fascia della ristorazione italiana e sono un numero limitato. Erano già poche prima, ora sono anche di meno, doppi complimenti quindi a Mammoliti e a Doanto Ascani che hanno centrato l’importante traguardo. Chiudiamo salutando i tanti ex emergenti che hanno ottenuto la stella quest’anno, Gorini, De Santis, Puleio, Griffa, Raciti un grande abbraccio a tutti voi.