E’stato uno degli ultimi ristoranti visitati prima del lockdown, e con Alessandro Natali, grande conoscitore di champagne ed anche, con Enrico Mazza, proprietario di Extrè, uno tra i pochissimi champagne di proprietà italiana, abbiamo deciso di brindare alla ripartenza proprio a Cantina Cattaneo dove c’eravamo lasciati. Lo champagne ovviamente non è mancato (con un plus al numero II , due in caratteri romani) e ce n’è voluto tanto (ma non è stato un sacrificio) perchè poi un piatto tira l’altro. Colpa dello champagne? i piatti ci sono sembrati particolarmente godibili e gustosi, ed il merito non va solo all’abbinamento quanto alle doti di Enrico Bo, chef maturo, ma modesto, sempre disponibile e con il sorriso. La sua cucina è un vero “confort food, generosa nelle portate, centrata sui sapori, ed in effetti guardando intorno non un tavolo disponibile. Se siete in due poi il consiglio è di prenotare il tavolo nella cisterna esterna per una serata con i fiochi, ed ovviamente a tutto champagne!
Nadia Massucco
Champagne Extrè a Cantine Cattaneo
All’entrata della bella cittadina, dove finiscono i campi ed iniziano le case, ecco questa bella Cantina recuperata con mano felice, pervasa d’intimità diffusa e di finezza sussurrata, che ha anche un’anima, anzi due: quella di Nadia in sala e di Enrico in cucina. Questo per dire dell’accoglienza, ma per i buongustai c’è un ulteriore valore aggiunto: l’amore per la campagna e per l’orto dei due titolari che fortunatamente arriva anche sui tavoli a un prezzo accessibilissimo per quanto complessivamente proposto. L’occasione è poi speciale: si assaggiano grandi champagne per altro molto particolari: eleganza francese e generosità italiana, in quanto la proprietà, presente in sala, è per l’appunto italiana. La cucina si fa notare per alcuni dettagli (vedi i grissini e le cialde alle erbe) e il buon livello generale (in alto la terrina di fegato) con qualche ingenuità di sapore casalingo, gli champagne accompagnano splendidamente con il top alla fine (un ottimo Clè d’Hiram).