La prima volta di Emergente Pastry Chef, gara riservata ai giovani under 30 pasticcieri di ristorazione, non poteva essere che al Sigep. Ed eccoci nello stand Olitalia che supporta il premio che è anche un’occasione per lanciare e parlare di Evoloso, il nuovo olio evo dedicato alla pasticcieria. Gianni Tognoni ed Anna Baccarani presentano l’Evoloso, il nuovo olio e cinque noti giurati si apprestano al giudizio. Sono Elsa Mazzolini, Nerina di Nunzio, Barbara Guerra, Luigi Franchi e Maurizio Pelli. In gara: Alberto Ziggiotto di Gellius, Elisa Zanelli di Rose Salò, Cristina La Capra dell’Hotel Bulgari, Francesco Gatti dell’Excelsior Gallia, Christian Marasca de Zia Restaurant, Melissa Dolci di Piper e Andrea Bosini di Inkiostro, poi ritiratosi (purtroppo il piatto di servizio si è rotto durante le preparazioni). Ognuno di loro doveva preparare un dessert al piatto e tre finger salati. Il premio pasticcieria salata è andato ad Alberto Ziggiotto, quello di dessert al piatto a Melissa Dolci e il premio assoluto appannaggio di Elisa Zanelli, la giovanissima pasticciera di Rose Salò. Ottimo il contenuto tecnico e molto forte quello emozionale: i ragazzi hanno sentito grandemente la prova, erano visibilmente emozionati, hanno lasciato una scia di professionalità e freschezza: bravi tutti, molto bravi.
Nerina di Nunzio
25 anni meritano una grande festa! Ed in effetti hanno fatto le cose in grande. La cena di gala lo testimonia per la cornice, l’eleganza, la partecipazione e la lunga serie delle portate. Un bell’incontro tra i JRE italiani che per l’occasione hanno invitato a cucinare i loro colleghi stranieri, e gli invitati romani (e non solo), con molti colleghi della stampa. L’associazione negli anni ha conosciuto turbolenze e divisioni (ma è la vita ad imporle), oggi però si presenta compatta ed unita, ed anche più numerosa. Questi i nuovi ingressi: Oliver Piras e Antonella Del Favero di Aga, Fabiana Scarica di Villa Chiara, Nikita Sergeev dell’ Arcade, Davide Maci di The Market Place. Salvo l’ultimo, tutti ex Emergente Chef! Un buon segno.
Un bel libro e un bel lavoro quello che è stato fatto dagli autori. Una approfondita presentazione dell’olio extravergine d’oliva e dei suoi migliori abbinamenti, accompagnata da tavole, foto e ricette molto belle. Anche se personalmente abbiamo qualche perplessità su queste fini dissertazioni con tanto di profili gustativi per oli che poi in cucina vengono quasi sempre utilizzati a temperature che fanno in parte vanificare l’assunto di partenza, lo sforzo di diffondere la cultura dell’olio è comunque lodevole e da incoraggiare.
Una serata all’insegna della Caritas, non solo per la raccolta dei fondi, ma anche per lo spirito che ha animato la cena. Protagonisti dovevano essere i cuochi ed in effetti lo sono stati, ma con loro è uscita fuori anche la voce di chi soffre e di chi ha dei gravi problemi. L’altra sera eravamo in tanti a Villa Glori, uno degli ostelli della Caritas, specializzato nella malattia Aids, circa 150 ospiti paganti che hanno versato un contributo generoso, almeno 50 tra volontari e persone che hanno contribuito con il loro lavoro alla riuscita dell’evento, una ventina di chef che hanno aiutato Alessandro Circiello in rappresentanza della FIC a preparare la pasticceria salata iniziale, i Fratelli Serva della Trota che hanno stupito i convitati proponendo un’elegantissima e buona carpa (che la più parte non aveva mai mangiato finora), e ancora Enrico Deflingher con il suo classico risotto dedicato alla Regina Vittoria, Marco Martini recente vincitore del Premio miglior Chef Emergente d’ Italia con il pollo alla diavola e infine Heinz Beck con un elegante preciso e impeccabile dessert al piatto. E c’erano anche i vini, quelli del Trentino, dalle bollicine di Ferrari e Rotari al muller thurgau di Villa Corniole, al Teroldego di Barone de Cles, per finire con l’interessante passito di La Vis. Un lungo applauso è andato a tutti questi protagonisti, ma anche agli ospiti dell’Ostello che hanno passato una giornata da ricordare. E ricorderemo a lungo anche noi, non solo i piatti ma i volti di chi vive combattendo la sofferenza e sa ancora sorridere.
Jeff Koons è probabilmente l’artista vivente più caro e le sue opere realizzate in materiali poveri e vari sono nei principali musei del mondo. Usa spesso la plastica gonfiabile come in questo caso che vede l’opera riprodotta in edizione limitata per il Dom Perigonon rosè 2003, un vino che anche senza Koons offre emozioni a non finire. Prestigio chiama prestigio: siamo all’Hassler di Roma.
Serata al Bar Italia a New York
Enrico Proietti è un personaggio molto conosciuto a New York, ha vari ristoranti, tra i quali questo frequentatissimo Bar Italia situato in un quartiere elegante e frequentato quindi da un’ottima clientela. Lo chef è trentino ed è quindi naturale che la comunità trantina si ritrova qui per brindare con i produttori.
I vini del Trentino sbarcano a New York e l’appuntamento è al bellissimo Astor Center, una struttura che comprende una magnifica ed enorme enoteca al piano sottostante, varie sale con teatro del vino e cucina sul retro. Sono nove le aziende trentine: Concilio, Cantine Monfort, Letrari, Maso Martis, Rotaliana, Lavis, Gaierhof, Endrizzi, Cesconi. Invito per soli operatori e giornalisti e, a giudicare dal pubblico, l’invito è stato accolto e la degustazione full booked. Il tutto ben organizzato anche nei dettagli, dal ricevimento al buffet, e alla documentazione fornita a tutti gli operatori intervenuti.
Giornata istituzionale per i produttori del Trentino. Prima un incontro con l’ICE, dove si fa il punto della situazione sui metodi migliori per competere qui a New York contro l’infinita proposta di etichette provenienti da tutto il mondo. Il retail è impresa difficilissima, più praticabile resta la strada della ristorazione, soprattutto di quella che si riferisce alla cucina italiana che qui ha sempre un grande consenso e successo. Secondo appuntamento all’Enit, per presentare il patrimonio turistico e vitiviniolo del Trentino ad una folta platea di giornalisti e blogger.
E meno male che siamo in crisi e che lo shopping natalizio è un flop. Roma non sembra accorgersene ed è un fiorire di nuovi locali, ambiziosi come il Vivavoce dei Iaccarino inaugurato la settimana scorsa, enorme come questo Portofluviale che si apre ufficialmente domani. Posto a metà strada tra il Gambero Rosso e Eataly sembra voglia confermare che il futuro del Food romano sarà nel quartiere Ostiense.