Momento dedicato agli chef emergenti nell’area Metro di Host. E’ bello ritrovarci e ricordare le emozioni della finale, è bello rivederli tutti e 3 insieme, in grande forma!
Nikita Sergeev
E qui riproponiamo alcune immagini dell’ultima giornata, sicuramente la più densa di emozioni, con le premiazioni dei ristoranti meritevoli del centrosud (e ringraziamo veramente i tanti ristoratori arrivati anche da lontano), e poi la finale del Premio miglior Chef Emergente d’Italia 2015. Come sapete Olvier Piras dell’Aga di San Vito Cadore ha vinto su Gianfranco Bruno de La Masseria del Falco di Forenza e su Nikita Sergeev de L’Arcade di Porto San Giorgio. Ancora complimenti a loro e penso sia interessanti rivederli in queste foto.
Oliver Piras del ristorante Aga di San Vito di Cadore è il miglior chef emergente d’Italia 2015! Sono arrivati in tre alla finalissima di oggi: Gianfranco Bruno de La Masseria del Falco di Forenza, Nikita Sergeev de L’Arcade di Porto San Giorgio e appunto Oliver Piras. Di fronte ad una imponente giuria (50 giornalisti e chef agli assaggi e la FIC dietro le quinte a controllare ogni mossa), Oliver ha convinto con il suo rigatone all’amaro di carciofi e stelvia, il salmerino al verse, il maialino all’aglio e il gelato al pepenero mele e levistico. Una finale emozionante che ha visto Gianfranco Bruno sfiorare la vittoria con il finto peperone ‘mbuttonato, seguito dalla minestra di grano spezzato e dall’involtino di maiale con il dessert autunnale a chiudere, e Nikita Sergeev con le “uova strapazzate, la coraggiosa minestra di cuore d’agnello, il maremonti di maiale e gambero, l’english breakfast in chiusura. Si chiude con questa finale un percorso di un anno che ha coinvolto un centinaio di chef under 30. Auguri a Oliver, ma anche agli altri due finalisti, per una luminosa carriera.
Ed il verdetto della giuria decreta che alla finale di Roma di lunedì 5 ottobre alle Officine Farneto andranno Nikita Sergeev e Mattia Lattanzio per il Centro, e Gianfranco Bruno per il sud. Ci dispiace per i bravi Marco Mattana di Epiro di Roma e Giuseppe Raciti dello Zash di Riporto, che comunque pensiamo avranno il ricordo e la soddisfazione di aver fatto fino in fondo il loro dovere. Gran finale con l’esultanza di tutti, la consegna dei tanti premi e l’arrivederci al 2016.
Ieri le due finali, del Centro e del Sud, con una prestazione molto allineata ed equilibrata dei vari concorrenti in gara. Ognuno doveva fare un menù partendo dagli ingredienti base con assaggi per ben 40 persone, impresa non facile in 4 ore di tempo. Per giunta il piatto di carne non era noto, ma gli ingredienti sono stati dati ai vari concorrenti alle 9 del mattino in una misterybox.
Arcade a Porto San Giorgio, ovvero arrivano i russi (ma sono simpatici), e la cucina è nostrana
Innamorati e da tempo più in Italia che a Mosca, madre e figlio si sono poi decisi ad aprire un’attività. Al giovane Nikita piaceva oltre al sole anche la cucina italiana e così dopo essersi laureato in scienze politiche si è anche iscritto ad Alma. Dopo due anni si è sentito pronto ed eccolo oggi giovanissimo, solo 24 anni, alla guida di questo bel ristorantino del centro di Porto San Giorgio. Ha istinto e buona mano, gli manca ancora un pò di esperienza e il senso a volte della misura (pensiamo alla deludente cotoletta di rombo affollatissima di ingredienti). Il piatto migliore ci è sembrato il risotto al cardamomo e wasabi con intingolo di seppia, ben fatto anche il delicato dessert. Comunque il ragazzo è da seguire, se avrà la forza di seguitare ad apprendere con giusta umiltà, farà strada. Ultima annotazione, chiaccherando con Lui è venuto fuori che molti in zona pensano che qui si faccia cucina russa, mentre Lui tiene a ribadire, giustamente, che fa cucina italiana (soprattutto di pesce).