Ci è subito piaciuto questo ristorante di Oliver Glowig al primo piano del Mercato Centrale: la posizione dominante, la funzionalità e qualità dell’arredo, il lungo banco con vista cucina, il menù che Oliver propone (una cucina di salda ispirazione romana realizzata con mano leggera ed esperta) e per ultimo il buon rapporto prezzo-qualità. Fino a poco tempo fa il ristorante ospitava Salvatore de La Tradizione di Vico equense, e i suoi ottimi prodotti campani. Ma la cosa non ha funzionato, chi viene qui è più interessato ai piatti di Oliver che ai prodotti, pur eccelsi, che venivano proposti. Ora si cambia e c’è un nuovo abbinamento, questa volta scende in campo un altro protagonista della ristorazione romana, Luca Boccoli, grande esperto di vini, di bollicine in particolare, che gestisce anche l’enoteca al piano terra. A celebrare l’alleanza una cena ben fatta animata da grandi champagne, come dire un ottimo e augurale inizio.
Oliver Glowig
Non li abbiamo mai contati ma saranno una trentina e forse più i Vinitaly che abbiamo alle spalle. E’ la grande festa del vino italiano e ci sono veramente tutti. Si fanno chilometri, incontri tante persone che non si vedono spesso, ed è un vero piacere. E’ un mondo vivo, pieno di persone capaci, di piccoli imprenditori che vogliono crescere e vogliono fare. Insomma una bella Italia.
Bella festa davvero ieri sera al piano superiore del Mercato Centrale di Roma. Sotto le suggestive volte in mattoni tre livelli di qualità, dai tanti banchi delle eccellenze alimentari al ristorante di Oliver Glowig e sopra in alto un piccolo spazio (non poi tanto piccolo) aperto appunto agli eventi e infatti abbiamo festeggiato il compleanno. Organizzato in modo corretto e funzionale, con 5 postazioni dai formaggi di Beppe, ai fritti e agli hamburgher, dalla pizza di Bonci ai carciofi, per finire con il risotto fatto in diretta da Oliver Glowig. Al banco tanti vini e soprattutto bollicine. Tutti hanno gradito la bellezza del contesto e ringrazio di essere venuti in tanti. Grazie poi a Umberto per l’ospitalità e la realizzazione dell’evento, e soprattutto per la sua presenza ed elogio, e a tutti i ragazzi dello staff che si sono prodigati. Gran finale con la megatorta di Bonci (uno splendido millefoglie con frutta e chantilly) e ultimo calice giù al piano terra da Luca Boccoli. Un compleanno da incorniciare e da ricordare!
La Cappa è quella (gigantesca) voluta da Angiolo Mazzoni, e poi praticamente dimenticata negli enormi spazi laterali della Stazione Termini. Chiamata appunto Cappa Mazzoniana, ha avuto la prima resurrezione con il progetto Convoglia ad opera di Statuto, ed ora la seconda, speriamo duratura e definitiva, con Umberto Montano del Mercato Centrale di Firenze. Ieri la presentazione, l’area è ancora un cantiere, ma a settembre è prevista l’apertura. Ci sarà tanta roba, come è raro vedere insieme: Bonci e Callegari, Liberati e Glowig, Salvini e Beppe, e potremmo continuare, insomma l’imbarazzo della scelta. Aspettiamo quindi il via ufficiale e auguri ad Umberto Montano e alla sua iniziativa imprenditoriale.
Secondo turno, altri giurati e sempre di altissimo profilo come Glowig, Genovese, Marcattilii, Piccini, Spigaroli, Valazza, Derflingher, Bartolini, Scarello, Ciresa, oltre ai soliti Crippa, Perbellini e Johannessen seduti al centro del palco. Un vero suoni e luci accampagna l’esibizione degli chef e soprattutto l’assaggio dei piatti da parte delle giurie. In gara nel secondo turno Riccardo Bassetti, Debora Fantini, Lorenzo Alessio, Leonardo Marongiu.
L’arrivo di Andrea Mainardi sconvolge un pò l’uditorio, la gente di accalca, la cucina-palco diventa veramente l’attrazione principale. Il suo riso risotto inventato lì per lì con i prodotti del Gargano trovati in giro (caciocavallo podolico e miele) è una vera lezione show, con tante risate ma anche tanti messaggi di sano buonsenso e indubbia esperienza professionale consegnati ai visitatori. Un cuoco-showman che accontenta e conquista tutti, passanti casuali e esperti golosi. E priame dopo altri chef e altre ricette presentate con indubbia professionalità dai migliori chef del territorio come Di Paola, Sacco, Michele Vescera e Leonardo Vescera, del Capriccio di Vieste, il più noto sicuramente. Si conclude con la classe di Oliver Glowig, arrivato da Roma, impeccabile e preciso.
Tre interventi in sequenza per avere una conferma: i nostri chef più rappresentativi sono in gamba e desiderosi di far bella figura e proporre cose intelligenti. Primo con Oliver Glowig e la sua elegante ricetta, poi con la forza del gusto siciliano di Ciccio Sultano ed infine con l’inesauribile fantasia di Rosanna Marziale che questa volta ha puntato sulla convivialità.
Serata dedicata ai clienti top dell’American Express, con lezione di cucina inclusa, e che lezione! Docenti Gennarino Esposito e Oliver Glowig, come dire passione e precisione, temperamento e professionalità a braccetto. E la successiva cena è esemplare, con poche ma mirate ricette che non hanno sbavature.
Ed ecco la finale, ormai conosciamo il vincitore, Cristoforo Trapani, ma ricorderemo la tecnica di Luigi Salomone che ha presentato forse il piatto migliore (gli spaghettini freddi con broccoli), la semplicità convincente e sana di Joseph Micieli al quale auguriamo il successo che merita con il suo nuovo ristorante (la Sciabica), la misura e professionalità di Gianfranco Bruno, forse il più maturo dei 4. Ma lode a Cristoforo per la sua passione, entusiasmo che alla fine ha contagiato un pò tutti.