FICO, il grande parco agroalimentare di Bologna si presenta da Eataly a Roma. In particolare viene presentata la ristorazione che accanto alle 40 attività agricole previste giocherà un ruolo importante. Decine di punti di ristoro disseminati lungo gli 8 ettari del parco, chioschi, caffè, e ben 16 ristoranti tra i quali spiccherà quello de Le Soste gestito da Enrico Bartolini, che vedrà la presenza di molti chef famosi del circuito de Le Soste (ben 85 ristoranti tra i migliori d’Italia e non solo). Siamo con Franco Roi e Giuseppe Di Martino, e ricordiamo quindi la loro partecipazione nel progetto con il ristorante tipico di cucina ligure (Roi) e un innovativo ristorante di pasta (ovviamente Di Martino) del quale ancora non si conoscono i dettagli ma che sarà una sorpresa!
Oscar Farinetti
Non deve essere stato facile radunare insieme tanti megaVip, ma Riccardo Cotarella è un mago e ci è riuscito. Eccoci qui a presenziare all’avvenimento, ma dobbiamo dire che non ci hanno deluso, sia perchè i vini assaggiati poi alla fine sono anche buoni e alcuni più che buoni, ma anche perchè il vino riesce ad unire personalità e mondi diversi ed alla fine ci siamo ritrovati tutti insieme a brindare, e qualcuno anche a cantare. Un plauso al servizio veloce e anche ai piatti (non leggerissimi, visto che dovevano essere tanti, ma bisogna tener conto che la maggior parte dei vini erano rossi e di spessore). Un plauso anche agli interventi: di circostanza (da D’Alema a Vespa) di ricordi (dalla Nannini alla Todini), misurati (da Moratti ad Al Bano). Nota di demerito solo per Oscar Farinetti, ha chiuso con un riepilogo dei 7 vini assaggiati, dove è passato dalle note sensoriali di brillantina a quelle del borotalco sulla pelle di un bambino. Ci ha fatto divertire, ma se l’avesse fatto uno di noi sarebbe stato crocefisso per secoli a venire.
Il “Gran Tour” nell’Italia del vino può essere un grande appeal internazionale e ulteriore motivazione a scoprire l’Italia, anche quella meno conosciuta. Moderati da Luciano Ferraro, ce lo confermano Christian Eder (venite in Alto Adige), Patricia Guy (la scoperta dei Colli Euganei) e l’entusiasmo di Isao Miyajima, un giapponese che parla l’italiano a velocità pazzesca e che l’Italia l’ha percorsa quasi tutta. Siamo all’Expò, in un affollatissimo sabato.
L’idea è intelligente: dare agli allievi della Scuola di Cucina la responsabilità di gestire un ristorante come fase finale di formazione. E’ nato così il primo “Spazio” a Rivisondoli in quello che era il primo Reale di Niko. Ora lo Spazio sbarca a Roma ed è facile prevedere che si replicherà per il successo della formula che tra l’altro ha vari pregi: il costo competitivo, il menù compatto e vario, l’assenza dei camerieri con i piatti serviti e raccontati al tavolo direttemente dai ragazzi di cucina a turno. Affollata la presentazione alla stampa romana con un Niko emozionato e un Farinetti sempre a ruota libera.
il lunedì al Vinitaly è sempre la giornata più densa di appuntamenti. E a parte il lavoro si fanno sempre incontri interessanti e si rivedono colleghi e amici che magari da tempo non si vedono. Il Vinitaly è sicuramente stancante ma è anche la più grande occasione di ritrovarsi con gli operatori del settore.
Bello, ampio ed innovativo il progetto che l’altro ieri è stato presentato a Milano. Nasce il FICO, nome non bellissimo, ma dietro c’è un’idea nuova se non altro per la dimensione del progetto. Una via di mezzo tra una fattoria didattica, un parco per divertimenti e Eataly coniugata su scala colossale. Sorgerà alla periferia di Bologna, e speriamo che abbia successo. Un investimento che ci sembra molto più finalizzato di quello dell’Expò.
Grande folla anche ieri e purtroppo i servizi scricchiolano: possibile che non si possano avere toilettes decenti? Per il resto è un piacere incontrarsi con tanti colleghi e ristoratori, assaggiare e approfondire tanti ingredienti. Bel ricordo la degustazione degli champagnes rosè di Ruinart e un grazie ai tanti amici che mi hanno cercato e salutato.
Salone del Gusto 2012: un pò come il Vinitaly, sempre più criticato, ma sempre più seguito dal grande pubblico e dagli operatori. Un gran casino, un gran mercato, ma ci si ritrovano poi tutti. E’ tempo di crisi, calano i consumi, ma qui tutti hanno venduto e in misura maggiore dello scorso anno, un segnale che in Italia si può stringere la cinghia ma non si rinuncia ormai alal qualità della tavola.
L’ormai tradizionale manifestazione sull’olio, Qoco, organizzata dal Comune di Andria, sbarca a Eataly Roma. Un’alleanza per promuovere l’olio pugliese non solo in Italia ma anche nel mondo. Anche se a nostro parere sarebbe meglio che nel mondo non andassimo con venti oli regionali, ma con uno nazionale.
Preoccupato? non sappiamo, comunque ci vuole del fegato per fare un investimento di queste proporzioni di questi tempi. Oscar Farinetti è un imprenditore, uno dei pochi rimasti in Italia, che sanno dare stimoli, tentano di percorrere strade nuove, non si arrendono e vanno avanti. Speriamo che altri lo seguano, per ora come gastronomi e romani, lo ringraziamo. Oggi, primo giorno di Eataly a Roma, ci siamo andati ieri sera, per godercelo prima dell’auspicato diluvio.