Ieri alle Strade della Mozzarella una bella giornata animata da tanti contenuti, alcuni in sovrapposizione, tutti molto seguiti da un pubblico partecipe ed attento.
Paolo Marchi
Pizza, a che punto siamo? Dopo cinque anni di cavalcata mediatica, la pizza ha scalato ogni classifica mediatica e dal retrobottega dov’era relegata, ora ha un posto stabile nell’olimpo della comunicazione. Merito dell’orgoglio ritrovato dei pizzaioli, di noi giornalisti che ce ne siamo innamorati, del pubblico sempre più convinto che per 6-9 euro forse non si trova niente di meglio in giro. Di tutto questo si è parlato nei due giorni di convegno per concludere grosso modo, anche se con diverse sfaccettature, che ci vogliono ingredienti giusti, passione e formazione da parte dei pizzaioli e che quella del forno a legna è una battaglia bella, ma probabilmente destinata a perdersi. Il tutto organizzato benissimo, ma senza un assaggio di pizza (sic!), da Barbara ed Albert.
Cetara è un piccolo borgo sul mare, di serena bellezza specie quando in inverno si incontra una giornata bella come quella che abbiamo trovato. Non solo colatura ma anche una cucina vivace di mare grazie ai ben 4 noti ristoranti che animano il paese e che richiamano qui una vasta clientela che giunge anche da lontano. Un’occasione per fare un giro delle varie trattorie con gli amici campani.
A dicembre prima del Natale è il momento degli auguri, ma anche della spillatura della colatura di alici di Cetara che dopo alcuni mesi di stagionatura raggiunge la giusta concentrazione proprio a dicembre. E nella tradizione a Natale veniva poi regalata ed adoperata. Un convegno a Cetara ne vuole celebrare il valore e fare il punto della situazione sulla procedura in atto per avere la colatura di alici di Cetara DOP. Non sarà facile, ma sono varie le Associazioni che stanno finalizzando il regolamento e completando le pratiche. Speriamo che il tutto avvenga perseguendo la qualità migliore.
Si inaugura il Padiglione del Vino coordianto dal Vinitaly con anche un convegno dedicato al vino nella ristorazione. A parlare 4 noti chef, come Beck, Oldani, Santini, Romito e alcuni colleghi. Presenta Riccardo Cotarella, che presiede il comitato scientifico del padiglione, conduce il dibattito Enzo Vizzari. Dai Cantarelli ad oggi da Colombari al vino italiano nel mondo, si affrontano i vari temi con una carrellata di interventi sintetica e ben descrittiva,
Arriva ogni due anni, ma lascia il segno: per l’ampiezza espositiva, per la presenza di tantissimi addetti ai lavori, e in particolare gli chef. Abbiamo seguito alcuni Show Cooking a Extraordinariamente Host, ben condotti e divertenti, a comincaire dall’estro di Andrea Mainardi, ma lungo i vari padiglioni c’erano tutti a esibirsi o presentare qualcosa. Curiosità: moltissimo caffè, il settore sembra andare a gonfie vele.
Si entra nel vivo nella seconda giornata con il Congresso dei JRE, la presentazione dei nuovi associati: Alessandro Dal Degan, Leonardo Vescera, Giuseppe Iannotti, Pier Giorgio Siviero. Poi la sera a Guado al Tasso con i vini della splendida azienda degli Antinori e una cena toscana, preparata da Tomei, Stabile, Trovato, e Saporito, nella magia della pineta di Bolgheri al traamonto.
Un convegno di indubbio spessore quello organizzato in chiusura della Mostra dei Vini a Trento. Con Enzo Vizzari, Paolo Marchi e Davide Scabin a parlar di ristorazione e comunicazione oggi. Coordinati da Cristiano Seganfreddo del Corriere della Sera, sono stati affrontati vari temi con un occhio particolare al Trentino e il pubblico, numeroso, ha seguito con attenzione. Sono emersi in pieno i problemi, per altro comuni al resto d’Italia, e il desiderio di superarli. Forse per il Trentino, che dimostra comunque voglia di reagire e di fare sistema, sarà più facile che in altre zone d’Italia. Al termine un brindisi dovuto con vini e prodotti della provincia.
Grande l’inizio con Massimo Bottura che ha saputo essere trascinante come pochi. Non tanto e non solo per quello che dice, ma per la passione e la capacità di coinvolgimento che ci mette. Dopo di lui una parata di chef celebri trascinati qui dall’amore per la mozzarella di bufala, ma anche dal grande lavoro di raccordo fatti da Barbara e Albert Sapere, bravi come sempre.