Riviera Food Festival alla sua prima edizione. Organizzato da Sanremo Promotion vuole presentare il meglio dell’agroalimentare ligure a 360 gradi. C’è l’area convegni, la scuola di cucina, la ristorazione affidata agli agriturismi, la sala dei piccoli produttori e un angolo di Cooking Show che abbiamo coordinato. Qui ci sentiamo quasi a casa e ormai conosciamo bene prodotti e produttori eppure non ci si stanca dietro agli straordinari profumi di questo mare e degli orti di queste colline. Si parte con la sardenaira, dallo street food, ma si sale con le ricette di alcuni bravi chef che vedrete qui di sotto (ci dispiace che non sia venuta quella di Paolo Masieri).
Paolo Masieri
La seconda giornata di Taggia: dal grande Colagreco alla dolce Chiara.
D’ora in avanti guarderemo alle patate con maggior rispetto. L’arcobaleno di patate con il quale Mauro Colagreco ha iniziato la seconda giornata dimostra come anche con i tuberi si possa fare un grande piatto. Il numero 28 al mondo, secondo i 50 Best, ha ripagato le aspettative suscitando un vero entusiasmo tra il pubblico. E anche gli altri chef hanno dimostrato come quest’angolo d’Italia, tra Liguria e il vicino basso Piemonte, ospiti una grande ristorazione. In nome dell’oliva taggiasca sono sfilati dopo Colagreco: Marc Lanteri, Paolo Masieri, Andrea Ribaldone (bravissimo con il suo baccalà), Davide Palluda (un limone da ricordare a lungo), e la dolcissima Chiara Patracchini, semplice, elegante, padrona della scena, applauditissima.
Mauro Colagreco, 28° nella classifica dei World’s 50 Best Restaurants 2013, darà ulteriore lustro a questa manifestazione che avrà un ricco contorno di chef, come potete vedere dal programma:
Era un pò di tempo che mancavamo e anche poche sono le notizie che circolano in giro. Eppure Paolo e Barbara a Sanremo sono uno dei locali “storici”, tra i primi a concepire e proporre una “nuova” cucina di pesce.
Congresso in Liguria per i JRE, e a cucinare sono proprio i liguri, Luca Collami di Baldin, Paolo Masieri di Paolo e Barbara e Andrea Sarri di Agrodolce. Tra le tante associazioni di cuochi è forse quella che funziona meglio, e lo dimostra pure il pubblico e l’attenzione con la quale i JRE sono in genere sempre seguiti.