Prima giornata di Foodexp che si apre con un bel approfondimento del tema Young in the future con Gioacchino Bonsignore, Paolo Marchi, Salvatore Leo, Fabio Pollice rettore dell’Università del Salento e naturalmente Giovanni Pizzolante organizzatore dell’evento. Poi tanti altri dibattiti, e larga presenza di chef. Parliamo anche del nostro Premio Emergente con Stefano Pistollato e Dario Iurlano, moderati da Mariella Piscopo epartecipaimo al pranzo di Valentina Rizzo chef della Farmacia dei Sani a Ruffano. Insomma una giornata densa, con tanti personaggi importnati venuti fin qua, e già vediamo al lavoro in cucina Donato Episcopo al lavoro per la cena.
Paolo Vizzari
Non li contiamo i Bocuse d’Or della nostra vita, come edizione europea è però la prima volta dell’Italia. Crediamo di aver non poco contribuito a portare questo evento a Torino ed è per noi un’emozione entrare nell’Oval e sentirlo vibrare per il tifo di tanti appassionati. Ieri il primo giorno di gara, con dieci nazioni, di sotto riportiamo qualche foto. L’impressione è ovviamente positiva: c’è tensione, c’è l’atmosfera della gara, ci sono tanti team che rappresentano il meglio dell’Europa del cibo. Tra le annotazioni positive il bel campo di gara articolato con varie terrazze e doppia tribuna (quella dei VIP e del ristorante e quella dei tifosi), e l’aver coinvolto molti nostri bravi chef a vivere la competizione e a partecipare alla presentazione dei vari vassoi e piatti di gara. Oggi è il giorno dell’Italia, in campo Martino Ruggieri, tiferemo per lui, se lo merita, e pensiamo che mai come questa volta l’Italia è in grado di fare bella figura.
Conoscevamo i due chef, ma non il locale. E devo dire che il Contraste passa inosservato solo a chi passeggia in via Meda, poi quando si entra è un altro mondo: un bel giardino, un’entrata con una scultura ad effetto e un piacevole salotto di casa signorile dove signorilmente si viene accolti. Un bel locale con una cucina altrettanto intrigante, nell’occasione rinforzata a 4 mani dalla presenza di Josean Alija, amico di Matias Perdomo. Tra i due è un contraste bello da vedere e da seguire, una serie di assaggi senza cadute che spaziano con mano precisa in tutte le direzioni. E’ un bel godere, poi certo qualcuno ci convince di più (l’ostrica, l’acciuga, il rognone). Alcuni sono bellissimi ma un pò troppo mandorlati: gli spinaci, i carciofi, il pilpil; ma nel complesso questo viaggio da Milano a Bilbao è una bella sequenza tutta da vivere. Cucina anche a 4 piedi (era così presentata) ed in effetti la brigata di sala ha un bel da fare nel sostituire posate bicchieri e vini nel corso delle 14 portate del menù, una corsa che merita l’applauso, mentre l’unica cosa che ci ha lasciato un pò perplessi è la sequenza degli abbinamenti dei vini, a parte la sicurezza del Ruinart iniziale.
E, come è ormai una tradizione, si festeggia il piatto dell’anno della Guida de L’Espresso, al palagio del FourSeasons di Firenze grazie all’invito di Pommery, la ben nota maison che ci abbina il meglio della sua “collezione”. Si pasteggia con magnum di Cuvèe Louise 2000 (e già saremmo stati contenti), ma sul piatto dell’anno arriva l’ancora più eslcusivo Clos de Pompadour 2002. Ringraziamo e ci godiamo gli ottimi spaghetti con aglio e peperoncino, calamaretti croccanti e caviale dei fratelli Cerea una volta tanto insieme per l’occasione. Un pò debole abbiamo trovato il piatto di apertura, le verdure ripiene, mentre ottimo il dessert del bravo pasticciere del Palagio.