Capolavori a tavola, l’evento organizzato ogni anno da Simone Fracassi, si avvicina e già siamo con alcuni amici in zona. E che amici! Troviamo nella casa nel bosco Franco Pepe già in azione, Raffaele Barlotti taglia la treccia di bufala, Simone Fracassi alla brace. Grazie Enrico della tua ospitalità!
Pasquale Torrente
Il cibo può essere arte e comunque anche l’arte attraverso il cibo può allargare il suo messaggio universale di cultura e bellezza. Qui li troviamo nuovamente uniti e coniugati insieme in nome di quel messaggio sociale ed etico che è alla base dei Refettori creati da Massimo Bottura in giro per il mondo. Ognuno è un mondo a sè, inserito spesso in contesti unici tenendo conto dell’ambiente, tutti sono idealmente collegati e uniti dalla forza della straordinaria impresa che Massimo Bottura ha saputo realizzare. A Napoli il contesto è veramente spettacolare e suggestivo, l’avvio esaltante. Si incomincia domenica coon il pranzo curato da Gennaro Esposito. Lodi a Massimo, ma anche a Lara, che è l’anima del progetto Food and Soul, coadiuvata dalla brava Cristina Reni.
E, andando a Vico, un doveroso passaggio per Cetara per salutare Pasquale Torrente che ci mostra orgoglioso i lavori fatti per migliorare il già bel locale che è ospitato nell’antico convento. Una gran cucina di pesce azzurro con pane burro e alici in evidenza.
C’è grande fermento al Cibus, e in genere tanta soddisfazione. I numeri dell’agroalimentare italiano sono tutti positivi e l’ottimismo trapela in quasi ogni stand. L’agricoltura da cenerentola della nostra economia è diventata una locomotiva che sembra procedere sicura. Speriamo che continui e intanto brindiamo (con Pommery) nell’originale party di fine giornata di Olitalia (che si presenta con un nuovo look spigliato ed allegro delle sue linee di oli dedicati e gourmet) animato da Pasquale Torrente e da uno scatenato Cristiano Tomei.
Erano quasi 200 un secolo fa i pastifici a Gragnano, quelli storici su via Roma posta in asse con la direzione del vento e con la classica forma ad onda per dare risalto all’effetto di Bernouilli. Dopo la crisi degli anni sessanta e settanta ora la pasta è di nuovo di moda e i pastifici (oggi solo 17) vivono un momento positivo. Una positività che si trasmette anche a questa festa, che richiama tanta gente e che si ritrova in allegria e consapevolezza che la pasta è buona e fa bene. E soprattutto è parte della storia di noi italiani.
E’ festa a Vico, un festone a tutti gli effetti con il piccolo borgo invaso da migliaia di visitatori golosi che hanno trovato pane, pizza e tante altre prelibatezze per i loro denti. Una cinquantina di postazioni golose prese d’assalto che hanno raccolto quasi centomila euro da destinare alla beneficenza. Complimenti quindi a tutti, ai tanti che hanno contribuito per realizzare questo evento e in particolare a Gennarino Esposito vera anima della Festa. Ed è solo il primo giorno!, che si è concluso a Pizza a Metro con un lungo brindisi con i vari chef presenti.
Tre donne, Dominga, Enrica, Marta, tre C come Cotarella e tante altre parole, come ad esempio coraggio, creatività, costanza, culo (perchè no?) che vanno a passo di carica (altra C). Siamo alla Cantina Falesco prima, e poi al Museo del Vino di Castigliane in Teverina, per gli auguri di Natale, ma anche per la presentazione di un progetto. C’è un cambio di generazioni tra la prima e la seconda dei Cotarella, un ideale passaggio di consegne tra Riccardo e Renzo e le loro tre figlie, la dichiarazione di un impegno di quest’ultime a rilanciare in grande. Tutto sommato Riccardo e Renzo hanno scritto la storia del mondo del vino italiano pensando più all’esterno che dentro casa loro. Ora le figlie ripartono da Falesco per allargarne i confini, dividerne gli stili creando all’interno una superiore denominazione: Famiglia Cotarella dove ci mettono nome e faccia. E non solo, c’è anche il progetto di una nuova scuola di formazione (Intreccci con tre C) e tante cose ancora. Insomma una vera rivoluzione in famiglia e per annunciarla hanno fatto le cose in grande richiamando a Castiglione un bel numero di persone con un bel menù e tanti importanti vini, della loro collezione ma non solo. Che dire? ben vengano nuove generazioni con questa voglia di crescere lavorare ed investire, ci sembra purtroppo raro in Italia.
Freschissima la serata sul Lungomare di Fregene accanto alla bella piscina dell’Albos Club, stabilimento balneare di classe. Si inaugura il Rosmarino, un ristorante che punta molto sulla qualità delle materie prime: pane di Roscioli, mozzarella di bufala di Barlotti, alici di Cetara, prosciutti e salumi di qualità sempre selezione Roscioli, accanto ad una carta di vini volutamente limitata ma corretta a cura di Trimani. Consulenza di Pasquale Torrente, un torrente di nome e di fatto che ormai ha invaso anche la Capitale, ma a queste invasioni non alziamo i muri…..