Non era semplice sostituire uno chef come Marco Martini, che per noi rimane tra gli chef più interessanti della nuova ristorazione romana. Ma indubbiamente Pino Cau, titolare del locale, ha mano felice, e anche Luigi Nastri, il nuovo chef, ha parecchie qualità. D’altronde è cresciuto accanto a Fulvio Pierangelini e ha raffinato ulteriormente il suo stile a Parigi. Questo è il suo rientro. A noi il posto è sempre piaciuto, siamo di fronte alla grande piazza dell’ex Mattatoio, che se fossimo in un paese civile sarebbe uno dei posti più visitati della Capitale. Lo sforzo di rinnovare e valorizzare l’area in effetti è stato fatto, ma siamo ancora a metà del guado, speriamo solo che si vada avanti. Nell’attesa comunque questa Stazione di Posta è già oltremodo gradevole, ha classe e stile da vendere, non sfigurerebbe nemmeno a Manhattan. La nuova brigata di sala si dà da fare, la cucina pure: il crudo di ombrina ha la finezza della mano di Fulvio, il vitello tonnato un boccone squisito, e così via le pietanze si sussegono invitanti e gradevoli. Luigi non ama il rischio e l’azzardo che caratterizzavano Marco, ma c’è comunque tecnica e stile, fino all’intrigante chiusura del dolce bianco. Lungo il percorso stona la triglia un pò coperta, come anche il calamaro, ed è da migliorare il pane in accompagnamento.
Pino Cau
Problemi operativi hanno creato difficoltà al nostro sito. Sperando che siano terminati riprendiamo la pubblicazione dei post con una serie di interessanti incontri ai quali abbiamo partecipato. Il primo, più importante, l’evento che abbiamo organizzato alla Stazione di Posta per i prodotti di Tradizione e Gusto, un nuovo brand di alta gamma ideato e pensato da Roberto Capecchi e realizzato grazie al bel lavoro di selezione fatto principalmente da Dario Frega. Il brand è nuovo, ma la ditta Capecchi è ormai, se non antica, consolidata da decenni, questo il motivo del bel titolo: Futuro di una volta, che vuole significare come il nuovo marchio idealmente si riallaccia alle radici dell’Azienda. Eccoci quindi ospiti di Pino Cau, patron del ristorante, per assaggiare le ricette che Marco Martini ha preparato utilizzando alcuni di questi prodotti, mentre altri (formaggi e prosciutti) erano in degustazione libera. Larghissima la partecipazione degli chef che hanno risposto con slancio e hanno reso l’evento una piccola festa della ristorazione romana, brindando e apprezzando prodotti e ricette fino a tardi.