Festa alla Locanda Liuzzi, con ottime bollicine, e una cena sontuosa di mare ideata da Raffaele che forse talvolta esagera nella sua esuberanza e qualche ricetta gli esce un pò troppo barocca. Ma è sempre uno chef da tenere d’occhio: non si arrende mai, ha sempre qualche novità in atto, propone continuamente serate a temi divertenti e dissacranti….insomma con lui non si corre il rischio di annoiarsi.
Raffaele Liuzzi
Sempre instancabile ed estroso, negli anni Raffaele Liuzzi ha fatto di questo locale posto all’angolo di una frequentatissima piazza piena di paninerie e gelateria, un posto gourmet d’avanguardia. Qui non ci si annoia mai. L’estro viene anticipato da una serie di scelte d’arredo e di mise en place che riescono ad essere eleganti ed originali, poi la cucina si rivela interessante e appagante. Certo, lui ama il rischio, si diverte a giocare con i piatti, le ricette ed il cliente, e a volte il palato fine avverte altalenanza nei risultati, l’improvvisazione di qualche ricetta. Ma sono poche le tavole come queste dove (con un prezzo da trattoria) si può mangiare ad un ottimo livello godendosi la serata e la presenza di uno chef che è sempre aperto allo scherzo, all’autoironia, e a vivere la tavola in allegria.
Si moltiplicano, ed è un bel segno, le iniziative di solidarietà ai terremotati, in particolare ai ristoranti che sono stati danneggiati. Oggi è il gran giorno di Bologna, dove al ristorante Leoni si alterneranno molti chef giunti da ogni parte, specialmente dall’Emilia. Venerdì sera si è svolta la cena romagnola organizzata dalle Giare di Montiano, che vi raccontiamo nelle immagini a seguire, con Parini, Raschi, Liuzzi, Agostini, Casali. Martedì 17 luglio sarà la volta degli chef della Capitale, da Beck a Troiani, da Genovese a di Giacinto che cercheranno di raccogliere fondi negli ampi spazi di Atlas Coelestis.
Sfilano cuochi di vari continenti, qui sopra Paolo Marchi con Ezio Santin e Yoshihiro Narisawa. Grande interesse in genere per gli spaghetti, grandissimo per la pizza. Un tempo qui si veniva per apprendere l’ arte del sifone e della cucina molecolare, ma i tempi cambiano.
Ce l’ ha fatta scoprire Raffaele Liuzzi questa bella birra dalla bottiglia inconfondibile e dal sapore fine ed elegante. In due versioni, bionda e rossa con riflessi ramati. Dietro c’è la passione di Maurizio Arduini, giovane appassionato di Cattolica: Birra Viola.
E’ uno di quei ristoranti che divide pubblico e critica. C’è a chi piace enormemente e chi lo denigra del tutto.
Il trono più meritato è loro: un maggio ai ragazzi di San Patrignano che hanno reso possibile Squisito.