Soec è la più grande azienda al mondo specializzata nei prodotti per la spumantistica sia metodo classico che charmat. Festeggia i suoi 50 anni nella splendida Villa Foscarini in provincia di Treviso di fronte ad una platea di oltre 150 operatori e produttori. Momento saliente il convegno moderato con la consueta professionalità da Fabio Piccoli che cerca di fare una sintesi delle motivazioni che hanno portato alla straordinaria crescita in Italia e nel mondo del consumo delle bollicine. Denis Pantini supporta il tutto con una serie di grafici riassuntivi, Andrea Terraneo presidente di Vinarius porta la voce delle enoteche, io cerco di esprimere il punto di vista della ristorazione, mentre Riccardo Cotarella manda un saluto da lontano. Complimenti alla Soec per il grande lavoro svolto e a Ramon Bel, il direttore, che ha salutato il pubblico con un lungo discorso in italiano.
riccardo Cotarella
L’altro giorno a Verona era veramente presente il meglio del vino d’Italia, non solo come etichette, ma anche per la larghissima presenza dei titolari della Cantine. Vedersi servire il vino nel calice direttamente da Matteo Lunelli (CEO di Ferrari) fa la differenza! E, altra cosa importante, senza affollamenti pericolosi in questo periodo, ma anche d’intralcio per i potenziali scambi di idee e vedute. Parlando con Stevie Kim (export di Vinitaly) e i tanti produttori incontrati c’è fiducia ed ottimismo. Il vino insomma sta ripartendo, speriamo che come tante altre volte trascini con sè l’intero comparto agricolo. Da Operawine un segnale di indubbia fiducia. Ringrazio Antonio Scuderi della cortese accoglienza ricevuta.
La prova con i temi degli sponsor si è svolta al mattino in sala Cazerny, Pavillon des Fleurs del Kurhaus, con accanto la spazio allestito per le aziende vitivinicole coordinate da Riccardo Cotarella. Una prova impegnativa che è terminata con il buffet con i prodotti degli sponsor: la pasta del Pastificio dei Campi, il pane del Panificio Moderno, l’acqua Filette, il caffè Kimbo, i vini del Consorzio del Prosecco e della Famiglia Cotarella, l’olio di Olitalia, la mozzarella di bufala di Barlotti, i salumi di Antica COrte Pallavicina, il salmone di Upstream, il parmigiano del Consorzio del Parmigiano Reggiano.
Il 2016 è stato un anno di svolta con l’inizio del passaggio di consegna e responsabilità tra la vecchia e la nuova generazione della Famiglia Cotarella, con Riccardo e Renzo che hanno fatto un passo indietro per meglio valorizzare il vero patrimonio di famiglia: le loro tre figlie. Dominga, Marta ed Enrica stanno dimostrando a tutti come in questa famiglia non conta il sesso o l’età, ma sono tutti dei fenomeni. Il Montiano è sempre stato il loro vino bandiera e da sempre hanno avuto l’obbiettivo di dimostrare che anche nel loro territorio al confine tra Lazio e Umbria si poteva puntare alla qualità assoluta. Con il 2016 l’asticella è stata spostata ancora più in alto, il numero delle bottiglie è sceso, il prezzo (di poco) aumentato, la qualità ripaga.
E’ forse la prima volta che l’Orvieto dei vini si presenta così unito compatto e voglioso di far sentire la propria voce ed i propri vini. Il tutto sotto la regia di Riccardo Cotarella, grande anfitrione. Quando chiama lui difficile deluderlo e quindi c’è un pienone di voce autorevoli. La sorpresa è il vino, declinato dai vari produttori in differenti tipologie, mantenendo in genere quel tocco morbido che fa la differenza, anche nelle bollicine.
Ultimi giri al Vinitaly, tanti assaggi e tante storie dietro ogni bottiglia. Il vino è un modno che non finisce di stupire. E con un sorso di champagne lo salutiamo, non sappiamo se è il 34simo o il 35simo della nostra vita, comunque lo troviamo sempre in gran forma. Il vino invecchia meglio di noi.
A fine giornata di Fiera siamo tutti stanchi, ma per Riccardo Cotarella c’è sempre posto. Ed eccoci alla Gran Guardia ad assaggiare 8 grandi vini, ben 7 rossi, che danno un’idea delle diversità della nostra Italia. Da Verona alla Sicilia, attraverso un verdicchio che sa di riesling, un nero d’avola concentrato, i profumi dell?Etna, la potenza del montepulciano d’abruzzo, la classe del Montiano, l’armonia dell’amarone e la sorpresa di un Blogheri poco conosciuto. COmplimenti a RIccardo per la selezione, ma anche per la conduzione, mai stancante (ed eravamo tutti molto stanchi), animata ad arte da Riccardo stesso con Luciano Ferraro e Gigi Brozzoni, due fuoriclasse.
Una straordinaria giornata di sole pieno che sembrava Ferragosto ci ha accolto a Falesco. E’l’annuale festa della vendemmia, ma quest’anno ha una valenza maggiore: si inaugura il Tellus che si coniuga su tanti aspetti, dal destinare parte del ricavato della vendita delle bottiglie della linea Tellus alla beneficenza, all’azione rivolta verso i bambini al fine di educarli a conoscere, amare, rispettare la campagna con i suoi prodotti e valori sociali. Un nutrito gruppo di importanti relatori ne presenta i differrenti accenti e finalità, poi una visita alla fattoria didattica ed il festoso pranzo nello spiazzo di fronte. La famiglia Cotarella sembra occupare una posizione sempre più importante nel panorama enologico italiano, non solo per i suoi ottimi vini, ma anche per l’instancabile azione su più fronti ai fini sociali e formativi. Complimenti al solito alle tre instancabili donne Dominga, Marta ed Enrica, sempre attivissime e unite tra loro, ed è la coesione alla base del loro successo.
Un pomeriggio denso quello organizzato dalla BNL con l’ausilio di Riccardo Cotarella: degustazione al Maaxi (Museo di Arte Contemporanea) e presentazione dell’impegno della BNL nel settore dell’agricoltura sostenibile, poi visita al Maaxi e gran finale ai Campionati Italiani al Foro Italico sostenuti dalla BNL. Un approccio trasversale che secondo noi è un percorso da imitare e seguire. Grazie dell’invito!
Citra presenta il suo montepulciano. Non è ancora un vino, o almeno ne assaggiamo le prime sperimentazioni, ma è un progetto a lungo termine fatto in modo innovativo. Ideato da Riccardo Cotarella con il suo team e il team di enologi di Citra, ha l’ambizione di monitorare il territorio con grande precisione, e con un’attualizzazione in tempo reale. Attilio Scienza ci racconta i vantaggi di questa zonazione dinamica e dobbiamo dire che è affascinante. Ci vorrà qualche anno, ma già la prima bozza di questo tentativo di approfondimento scientifico e metodologico del territorio sembra dare i suoi primi risultati. Un bel convegno, pieno di dati, numeri e idee concrete.