Invita Citra e ritorniamo sulla Costa dei trabocchi per riassaggiare i loro vini e passare una serata su questo bel territorio poco noto. Un nuovo albergo ci accoglie, bello bianco e pulito: La Chiave dei Trabocchi, e poi si va al Trabocco Pesce Palombo, dalla spettacolare passerella per vivere un ambiente veramente suggestivo sospeso sull’acqua. I vini quelli di Citra, ancora forse poco noti nel mondo Horeca, ma di sicuro interesse. Serata con il vertice alla guida del consorzio di cooperative: il Presidente Valentino Di Campli, il direttore Filippo D’Alleva e lo staff tra cui l’infaticabile Simona D’Alicarnasso.
riccardo Cotarella
Altra giornata di Vinitaly, caratterizzata dal gran Tasting di Riccardo Cotarella, con una quindicina di aziende da lui seguite in tutto il mondo (si arriva perfino in Giappone!). Un’occasione per avere una panoramica di come il vino e il suo gusto si sta evolvendo scavalcando mari e confini. E prima e dopo incontri e brindisi con tanti protagonisti di questo affascinante settore.
Ringraziamo dell’invito del Consorzio del prosecco superiore di Conegliano Valdobbiadene, ben impostato da Alessandra Ciuccarelli, e ci ritroviamo a moderare un interessante dibattito sulle strade del vino. Ce ne sono tante in Italia, molte ahimè piene di buche e di cerotti, quasi come nel centro di Roma, altre che funzionano splendidamente. Due nobili esempi: la strada del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene che ha be 30 anni di vita, e quella di Montepulciano che è riuscita a combinare magicamente interessi pubblici e privati. Brindiamo con i vari relatori alternando cartizze e vino nobile. Prima e dopo tanti assaggi, ricordiamo con le immagini i più significativi e ringraziamo le persone che ci hanno dedicato il loro tempo.
Siamo ormai al via, non dev’essere stato semplice, non tanto da un punto di vista strutturale (la scuola l’avevamo visitata già qualche mese fa) quanto organizzativo. Ma ormai ci siamo, gli allievi sono pronti e a a febbraio cominceranno i corsi. Apre così la prima scuola di alta formazione per il Servizio di Sala, con una serie di docenti illustri, con un programma innovativo (c’è pure un corso di attitudine e recitazione, in fin dei conti il ristorante è un palcoscenico). Inaugurazione domanica scorsa, con la banda, le autorità, e un bel pranzo (corroborante) con i vini della famiglia Cotarella, l’ottimo viognier e il recente acquisito brunello. Siamo contenti anche perchè si parla sempre più di sala, ma, cosa importnate, non in ordine sparso ma con l’idea di fare sistema tra le varie iniziative finora sorte.
Qualche giorno fa nella suggestiva cornice dei chiostri di San Barnaba, abbiamo seguito la degustazione di alcuni nuovi vini Citra. Una realtà vitivinicola importante, che racchiude alcune cantine cooperative del sud Abruzzo, con centinaia di piccoli produttori e tanti ettari. A seguire la composita scacchiera di tanti appezzamenti e vitigni sarà Riccardo Cotarella, il celebre enologo e per l’appunto la degustazione in un certo senso è servita anche a presentare in modo ufficiale questa collaborazione alla stampa specializzata milanese. Attilio Scienza ha contribuito con le sue affascinanti disquisizioni che rendono piacevoli anche le argomentazioni tecniche, e Marco Sabellico ha descritto in modo egregio, come usuale, le caratteristiche organolettiche dei vini presentati. Una bollicina fresca e piacevole in apertura, e poi il montepulciano d’Abruzzo presentato in alcune varianti interessanti che ne sottolineano la capacità espressiva. Conclusione festosa con il buffet ideato da Andrea Alfieri, chef del Chiostro di Andrea.
E’ sempre una festa la serata delle tre forchette del Gambero Rosso, e quest’anno la vera festa l’ha fatta Niko Romito, salito da solo al vertice della guida con un punteggio di 96. Un bel traguardo per uno chef che fino a due tre anni fa era ancora considerato (non da noi, ma da molti) uno chef emergente. Il Gambero Rosso rompe così un equilibrio che sembrava stabile: quello di Massimo Bottura al vertice secondo tutte le guide. L’unanimità non c’è più e si apre il dibattito. La sfida del futuro sarà tra loro due? Difficile dirlo, secondo noi sono più complementari che antagonisti con un Massimo che sembra sempre più consolidare il suo primato etico e internazionale mentre Niko sembra percorrere con successo una strada più concreta ed imprenditoriale. Secondo noi all’Italia servono, e molto, entrambe le cose.
Gran degustazione in chiusura del Vinitaly organizzata dal WRT un gruppo di aziende che ha riunito gli sofrzi per approfondire la ricerca sul vino, territorio e tecnologia. Sono presenti le aziende con i loro titolari e sono nomi storici come Piernicola De Catris o Alessio Di Majo delle omonime antiche aziende, o nomi famosi come Bruno Vespa o Massimo D’Alema (aziende Vespa e Madeleine); cooperative come Domizio Pigna per la Guardiense e Doriano Marchetti per Moncaro; larga presenza campana con Salvatore Avallone (Villa Matilde) Ilaria Petitto (Donnachiara) Giuseppe Pagano (San Salvatore, emerso prepotentemente negli ultimi anni), ed altri ancora. A dirigere stimolare e coordinare il tutto è la mano di Riccardo Cotarella, bravo enologo, ma anche gran regista del mondo del vino, aiutato dai commenti puntuali di Ian D’Agata. Impressionate il aprterre, con sala al completo nonostante si era in chiusura del Vinitaly. E a giudicare dai vini serviti, siamo fiduziosi ed ottimisti sulla “nuova frontiera della Viticoltura e dell’Enologia Italiana” (questo il sottotiolo del convegno).
Tre donne, Dominga, Enrica, Marta, tre C come Cotarella e tante altre parole, come ad esempio coraggio, creatività, costanza, culo (perchè no?) che vanno a passo di carica (altra C). Siamo alla Cantina Falesco prima, e poi al Museo del Vino di Castigliane in Teverina, per gli auguri di Natale, ma anche per la presentazione di un progetto. C’è un cambio di generazioni tra la prima e la seconda dei Cotarella, un ideale passaggio di consegne tra Riccardo e Renzo e le loro tre figlie, la dichiarazione di un impegno di quest’ultime a rilanciare in grande. Tutto sommato Riccardo e Renzo hanno scritto la storia del mondo del vino italiano pensando più all’esterno che dentro casa loro. Ora le figlie ripartono da Falesco per allargarne i confini, dividerne gli stili creando all’interno una superiore denominazione: Famiglia Cotarella dove ci mettono nome e faccia. E non solo, c’è anche il progetto di una nuova scuola di formazione (Intreccci con tre C) e tante cose ancora. Insomma una vera rivoluzione in famiglia e per annunciarla hanno fatto le cose in grande richiamando a Castiglione un bel numero di persone con un bel menù e tanti importanti vini, della loro collezione ma non solo. Che dire? ben vengano nuove generazioni con questa voglia di crescere lavorare ed investire, ci sembra purtroppo raro in Italia.
Ce l’abbiamo sotto casa e, ovviamente, siamo ben contenti. Con questo non significa che ci andiamo tutti i giorni, anzi è cosa rara, ma quasi tutti i giorni passiamo davanti e lo vediamo sempre pieno. Non è un caso, questo è un gran locale per gli amanti del mare, soprattutto di coloro che non vogliono avventure spericolate, ma i sapori sicuri. E qui troveranno pane, anzi crostacei freschissimi, per i loro denti. Dai gamberi appena pescati al pesce fresco di Ponza, passando per altre primizie come ovoli e caviale. Il tutto inserto in un contorno di altissima professionalità con un’estensiva carta di vini. Siamo per l’occasione con Dominga Cotarella a parlare di servizio di sala, e qui la sala è di tutto riguardo. Ci raggiunge anche Riccardo, e i brindisi si raddoppiano.
Abbiamo vissuto delle belle emozioni l’altra sera, grazie a 6 chef di grande cuore e nobiltà (ma con loro ce n’erano tantissimi ad aiutare), grazie a Noidisala che ha coordinato il servizio di oltre 80 ragazzi dell’Istituto e dei sommelier, ma grazie soprattutto ai 220 ospiti che non solo hanno versato il contributo richiesto, ma sono arrivati puntuali alle 20 e alla fine quasi non andavano più via nonostante il disagio per i più di dover fare anche molti chilometri per il rientro. Una bella serata perchè sentita da tutti, non solo per l’eccezionalità di aver nomi così famosi tutti insieme, ma anche per l’immediato riscontro con l’ambiente: siamo vicini all’epicentro del terremoto e, se anche ormai i riflettori, come ci ha ricordato il ministro Alfano, hanno abbassato le luci, chi viene qui sente da vicino e sulla pelle il dolore di chi ha sofferto e il sacrificio di chi ha dato. Ci portiamo un bel ricordo di questa serata che ci ricorda di non abbassare le luci e mantenere viva l’attenzione verso chi purtroppo soffre ancora.