Dal piccolo primo All’oro ai Parioli, a questa nuova struttura il salto è importante. Non ci risultano precedenti, crediamo sia la prima volta che uno chef prende la proprietà (almeno in quota parte) e la gestione di un albergo (tra l’altro una vera chicca di 14 belle camere) e del suo ristorante qui a Roma. L’investimento è importante, ma crediamo che Ramona e Riccardo Di Giacinto abbiano la capacità di portarlo avanti. Hanno sempre avuto l’ambizione di crescere nella qualità, ma senza dimenticare anche di ampliare il giro dei consensi e della clientela. Basti vedere il grande successo del Madre, praticamente sempre soldout tutte le sere. L’All’oro però resta e resterà sempre il loro cuore, il baricentro delle attività, dove mettono il massimo dell’impegno e la loro faccia. Il ristorante è nel basement, arredato con eleganza e gusto anche se un pò volutamente buio, forse troppo. Ma almeno le luci illuminano bene i piatti che arrivano e sono tutti piatti molto curati, ricercati da un punto di vista di contenitore e di presentazione. Il menù offre di fondo due linee: i grandi classici e le novità. Ma tra ieri e oggi non ci sono forti discontinuità, la filosofia di Riccardo è ben chiara, procede a piccoli passi, senza fretta, senza segni di creatività dirompente (ma che è spesso a volte effimera), cercando di mettere a punto ogni dettaglio. Piatti che inseguono in genere non tanto l’azzardo o la provocazione, quanto il gusto pieno e la succulenza, ricette che vanno incontro al cliente e non vogliono girargli intorno senza farsi capire. Nel nostro percorso un plauso agli stuzzichini iniziali vari ed eleganti, qualcuno solo un pò troppo pesante. Poi tutto più che buono, ma di certo abbiamo preferito i secondi e i dessert (anche questi golosi a tutto tondo, evvivà!, e non sbiaditi come spesso capita) ai due primi un pò troppi carichi. Il piatto migliore? l’ottimo pollo alla cacciatora che sarebbe stato perfetto con un purè più centrato.
Riccardo Di Giacinto
Quanto sarebbe costato un menù di 42 chef del calibro di quelli di ieri sera, il meglio del meglio di Roma e del Lazio? Ed infatti gli ospiti hanno apprezzato l’occasione riuscendo ad esaurire le oltre 4000 prozioni preparate e servite in meno di due ore (altro record). Una grande serata, per la qualità e quantità delgi chef, ma anche per l’atmosfera che si è creata. Due tavoli erano stati riservati a coloro che si sono sacrificati nei soccorsi: La Protezione Civile, e i Vigili del Fuoco. Il preside dell’Istituto Alberghiero di Amatrice, visibilmente commosso, ha ringraziato lo sforzo che ha fatto tutta la Ristorazione a favore dei terremotati. Una sala piena ha confermato che la solidarietà riesce a far arrivare a Rieti il suo messaggio. Grande insomma la partecipazione di tutti, ed ora avanti per la terza ed ultima serata.
Da questo nuovo albergo, il Luxus, arriva una bella spinta all’internazionalizzazione di Roma. Prima il Yugo, un progetto di cucina fusion affidato ad Anthony Genovese, dove lo spirito si rivolge ad Oriente, ora il Madre, affidato a Ramona e Riccardo Di Giacinto, dove lo sguardo volge all’America Latina. Grande folla all’inaugurazione e tanti auguri ai due progetti.
Il Frankies è ben frequentato soprattutto dagli inglesi per via della consulenza di Marco Pierre White, ma la cucina ha impronta italiana grazie a Fabio Nompleggio, modesto e appassionato che con scrupolo e voglia di fare si marina le sue carni, si prepara il suo salmone e propone una cucina semplice e gustosa incentrata sulla bona materia prima, alla quale manca un tocco di finezza per decollare. E’ qui ospite Riccardo Di Giacinto che salutiamo prima di ripartire. Nella bella pizzeria Margherita, chef resident il bravo Alfredo Albergatore, Patrizia Di Benedetto si esibisce in una serie di sfiziosità palermitane presentate con garbo. Assaggiamo le granite: squisite!
Grande clamore pubblicitario e ovviamente grande folla per questa nuova edizione di Taste of Rome che ha sicuramente il merito di avvicinare al grande pubblico gli chef di più prestigio della Capitale. C’è anche una scuola di cucina, l’enoteca per vini anche importanti, mentre alcuni espositori sembrano lì solo per vendere e fare cassetta, motivo encomiabile certo, ma che stride con la sbandierata qualità dei contenuti.
Dal mini al maxi, questo nuovo All’oro opera a tutto campo. Sul roof prende il nome di 0/300 per darvi una selezioni di piatti crudi e cotti abbinati a buoni vini e ad un panorama che ha pochi confronti. Al piano terra è il ristorante gourmet dove Riccardo Di Giacinto propone la sua linea di piatti che per molti versi si distingue e ha pochi confronti (e questo è un bonus). Spicca l’eleganza e la precisione di molte preparazioni, la fedeltà a ricette caratterizzate quasi sempre da una sovraesposizione dolce, che noi personalmente non amiamo moltissimo, ma che è affascinante quando riesce a coniugare insieme (e non è facile) anche la leggerezza e la succulenza. A volte (vedi il risotto ad esempio) l’equilibrio non riesce e si scivola nel barocchismo ridondante. Godetevi comunque la non facile tecnica che è alla base di alcune ricette, la straordinaria eleganza del peperone arrosto con pappa al pomodoro (forse il piatto migliore e comunque il più bello), le tante sfiziosità iniziali e finali, e l’ottima chiusura dello zabaione al pistacchio con il macarone al wasabi (mentre va perfezionato il coraggioso millefoglie in verticale).
Un anno dopo ecco l’inaugurazione, in realtà una festa per celebrare un successo. Non era facile e scontato passare dall’extra mini Alloro dei Parioli, a questo attuale, situato in un elegante albergo del centro, con doppia possibilità: sala gourmet e formula easy in terrazza. Un salto dimensionale che non è andato a scapito della qualità e questo conferma le qualità anche manageriali di questa bella coppia, Ramona e Riccardo Di Giacinto, che visibilmente soddisfatti festeggiano alla grande con un mega invito (un pò troppo affollato).
Come d’abitudine in occasione di Cooking for Art, l’evento che si svolgerà a Officine Farneto questo weekend, ecco le bollicine trentine invadere Roma, in parallelo e in vari locali. Quindi passiamo da Trimani per l’aperitivo, a quello dell’ All’oro nella nuova ed elegante sede del First Hotel. E poi ancora il crudo di pesce del Crudop e la cena opulenta organizzata da Gianni Ruggiero al Simposio. Da lui a Paolo Trimani,a Sara Blandamura, a Ramona e Riccardo, il nostro ringraziamento per la bella accoglienza.
FIND, la Fondazione IndiaEuropa Nuovi Dialoghi, celebra a Roma la cultura indiana per tutta la prossima settimana. Una serie di incontri, approfondimenti, che vedranno protagonisti numerose personalità di rilievo giunte appositamente e sarà per gli appassionati di questa grande nazione un’ occasione di scoprire altri contenuti e aspetti particolari di questo mondo affascinante. Ieri sera grande festa di benvvenuto all’Hotel de Russie. E poi perchè non chiudere la giornata in un posto nuovo come il First Hotel? Da qualche mese si è qui trasferito l’All’oro di Ramona e Riccardo Di Giacinto che hanno pensato anche di sfruttare la fantastica terrazza in alto, a due livelli. Qui propongono piatti semplici e di sostanza, con larga presenza di bollicine. Il posto è di grandissima piacevolezza e ti ricarica le pile esauste dall’afa del mezzogiorno.