L’Italia quando c’è l’emergenza si dà da fare. L’ulteriore conferma ci arriva da Vicenza dove, dietro al coordinamento dell’infaticabile Roberto Astuni, tutti o quasi tutti hanno risposto positivamente. Così all’appello: aiutamo Amatrice, ecco che arrivano in tanti ed è questa la cosa migliore. Va benissimo quando arriva il megaassegno di un facoltoso miliardario (vedi Mr Facebook), ma secondo noi è un segnale ancora più positivo quando sono in tanti e quando questi tanti sono per giunta anche abbastanza lontani dall’evento. Significa che l’Italia quando vogliamo può funzionare. Tornando alla serata, il primo plauso è per la location (dentro al bellissimo Museo Civico), il secondo è per l’aver radunato tanti operatori, appassionati, produttori per questa raccolta di fondi. Nel nostro piccolo abbiamo presentato questa serata, abbiamo ancora una volta condiviso emozioni e racconti, specie con i due bravi ristoratori giunti da Amatrice per l’occasione.
Roberto Astuni
Abbiamo vissuto delle belle emozioni l’altra sera, grazie a 6 chef di grande cuore e nobiltà (ma con loro ce n’erano tantissimi ad aiutare), grazie a Noidisala che ha coordinato il servizio di oltre 80 ragazzi dell’Istituto e dei sommelier, ma grazie soprattutto ai 220 ospiti che non solo hanno versato il contributo richiesto, ma sono arrivati puntuali alle 20 e alla fine quasi non andavano più via nonostante il disagio per i più di dover fare anche molti chilometri per il rientro. Una bella serata perchè sentita da tutti, non solo per l’eccezionalità di aver nomi così famosi tutti insieme, ma anche per l’immediato riscontro con l’ambiente: siamo vicini all’epicentro del terremoto e, se anche ormai i riflettori, come ci ha ricordato il ministro Alfano, hanno abbassato le luci, chi viene qui sente da vicino e sulla pelle il dolore di chi ha sofferto e il sacrificio di chi ha dato. Ci portiamo un bel ricordo di questa serata che ci ricorda di non abbassare le luci e mantenere viva l’attenzione verso chi purtroppo soffre ancora.
Grazie al maltempo che ha fatto rimandare di un mese la serata dedicata alle ciliegie, gli organizzatori (Confartigianato di Vicenza) hanno pensato bene, visto che ormai si era arrivati a metà giugno, di farla all’aperto e utilizzare il Castello di Marostica. Mai decisione è stata migliore! Abbiamo trascorso una serata stupenda dove la cornice ha esaltato come meglio non si può i contenuti. Curiosa e vincente anche la scelta di costruire un palco e metterci sopra la cucina, in tal modo i cuochi hanno dominato e animato la scena. Insomma gli chef di Vicenza possono sentirsi soddisfatti: capitanati da Riccardo Antoniolo de L’Ottocento, Federico Agostinelli di Alla Corte, Claudio Milani di El Piron, Maurizio Trinca di Lunaelaltro, Martino Zardo di Al Portego, Stefano Dalla Valle di Al Pozzo, e il Torchio Antico di Lugo di Lugo di Vicenza. Tema la ciliegia, cucinata in tutte le salse, ma ne è uscita bene (rischiando un pò sui primi). Ultima curiosità, la birra artigianale Bassana, presentata per l’occasione, che utilizza l’asparago bianco, altra gloria locale. Complimenti a tutti e in primis a Riccardo Antoniolo, sempre bravo e disponibile,e a Roberto Astuni che non si stanca di valorizzare in tutti i modi il suo territorio.
Carlo Cracco è nato a Vicenza 48 anni fa e non si è mai dimenticato le sue origini, da qui l’idea di questa serata dedicata ad un grande prodotto: l’asparago bianco di Bassano. Idea ripresa e sostenuta da Roberto Astuni, ristoratore in città pieno di energia e di voglia di far sistema, che guida anche la Confraternita dei Ristoratori locali, instancabile nel proporre e organizzare iniziative che convoglino l’interesse del mondo esterno a questo paese che è un piccolo gioiello. Riccardo Antoniolo, giovane e valente pasticciere e ristoratore, ha messo a disposizione la sua ampia location: l’800, una bella villa alla prima periferia dotata di ampia cucina e parcheggio. E non solo, con dedizione, (come sempre perchè lo conosciamo da tempo), ha fatto da tramite, ha tenuto i collegamenti ed è stato il punto di riferimento in cucina, insomma bravissimo come al solito. Carlo Cracco non è venuto, ma ha mandato chi abitualmente cucina, il suo braccio destro e quello sinistro: Matteo Baronetto e Diego Giglio. Con simili ingredienti la serata non poteva non aver successo, e così è stato. Inizio e fine folgoranti con l’asparago” sublime” inventato per l’occasione e i distillati di Gianni Capovilla, il folle genio di Bassano. Sono esperienze importanti e bei ricordi non solo per chi si siede al tavolo, ma anche per chi ha lavorato dietro le quinte: il confronto nell’eccellenza, può solo far crescere il territorio.