All’Acquolina non solo sono indubbiamente bravi (una delle brigate migliori e più coese tra sala e cucina della Capitale, grazie all’ottimo lavoro di Andrea La Caita e Benito Cascone), ma anche molto attivi. Già praticamente non avevano mai quasi del tutto chiuso anche in pandemia grazie all’Acquaroof in terrazza, e ora sono tra i primi a ripartire con cene mirate. Una cena a 4 mani tra lo chef resident Daniele Lippi e Roy Caceres. Eravamo curiosi di rivedere Roy per capire il suo nuovo percorso dopo la chiusura di Metamorfosi. Attualmente conduce il Carnal, cucina semplice colombiana, in attesa di rilanciarsi con un progetto più ambizioso che dovrebbe veder la luce verso fine anno. Ed in effetti il menù è stato impostato sulla filosofia del Carnal cercando di aggiungere per l’occasione un pizzico di eleganza in più. Il risultato è stato interessante, nelle sue contaminazioni colombiane soprattutto quando a loro volta non erano troppo contaminate dalle influenze nostrane. Ottimo l’inizio con tiradito e ceviche dove è difficile scegliere la migliore, anche perchè forse fin troppo simili. Sempre molto gradevole la delicata tostada di baccalà, mentre meno riusciti secondo noi i successivi assaggi dove appunto aumenta il peso della componente mediterranea con i totanetti fritti, la trippa di rana pescatrice, la penna alla brace. Ma nel complesso la cucina del Carnal che ricordiamo si presenta come cucina di fast food con le ricette che si mangiano per lo più con le mani, supera la prova del fine dining anche grazie alla mixologia con una serie di pairing colorati, gradevoli (anche se un pò discontinui, siamo passati ad esempio di colpo da un dolce Conte Molinari a un salato Chupito mediterraneo).
Roy Caceres
Prima giornata di Foodexp che si apre con un bel approfondimento del tema Young in the future con Gioacchino Bonsignore, Paolo Marchi, Salvatore Leo, Fabio Pollice rettore dell’Università del Salento e naturalmente Giovanni Pizzolante organizzatore dell’evento. Poi tanti altri dibattiti, e larga presenza di chef. Parliamo anche del nostro Premio Emergente con Stefano Pistollato e Dario Iurlano, moderati da Mariella Piscopo epartecipaimo al pranzo di Valentina Rizzo chef della Farmacia dei Sani a Ruffano. Insomma una giornata densa, con tanti personaggi importnati venuti fin qua, e già vediamo al lavoro in cucina Donato Episcopo al lavoro per la cena.
Il capoluogo salentino torna protagonista dell’evento.
Anche quest’anno ritorna FoodExp 2020, e la città di Lecce tornerà ad essere ancora una volta la location di questo importante evento. Saranno due giornate dense di appuntamenti e competizioni, e non mancheranno le più autorevoli personalità del settore alberghiero e della ristorazione.
Si parte il 28 settembre, ed in primo luogo, alle ore 11:00 Luigi Cremona sarà ospite del dibattito “Young in the Future”, che vedrà la partecipazione del Professor Fabio Pollice, Rettore dell’Università di Lecce, e Paolo Marchi di “Identità Golose“. Questo appuntamento prevede la partecipazione del giornalista Gioacchino Bonsignore nelle vesti di moderato. FoodExp 2020 proseguirà con il Premio Emergente 2021, in cui parteciperanno le giovani promesse del settore. All’evento presenzieranno Luigi Cremona e Lorenza Vitali di Witaly, Stefano Pistollato di Agugiaro & Figna e Dario Iurlano di Bertos Spa. Una menzione a parte merita Giovanni Pizzolante, organizzatore di FoodExp 2020, che ci omaggerà con la sua presenza. Parlando sempre delle novità, alle ore 15:00 si terrà una conferenza con Marta Cottarella, della Scuola di Alta Formazione “INTRECCI”. Vincenzo Donatiello, maître e sommelier del Ristorante Piazza Duomo *** di Alba, presenterà invece “Io Servo”, il suo primo libro rivolto al personale di Sala. La giornata ovviamente non termina qui, e proseguirà con molti altri appuntamenti, dibattiti ed incontri pomeridiani.
La seconda giornata si aprirà con l’incontro “New Generation Puglia“, che vedrà Luigi Cremona nel ruolo di moderatore. In questa occasione interverranno giovani rappresentanti del settore hotellerie come Giovanni Grandioso di “Le Dune Group” e Daniele Totisco di CDS Hotel. Parlando di vino, ci omaggerà con la sua presenza Clemente Zecca di “Cantina Vitivinicola Zecca“, mentre per il settore della ristorazione presenzieranno Giulia Tramis del Ristorante “Lilith Laboratorio in Masseria” e Valentina Rizzo del Ristorante “Farmacia dei Sani”. In questa seconda giornata si potrà conoscere più da vicino il mondo dei ristoranti stellati con ospiti illustri. Alle ore 15:00 è previsto un incontro con Chef Roy Caceres, proprietario ed Executive Chef del ristorante Metamorfosi* di Roma. Carlo Passera presenzierà come moderatore dell’incontro. Mentre alle ore 16:00 si potrà fare la conoscenza di Michele Lazzarini, Lukas Gerges, rispettivamente Sous Chef e Restaurant Manager del St. Hubertus *** di San Cassiano (BZ). Ci sarà anche l’occasione per conoscere lo Chef Executive Ciro Scamardella del Pipero Restaurant * di Roma ed il proprietario della struttura Alessandro Pipero. Ovviamente anche nella giornata conclusiva si terranno altre iniziative illuminanti in grado di valorizzare al meglio lo spirito di questa nuova edizione del FoodExp.
Prima volta di Albergatore Day, l’evento ideato da Federalberghi Roma, al Convention Center La Nuvola, ed è subito un grande successo di operatori e di pubblico. Merito degli organizzatori (con Federalberghi, Leoanrdo Stabile e Key Comunicazione) merito della bella location, merito degli oltre 140 espositori che hanno affollato il bel parterre. Due giorni di convegni e incontri e per noi due giorni intensi di gare e di talk show. Siamo molto orgogliosi del backstqage di gara, veramente bello e spettacolare, dove i forni Moretti (per la pizza) e Rational (per gli chef) hanno avuto modo di mettersi in bella mostra. Backstage dove abbiamo anche realizzato interviste in diretta molto apprezzate e seguite. Ma anche il nostro spazio centrale ha avuto un seguito eccezionale. Numerosissimo il pubblico che ha seguito le premiazioni e le gare, e che è stato coinvolto nel talk show continuo che ha avuto nei due giorni oltre 50 applauditi protagonisti, per cui è impossibile nominarli tutti. Ringraziamo almeno Sara De Bellis e Nerina Di Nunzio che hanno aiutato me e Lorenza nella conduzione. Molto apprezzati anche i nostri espositori per l’alto livello dei prodotti esposti. I vini di Vinea Domini, Azienda Pallavicini, Famiglia Cotarella. L’acqua di Filette in eleganti bottigliette di alluminio, i tartufi di Urbani tartufi e il pecorino sardo di montagna e il guanciale delicato di Cibaria. Protagonista di molte ricette la pasta del Pastificio dei Campi e l’olio dedicato di Olitalia, le farina di Agugiaro&Figna sono state la base degli impasti della pizza, e il pollo di Amadori è stato richiesto in alcune ricette. Nel nostro cuore il grande parmigiano reggiano di Giovanni Minelli, presente con alcune stagionature pazzesche in nome del Consorzio del Parmigiano Reggiano.
Nelle due giornate di gara sono stati selezionati 3 finalisti per la pizza, 3 per gli chef (nomi e ricette li ritroverete nelle immagini che seguono) che rivedremo a Roma per la Finale di Emergente 2020. Importante novità la finale di Emergente Ricevimento, ideata proprio per celebrare questo evento, che ha visto prevalere Simone Valestra sulla comunque bravissima Benedetta De Pascale. Premiazione che si è svolta alla presenza di Antonella De Gregorio e Gianluca De Gaetano di Federalberghi, in rappresentanza del Presidente Giuseppe Roscioli. Ultimo ringraziamento al nostro team, Daniela Giulia Charline e Lucrezia, che ha lavorato intensamente al funzionamento dei tanti contenuti che hanno animato il nostro programma.
Inaugurazione l’altro ieri di Taste nel clima tropicale di questo umido settembre. Il meglio della Ristorazione romana in grande spolvero e forze distribuita nell’arco di 500 metri intorno all’Auditorium. gli ampi spazi aumentano la godibilità dell’evento e per gli appassionati è un indubbio piacere trovare riuniti tanti nomi celebri. E’ previsto un gran pienone.
Un bel libro e un bel lavoro quello che è stato fatto dagli autori. Una approfondita presentazione dell’olio extravergine d’oliva e dei suoi migliori abbinamenti, accompagnata da tavole, foto e ricette molto belle. Anche se personalmente abbiamo qualche perplessità su queste fini dissertazioni con tanto di profili gustativi per oli che poi in cucina vengono quasi sempre utilizzati a temperature che fanno in parte vanificare l’assunto di partenza, lo sforzo di diffondere la cultura dell’olio è comunque lodevole e da incoraggiare.
Poteva anche essere interessante il convengo dell’altro ieri organizzato presso l’evento Excellence a Roma. Lo spunto era il libro di Davide Paolini: il Crepuscolo degli Chef. E a parlarne non gente qualsiasi: in primis l’autore, poi Gabriele Bonci, Angelo Troiani, Arcangelo Dandini, Alessandro Pipero ed il sottoscritto. Poi la discussione ha preso la mano e ognuno ha detto la sua, spesso fuori tema, e alla fine forse si è parlato più di giornalisti che di chef, più di tripadvisor che di altro, e non è un buon segno.
Non è stato facile il compito dei concorrenti: cucinare poco più che verdure e tuberi, con il solo aiuto del barbecue, ed in sole due ore. Inoltre alla fine è arrivata la pioggia che ha movimentato ulteriormente la gara. Ma bravi tutti perchè aldilà della competizione era questo anche un modo per ritrovarsi e confrontarsi con il giusto spirito in una situazione sicuramente anomala. Guardate queste immagini, magari manca qualcuno, e ci dispiace, ma questo non vuole essere l’album ufficiale dell’evento che sarà invece preparato dai fotografi professionisti che erano presenti.
Arrivano puntuali i concorrenti, all’inizio sorpresi e un pò spaesati, ma poi conquistati dalla bellezza del posto. E’ una gara ma deve essere anche una Festa, quindi cerchiamo di spiegare le varie regole che devono essere intese con il giusto spirito della gara. Siamo tra i boschi, potrebbe anche piovere (e infatti pioverà) e quindi bisognerà poi adattarsi in qualche modo. Si procede al sorteggio, alla pesa dei vari ingredienti che ognuno ha portato con sè per caratterizzare la ricetta (massimo 2 ingredienti), poi allestiamo il mercatino degli ortaggi frutta e verdure per far completare la “spesa” agli chef. (la gara è vegetariana). E arrivano man mano gli sponsor, con i loro prodotti e vini, e anche i giurati che andranno a comporre le varie giurie. Insomma il parterre si riempie e si riempie anche la chiesetta per seguire la lezione sulle erbe selvatiche. Ricordiamo i concorrenti che avranno un compito non facile: in sole due re preparare 30 assaggi con gli ingredienti a srpresa trovati al mercatino (salvo i 2 che si sono portati da casa) e cucinarli con il solo aiuto del fuoco. Ecco i loro nomi: Riccardo Cappelli (Argentario Golf Resort- Porto Ercole GR), Carlo Nappo (Alla Catina-PN), Marcello Tiboni (ristorante 28 posti-MI) , Federico Delmonte (Chinappi-Roma), Francesco Palombo (Sfumature Gourmet- Cassino FR), Davide Puleio (Pipero-Roma), Alessio Biagi (La Terra di Nello-Castiglione della Pescaia GR), Fabiana Scarica (Villa Chiara Orto e Cucina-NA) , Andrea Mosca (Marili-AP), Donato De Filippis (Tenuta Esdra Agrispa-Pontecorvo FR), Vito Gaballo (Ristorante Origano-LE), Donato Martella (il Capriccio-Vieste FG), Vincenzo Martella (Borgo Pignano PI), Carlo Porcu (Osteria La Lodola- AR), Nicolò Cappelli ((Tenuta Carretta-CN).
Pur avendo Roy imparato il mestiere in Italia, conserva ancora (meno male) le sue radici colombiane ed un’ acuta indipendenza gastronomica che gli permette di affrontare alcune ricette nostrane con animo disincantato. Il risultato, grazie non solo alle tecniche apprese lungo il percorso, ma anche ad un ottimo palato, è notevole. La sua cucina è oggi tra le più interessanti d’Italia, e con un pizzico di nota intrigante e dissacrazione che la rende particolare. Pensiamo all’inizio, alla precisione degli stuzzichini iniziali di chiara impronta sudamericana (uno più buono dell’altro), poi la parentesi piaciona della spuma di patate, poi arrivano i due assaggi forse migliori, due preparazioni da fare al tavolo con le mani arrotolando la larga foglia che fa da contenitore e ripetendo un modo tradizionale di mangiare ancora largamente diffuso in vaste aree del mondo. Tra i primi quelli più tradizionali (le due paste ripiene) ci hanno convinto più dei finti ravioli di pomodoro e dell’antipasta, anche se quest’ultima non passa di certo inosservata per la sua carica gustativa. Splendido e buono il risotto nella foglia di verza e sempre su un alto livello con i due secondi (baccalà e piccione) per finire un pò in calando sui dessert che sono forse la parte più debole della cena. Anche il contorno è pregevole: la sala si è rinnovata ed ora è sicuramente più funzionale ed elegante, il servizio di Paolo Abbale umano e corretto, e ad Alessandro D’Andrea dobbiamo le lodi per gli ottimi drinks di apertura. Un plauso finale a Ciro Scamardella, braccio destro di Roy e ancora fresco vincitore di Emergente Chef 2016.