Dobbiamo a Roy Caceres una delle migliori cene dell’anno che si sta chiudendo. Ha avuto buoni maestri, non ultimo Bruno Barbieri alla Solarola, dove l’abbiamo conosciuto tanti anni fa, però è cresciuto quasi da solo, senza il peso delle a volte ingombranti (ma dovute) radici che frenano qualche nostra bella speranza, e ora ci offre una delle cucine più interessanti della Capitale e non solo. Ha forse innata la giusta predisposizione all’equilibrio e alla pulizia del piatto, evita il superfluo e non sconfina nel rarefatto. C’è precisione e gusto, manca ancora qualcosa nell’area “primi piatti” che vorremmo ancora più convincente e con meno ridondanze. Ma è da seguire e , per chi ancora non lo conosce, da visitare. Metamorfosi a Roma, zona Parioli.
Roy Caceres
Dopo il brindisi alla Scalinata di Trinità di Monti, eccoci al Palazzetto, dove una decina di chef hanno presentato le loro ricette , alcune a 4 mani con un originale abbinamento con alcuni chef etnici residenti a Roma. Il libro ricordo della giornata è stato consegnato all’assessore Davide Bordoni in rappresentanza del Sindaco, presenti ovviamente i due ideatori: Roberto Wirth, proprietario dell’Hotel Hassler e Francesco Apreda chef dell’Imago.
Ma , ovviamente, il vero protagonista è l’Emilia, qui incarnata da Michele Clementel, titolare di Fattoriabilità, una onlus che si occupa di disabili e che ha visto il suo birrificio artigianale danneggiato in modo irreversibile. Su suggerimento di Massimo Bottura a questo birrificio saranno devoluti i fondi.
Dalle ceneri di Pipero (Albano), nascono due nuove avventure romane. Quella di Alessandro Pipero non è ancora avviata, ma solo annunciata. (Apprendiamo ora che il ristorante Alessandro Pipero, questo il nome, aprirà nell’ Hotel Rex prima dell’ estate, via Torino, Roma)
Una piacevole e gobidile serata quella organizzata nel nuovo ristorante Metamorfosi di Roma.
Un utile compendio delle varie guide con oltre 10000 indirizzi per sapere dove andare è questa “Gola” di Alice TV. ecco la nuova edizione del 2011 presentata dal suo autore, Marco Rossetti.