Non dubitavamo conoscendoli, ed è stato un piacere averne la conferma. La pizzeria dei Fratelli Salvo è un bell’esempio di come dovrebbero essere le pizzerie cosiddette gourmet con ampi spazi, anche dietro le quinte, con un grande senso di ordine e pulizia, con arredo non vernacolare ma curato, con attenzione ai vini, alle birre ed al servizio. C’è tutto questo e anche di più come la buona illuminazione e l’acustica sotto controllo. Venendo poi alla parte gastronomica c’è l’usuale attenzione ai prodotti, e la riproposta nel menù dell’offerta della pizzeria madre, a San Giorgio a Cremano. Devo dire che la crocchetta di patate c’è parsa buona ma non sublime come ce la ricordavamo, e abbiamo trovato meglio la margherita della pizza con polpette di ricotta a cui manca un pò di sprint.
Salvatore Salvo
I Salvo a San Giorgio a Cremano
I due fratelli Salvo sono ormai noti in tutta Italia. Vengono qui anche da lontano per assaggiare le loro pizze. In effetti sono stati bravissimi, c’eravamo qualche anno fa all’apertura e oggi vediamo come l’arredo sia stato quasi consumato dalle migliaia di clienti (un rinnovo è già programmato). Sono stati tra i primi ad abbinare alla pizza birra e vini di qualità, ad accettare le prenotazioni, a curare il servizio. Tutte cose che sembrano oggi quasi scontate grazie alle ormai numerose pizzerie gourmet che sono spuntate ovunque, ma un tempo non era così ovvio. Riassiaggiamo la celebre cosacca, ma quella che ci conquista questa volta è la pizza ai sei pomodori, buona anche quella con i friarielli che avremmo preferito però più decisa e piccante.
Gli Ambasciatori del Gusto hanno organizzato ieri sera un’importante serata in favore di Amatrice. 7 chef famosi si sono esibiti nei bellissimi spazi dell’Open Colonna. Noi siamo arrivati un pò tardi e quindi non abbiamo potuto vedere gran parte dei piatti preparati, ma almeno salutare i convenuti.
La giornata del lunedì di Cooking for Art vede sempre la premiazione dei migliori ristoranti secondo la guida del Touring Club e la consegna dei premi speciali grazie al contributo di alcuni sponsor. Un momento importante per noi, ma anche per il pubblico che vede transitare il fior fiore della ristorazione del Centrosud.
Ci potevano venir fuori tranquillamente due cene di gala e un’extra per la pizza, ma all’Hotel Romeo piace far le cose in grande, ed eccoci a vivere la lunga serata comodamente accolti nella sala del Comandante al decimo piano e spettacolare vista sul porto compresa nella cena. Si mangia di classe, si beve anche bene (tutto sotto forma di magnum) e si apprezza il servizio anche per il buon ritmo delle nove portate che ci fanno finire la serata in tempi ancora umani. Lode agli chef, anche per il senso di appartenenza che hanno mostrato e che fa loro onore. Ecco nuovamente i loro nomi: Salvatore Bianco, chef resident, e ancoraRosanna Marziale, Giuseppe Stanzione, Vincenzo Guarino, Pasquale Palamaro, Crescenzo Scotti, Giuseppe Iannotti (o meglio il suo pasticciere). C’era anche un intruso, Fausto Arrighi che sempre volentieri rivediamo.
I Salvo a San Giorgio a Cremano
Ben venga un pò di antagonismo, se poi i risultati sono questi. C’è aria di competizione tra i “big” della pizza in Campania, ma chi vince è il cliente che può ormai scegliere tra una serie di locali che fino a pochi anni fa si potevano solo sognare. I due fratelli Salvo, il terzo è a Napoli e anche lui non scherza, hanno messoin piedi un locale da prendere come esempio: ampio e luminoso, due forni a legna ambedue a vista, come anche la postazione del fritto, toilette pulite, scelta tra sala e veranda, e soprattutto una scelta del bere di assoluto pregio e competività. C’è l’enomatic per i vini a calice con una selezione di assoluto rispetto, e ancora una bella carta di etichette, birre artigianali italiane ed estere. Insomma fanno sul serio e ovviamente fanno bene anche la pizza: quella che ci ha sorpreso è un’insolita con cipollotto e caciocavallo, preceduta da una crocchetta di patate che da sola merita la visita.
Grande folla, gran successo e piccolo buffet. In tanti abbiamo applaudito le condivisibili scelte di Enzo Vizzari e dei suoi tanti collaboratori riuniti alla Stazione Leopolda in una magnifica giornata di ottobre. Poche le novità, pochi gli aggiustamenti e poche le polemiche a conferma di una situazione tutto sommato solida nella continuità. Nonostante la crisi è un settore che si difende e che trascina avanti un’Italia zoppicante. Brindiamo all’amico Enzo. Lunedì 28 ci sarà la guida Touring a Roma e poi ai primi di novembre si chiude con la Michelin.
Grazie forse anche alla crisi, abbiamo riscoperto la pizza. Ormai la rincorrono tutti, grandi chef e gourmet con idee, sperimentazioni, analisi del gusto e laboratori che sorgono qua e là in tutt’Italia. I pizzaioli storici, prima frastornati, ora sembrano reagire vedi Pepe a Caiazzo con il suo Tempio della pizza, vedi adesso i fratelli Salvo (Francesco e Salvatore) a San Giorgio a Cremano. L’antica e storica pizzeria è stata rivoltata e rinnovata con due nuovi forni, la sala luminosa, gli spazi della preparazione a vista e le toilettes lucide che ci potresti tranquillamente mangiare dentro.
Fervono le novità a Napoli, quasi tutte sulla pizza. Se un anno fa era stato Enzo Coccia a rivoluzionare il suo locale, in questi ultimi mesi tutti gli altri l’hanno seguito. Prima Pepe a Caiazzo con il suo Relais Pizza, tra qualche giorno i fratelli Salvo replicano con la loro nuova boutique della pizza e nel frattempo Gino Sorbillo non si è mai fermato. Dopo aver ricostruito il locale devastato dall’incendio, ne ha programmato il raddoppio della sala utilizzando i locali acquisiti a fianco. Il nuovo locale aprirà in primavera del 2013, ma intanto Gino ha terminato i lavori del suo sogno più ambizioso: la sua Casa della Pizza, con un solo tavolo e tanti ricordi, libri, oggetti che ruotano intorno al cibo più consumato dagli italiani.
I Salvo a San Giorgio a Cremano
Pizzeria storica alle porte di Napoli, gestita da Salvatore e Francesco due fratelloni che sembrano usciti da una squadra di pallacanestro, il terzo (Ciro) sta invece per avviare un’attività indipendente. Anche loro non stanno con le mani in mano, hanno comprato lo spazio accanto e la nuova e più bella pizzeria aprirà in autunno. Già ora hanno messo mani al menù e predisposto una lista di ingredienti che è una vera carrellata di prodotti di qualità.