A 85 appena compiuti sembra ancora un ragazzo per l’aspetto, per le idee, per la prospettiva con la quale guarda in avanti. E’ soddisfatto dell’ultima avventura: un vigneto di oltre 50 ettari appena acquisito in Languedoc, nella Francia che ama e che conosce come pochi. Un impegno che toglierebbe fiato ad un giovane imprenditore e che lui affronta serenamente. Giorgio Grai, originariamente Giorgio Krainz, padre triestino, madre trentina, una nonna ungherese l’altra ceca, moglie bulgaara e suocero transilvano, vissuto a lungo a Bolzano dove, dice Lui, era italiano tra i tedeschi e tedesco tra gli italiani, è approdato giovanissimo nel vino e non ha poi più lasciato il campo. Il suo pinot bianco viene da molti annoverato tra i più grandi vini bianchi d’Italia. Ma non è solo il vino la sua passione. Con Lui ricordiamo gli anni di Giannino, dove è stato a lungo in sala, prima che arrivasse Sirio Maccioni, poi ci salutiamo per ridarci un appuntamento per ritornare indietro nel passato, magari brindando con le nuove bottiglie della tenuta in Languedoc che guardano invece al futuro.
Sirio Maccioni
Pensavamo di trovare tanta gente, ed invece la cena era molto ristretta, quasi familiare. Cena a casa Maccioni, per salutare il grande Sirio (affaticato nel fisico, ma sempre guizzante nel cervello), e ci siamo ritrovati accanto Davide Oldani, sempre in forma e pieno di idee. Una bella e piacevole serata, in un bell’ambiente con una bella compagnia.
Sirio Maccioni è sempre un mito qui a New York, e non solo. Da un anno ha aggiunto un’altro locale alla sua collezione, e questo è particolarmente impegnativo. Siamo al Pierre Hotel, bandiera del Taj a New York, un albergo di grande prestigio e il ristorante ha sicuramente notevoli ambizioni. In effetti la sala è elegante e raffinata, la clientela consequenziale. Ritroviamo in cucina una vecchia conoscenza, Filippo Gozzoli, un tempo al Park Hyatt di Milano. La serata scorre nell’opulenza, ma sia la sala che la cucina ci sembrano ancora in fase di messa a punto. Prima del Sirio eravamo passati in un locale famoso e storico per un aperitivo, il Felidia, il locale che ha dato il via alla storia e alla fama della famiglia Bastianich. Purtroppo Lidia non era presente, in compenso un saluto a due valenti professionisti come Giuseppe Rosati e Fortunato Nicotera.
Questo è il volto di Mickey Bhoite, chef de Le Cirque ristorante gourmet del Leela Palace di New Delhi. E’ il primo ristorante gourmet italiano in un albergo di lusso di New Delhi (ne citiamo un altro, il Vetro all’Oberoi, ma è a Mumbai) e rappresenta una svolta significativa e una conferma. La cucina italiana è sempre più amata nel mondo e in India è al primo posto tra le cucine preferite dai foodies indigeni.