In gara per la seconda batteria Pietro Massano del Piano 35 di Torino, e 3 chef lombardi: Lorenzo Vecchia del Volm (chiuso, ma riaprirà a breve), Nicolo Boveri di 810 in provincia di Pavia, e Andrea Lombardi dei Fontanili di Gallarate. Gara meno combattuta di quella del mattino, con Andrea Vitali che viene scelto dalla giuria per la Finale.
Stefano Callegari
Non deve essere stato semplice e non li invidiamo, ma alla fine ce l’hanno fatta e sono stati bravissimi. Lode a Luciano Pignataro, Barbara Guerra e Albert Sapere per il grande sforzo compiuto (ottimamente supportato da Forma Mentis), che hanno presentato l’altra sera a Castel dell’Ovo una specie di summa sullo stato della pizza in Italia e nel mondo. Poi come tutte le classifiche ognuno ha in testa la sua, ma è forse la prima volta che un lavoro così ad ampio spettro sia stato realizzato in modo omogeneo. e questo testimonia il successo e l’alto gradimento della pizza che veramente non conosce ormai i confini. Il nostro giudizio, anche entrando nei meriti, è positivo e la classifica largamente condivisibile. Con poche annotazioni critiche: forse un pò troppo “campanocentrica”, ma la storia da una parte, e il team di guida dall’altra parlano con Napoli nel cuore, e quindi ci sta. Altra osservazione, da romani, è forse la sottovalutazione di Gabriele Bonci che, pur non essendo un pizzaiolo puro, ha dato a questo mondo un contributo inferiore forse al solo Gino Sorbillo, e che a nostro giudizio meritava e merita di più. Ultima annotazione è per Menchetti. Per noi in assoluto la pizza migliore del mondo in rapporto alla quantità di pizza sfornata. Occupa la 51sima posizione e per un pelo non rientra nei primi cinquanta. Dopo tanti premi speciali assegnati, si meritava almeno quello della Sfiga.
48 ore di blackout hanno ritardato questo post e ci scusiamo. Hanno vinto i due più giovani, 18 e 23 anni!, a testimoniare il grande rinnovamento che è in atto nel settore, a confermare che i giovani hanno novamente per questa professione rispetto e fiducia. Non sono di Napoli, ma dell’hinterland e questo è un altro segnale: si allarga sempre di più il cerchio magico, e forse si sopsta il baricentro della “buona” pizza napoletana. Michele Castaldo di O Gemella Casalnuovo, Emiliano Corcione di Morsi&Rimorsi di Aversa hanno vinto la selezione Campania e li ritroveremo a Roma nella finale Centrosud. Bravi loro, ma bravi anche i giudici (con pizzaioli e giornalisti di prim’ordine) che in una splendida serata al Circolo Posillipo, hanno condotto la gara. Ringraziamo ancora Cluadio Zanfagna, organizzatore dell’evento di beneficenza Freskissima che ci ha ospitato.
Torniamo volentieri al Mercato Centrale per vederne la crescita di pubblico (anche alla sera) e la nuova gestione della pizzeria affidata a Pier Daniele Seu, con alle spalle Gabriele Bonci. C’è anche Stefano Callegari in attesa di partire per inaugurare l’ennesimo trapizzino. Seu ha vinto Emergente Pizza, e qui si conferma pizzaiolo di razza facendoci assaggiare due ottime pizze, quelle classiche (meglio la marinara della margherita) con uno stile via di mezzo tra Roma e Napoli.
Un pò cotto, dopo la tre giorni di Rieti, ma non potevo mancare ad un evento che ho sempre seguito dall’inizio, da più di nove anni! Ed eccoci così all’Hotel Regina Baglioni, per presentare il bel libro di Tania e Luciana, due giovani giornaliste sveglie e sempre presenti. Stefano ci ha allietato con i suoi trapizzini e tutti eravamo sulla stessa linea: la pizza più che “gourmet” deve essere “buona”. Poi Mattia Spadone, tra i più bravi giovani chef,ma anche tra i più modesti e riservati, ha fatto la sua idea di parmigiana trasparente, che è piaciuta molto.
Quanto sarebbe costato un menù di 42 chef del calibro di quelli di ieri sera, il meglio del meglio di Roma e del Lazio? Ed infatti gli ospiti hanno apprezzato l’occasione riuscendo ad esaurire le oltre 4000 prozioni preparate e servite in meno di due ore (altro record). Una grande serata, per la qualità e quantità delgi chef, ma anche per l’atmosfera che si è creata. Due tavoli erano stati riservati a coloro che si sono sacrificati nei soccorsi: La Protezione Civile, e i Vigili del Fuoco. Il preside dell’Istituto Alberghiero di Amatrice, visibilmente commosso, ha ringraziato lo sforzo che ha fatto tutta la Ristorazione a favore dei terremotati. Una sala piena ha confermato che la solidarietà riesce a far arrivare a Rieti il suo messaggio. Grande insomma la partecipazione di tutti, ed ora avanti per la terza ed ultima serata.
La Cappa è quella (gigantesca) voluta da Angiolo Mazzoni, e poi praticamente dimenticata negli enormi spazi laterali della Stazione Termini. Chiamata appunto Cappa Mazzoniana, ha avuto la prima resurrezione con il progetto Convoglia ad opera di Statuto, ed ora la seconda, speriamo duratura e definitiva, con Umberto Montano del Mercato Centrale di Firenze. Ieri la presentazione, l’area è ancora un cantiere, ma a settembre è prevista l’apertura. Ci sarà tanta roba, come è raro vedere insieme: Bonci e Callegari, Liberati e Glowig, Salvini e Beppe, e potremmo continuare, insomma l’imbarazzo della scelta. Aspettiamo quindi il via ufficiale e auguri ad Umberto Montano e alla sua iniziativa imprenditoriale.
Ultime immagini di Cooking for Art, con in evidenza la pizza che nei tre giorni dell’evento ha costituito il palco alternativo a quello degli chef. I primi due giorni hanno visto protagoniste le gare di selezione Emergente Pizza Centrosud per definire i finalisti di ottobre (che si sfideranno tra di loro con quelli già selezionati del Nord), mentre il lunedì esibizione di piazzaioli famosi. Chiudiamo poi con le immagini di Toscobosco e Roots che ci portano idealmente al prossimo evento: Roots Summer Cooking Camp Contest, una gara di cucina all’aria aperta con la sola brace che si terrà nei boschi di Arezzo mercoledì 6 luglio in collaborazione appunto con Toscobosco e Roots.
Cooking for Art non è solo la gara degli chef emergenti, ma c’è tanto altro intorno. La pizza occupa uno spazio importante sostenuta da sponsor come Agugiaro&Figna e Valoriani e attira larga parte del pubblico. Dobbiamo ringraziare Lorenza Fumelli per la sua inesauribile capacità a condurre la gara e tanti altri tra i quali citiamo almeno Stefano Callegari per la collaborazione prestata. Sabato qualificazioni per la finale di domenica, per 18 concorrenti si sono alternati presentando la loro pizza margherita. Domenica i 6 finalisti si sfideranno sulla pizza a tema libero. E intorno tanti prodotti, un panorama ampio e valido di quello che l’Italia dell’agroalimentare è capace di produrre con lo spazio della Confagricoltura in prima fila.
Da un’alleanza tra Sforno, pizzeria di grande successo a Roma, e il Birrificio Del Ducato, nasce questo nuovo Sbanco a piazza Zama. Un ambiente caratterizzato da un lungo bancone parallelo alle tante vetrine che si affacciano sulla strada, dove si possono assaggiare una serie di birre artigianali (non solo del Ducato). Subito dopo è il grande forno Valoriani per la pizza (anche 12 insieme) regno di Stefano Callegari che qui ha messo il bravo Valerio Piccirilli. A noi piacciono le pizze di Stefano, non sottilissime, con il cornicione, ma sicuramente più croccanti delle napoletane. Proposte classiche, ma anche nelle tante versioni a sfondo romano ormai collaudate: broccoli e arzilla, cacio e pepe, alla carbonara.