Di questi tempi le novità valgono il doppio e quando sono buone come questa anche il triplo. Qui poi ne abbiamo due in una: la pizzeria ‘A Rota (che proveremo una sera) e l’osteria Eufrosino di Paolo D’Ercole. Paolo è un appassionato autodidatta che si è fatto conoscere e ben volere (e non a caso al tavolo accanto al nostro c’è parte della brigata di Pipero in vivista amicale). Tenta una strada curiosa: quella di presentare ricette di varie regioni in un piccolo menù che consente quindi di viaggiare dalle isole alle Dolomiti. Non sempre sono ricette fedelissime all’originale, ma l’intento più che didascalico è quello di divertirsi con i sapori, anche perchè si apprezza lo sforzo di basarsi comunque su ingredienti selezionati. Ne abbiamo provate qualcuna e il risultato è più che soddisfacente, con la migliore quella vicino casa (la ciriola) seguita dal coniglio siciliano in agrodolce, la meno convincente è una chitarrina un pò anonima. Altre note a favore sono il buon pane fatto in casa che fa presagire anche una pizza di livello (ci torneremo), la piccola ma attenta selezione di etichette, il servizio esperto di Paolo Abballe (ex Metamorfosi), l’ambiente veramente godibile e centrato (l’osteria è nuovissima e sembra già vissuta) e infine il conto modesto. Insomma di ragioni per venire fin qui ce ne sono e non sono poche. A sfavore il parcheggio difficoltoso.
Teresa Cremona
Touring Club Italiano, storica guida dedicata all’ospitalità e alla ristorazione, è giunta alla XXVII edizione, selezionando oltre 4500 strutture su tutto il territorio italiano. Da anni partner Witay, con l’occasionde del Festival della Gastronomia, la presentazione in anteprima alla stampa,albergatori e ristoratori della nuova edizione della Guida “ Alberghi e ristoranti d’talia 2020” e dei Premi Speciali Touring , verrà alle Officine Farneto il 28 Ottobre per il Centro Sud. Diverso sarà il luogo che riguarderà il Centro Nord, dove l’incontro si terrà alla sede dell’ex Expo di Milano il 1 Dicembre 2019. I curatori Teresa e Luigi Cremona, con l’esperienza professionale che li contradistinguono, continuano questo percorso nella ricerca del bello e del buono.
Da oltre 100 anni il Touring Club Italiano si concretizza nelle attività della promozione del turismo, sostenendo le bellezze paesaggistiche meno note, diffondendo conoscenze di una cultura consapevole e responsabile, sempre salvagurdando l’ambiente.
E’ una guida che ci aiuta ad avere tutte le informazioni utili,con particolare attenziona al rapporto qualità prezzo, educando il turista alla conoscenza del Paese e delle sue culture culinarie, alberghiere e non solo.
Un agosto tranquillo di pane e formaggio, da mia sorella Teresa a Meribel, come dire pain de campagne e Beaufort (il formaggio d’alpeggio della Savoie), a Monterotondo Marittimo, pane di Lorenza e Comtè (portato dalla Francia, ma c’è anche un ottimo pecorino locale). In ambedue le località fresco e tanta pace, ringrazio sorella e Lorenza.
Con una “A” all’inizio sarebbe perfetto, ma pure senza la A il gruppo Ragosta si presenta attraente, omogeneo ed agguerrito. Non sono tanti alberghi, solo 3 al momento, ma come dicevamo ben assortiti e omogenei. Li accumuna il fatto di trovarsi in bei posti (Roma, Costiera Amalfitana e Taormina), di essere a 5 stelle, di curare la cucina. ed è proprio quest’ultima a vera protagonista di una serata ben costruita, anzi esemplare sotto questo punto di vista. Raramente abbiamo visto buffet così curati e disposti con la qualità garantita dall’esecuzione diretta di fronte ai tuoi occhi e con un’abbondanza di proposte rispetto al numero di invitati decisamente inusuale. Pochi credo, e noi tra questi, sono arrivati ai dessert, anche questi offerti in larga copia. Ricordiamo i nomi dei tre bravi chef: Simone Strano di Palazzo Montemartini a Roma, direttore Marco Luzzetti, Francesco Russo dell’Hotel Raito di Vietri direttore Fabrizio Rizza, e Cristhian Busca de La Plage di Taormina direttore Gianluca Taglialegne. Presente alla serata Giuseppe Marchese, direttore generale del gruppo e Lucilla De Luca ufficio stampa.
C’è conferenza stampa e conferenza stampa. Quella di ieri è stata praticamente perfetta (non è un auto lode perchè non eravamo gli organizzatori), nel senso che c’è stato un messaggio (la presenza delle aziende italiane al Sirha di Budapest), ci sono stati i numeri (forniti da Marco Bulf), c’è stata la presenza di prestigio (l’ambasciatore italiano a Budapest, Massimo Rustico), ci sono stati i giornalisti (una ventina, tra i più importanti di Budapest), c’era la location (la bellissima Casa Pomo d’Oro) e c’è stata per ultimo l’allegria. Sì!, perchè Beppe Guida si è presentato e subito ha cominciato a cucinare improvvisando un primo dopo l’altro. E al momento della “devozione” l’applauso è stato trascinante e anche l’Ambasciatore ha chiesto commosso il bis!
Due giorni di presentazioni e premiazioni della guida, iniziando dagli alberghi e continuando con i ristoranti nelle varie categorie: Buona Cucina, Cucina d’Autore, Olimpo della Ristorazione. A tutti e per tutti i presenti stessa visibilità e accoglienza sul palco. Alla fine i premi speciali del Touring grazie al contributo dei nostri sponsor che ringraziamo: Lavazza (Moreno Cedroni, miglior ricetta con il caffè), Agugiaro&Figna (Casa Vitiello, per il design innovativo della pizzeria), il Consorzio del Parmigiano Reggiano (Rosanna Marziale, miglior ricetta con il parmigiano reggiano), Villeroy&Bosh (Il Duomo miglior mise en place), Toscobosco (Giuseppe di Iorio di Aroma, miglior piatto con il tartufo), Unox (i Fratelli Serva per la brigata di cucina), Pastificio dei Campi (ristorante Nonna Rosa, miglior primo), Berto’s (Open Colonna per le attrezature in cucina).
Un tre stelle che fa la differenza. Un albergo bello e confortevole con ampi spazi, domina la valle Antigorio in alto sopra Crodo. Colpisce il centro benessere, realizzato con larghezza inusuale e senza economie, come è raro trovare anche in un 5 stelle. E colpiscono anche loro, Marinella e Cluadio Alberti Violetti, la coppia dei due titolari che con l’aiuto dei figli gestisce con grande ampiezza di vedute questa struttura che se fosse in una zona turisticamente più famosa, sarebbe sicuramente molto conosciuta. Ragione di più per scoprire questi posti (che sono bellissimi) perchè prima o poi ci arriveranno tutti.
Prima con Andrea Aprea, ora con Salvatore Bianco, il Comandante resta la punta della cucina creativa in città, con indubbia continuità di stile e di rigore. L’ambientazione è sontuosa, l’atmosfera intrigante sospesa a metà tra il lusso della sala e l’illuminazione da locale notturno, il panorama bello in attesa di diventare splendido (quando il porto sarà definitivamente rinnovato). Dentro c’è un gran lavoro, in sala con un’equipe curata da Alfredo Manzoni e Mario Vitiello che è impostata secondo un protocollo (fin troppo) rigido che cerca di prevenire ogni problema e curare ogni dettaglio (poi magari qualche sbavatura capita comunque). In cucina Salvatore non è da meno. Lo aiutano Roberto Boemio e Francesco Citterio, coadiuvati da uno stuolo di aiutanti, indispensabili per portare avanti l’enorme lavoro che viene richiesto: basta pensare al pane (grissini sottili, taralli, pane a lievito madre, e vari tipi di pane di tutti i generi che accompagnano le varie portate), agli stuzzichini iniziali (praticamente perfetti con il baccalà in evidenza), alla sequenza dei piatti (non ce n’è uno diciamo normale, sono tutti articolati, con la presenza di un numero elevato di ingredienti, ricercati nella presentazione), alla ricerca dell’effetto o comunque della curiosità (con un rimando continuo dall’ingrediente ricco a quello povero, dall’ingrediente locale a quello esterofilo). Il tutto è affascinante, ma anche un pò stancante perfino per un palato allenato, anche perchè il percorso scelto è impervio e la discrepanza tra aspettative e gusto finale inevitabilmente affiora lungo la degustazione. Chiudiamo con un suggerimento (di semplificazione per quanto sopracitato) e una lode, alla pasticceria davvero bella e anche buona (ad opera della giovane Tonya Centoducati).
Accanto alle due aree della pizza e delle gare di emergente c’è il Lume, il nuovo e bellissimo ristorante di Luigi Taglienti che ha visto il succedersi di numerosi eventi collaterali. In primis i tre lunch che hanno visto protagoniste le aziende del Consorzio del Morellino di Scansano con Lorenza Vitali e Fabio Piccoli in regia. E la sera due cene top a 4 mani con Taglienti accompagnato da Ezio Santin, la prima, e da Josean Alija (del ristorante Nerua di Bilbao) la seconda. Ma il Lume non si è fermato nemmeno nelle altre ore della giornata ospitando convegni ed altri eventi. Il sabato, in occasione della giornata internazionale dedicata all’olio extravergine di oliva, la Confagricoltura con le proprie aziende ha organizzato un Convegno coordinato da Donato Rossi, con Gino Celletti e i due chef, Taglienti e Tano Simonato impegnati ad esaltare l’olio in due raffinati finger food. La domenica ha visto protagonisti alcuni esperti dell’ospitalità in un interessante dibattito coordinato da Teresa Cremona e Travel News con un brindisi finale del Franciacorta 4 Terre e finger food di Umberto Vezzoli e Toscobosco. Il lunedì altri due eventi: Parmigiano Identity con 10 produttori presenti e Emergente Sala al quale dedicheremo l’ultimo post di Cooking for Art Milano.
Seconda giornata di gara con la premiazione delle strutture migliori per l’ospitalità secondo la guida del Touring Club Italiano, e due batterie di gare riservate al nordest (con Liguria). Due belle sfide seguitissime dal folto pubblico degli appassionati, ed alla fine vanno alla finale di lunedì (cioè oggi): Michele Lazzarini sous chef al St Hubertus di San Cassiano e Pietro Montanari della Cesoia di Bologna. Che si ritroveranno in finale anche i tre finalisti prescelti il sabato. Per la pizza in finale ritroveremo: Niccolò Serradei di O Fiore Mio, Matteo Finazzi della pizzeria Brian, Indrit Haraciu di Berberè, Matteo Attianese della Cascina dei Sapori.