Chi ha vinto oggi alla Michelin? Per generi quello maschile, le sole donne salite sul palco sono state, alla fine, Annie Feolde e Nadia Santini. Per città inaspettatamente Roma con una pioggia di stelle che arriva anche alla regione con Genazzano e Latina. Per chef la palma va a Enrico Bartolini che ha chiuso un ristorante, ne ha aperti ben 3 per conquistare 4 stelle Michelin, è lui sicuramente il trionfatore di questa giornata, tutti pensavamo che fosse un grande chef, ora dobbiamo aggiungere che è anche un ottimo manager, cosa forse ancor più rara. Molti i delusi, ognuno di noi ha le sue preferenze, ma la Michelin va comunque rispettata e quest’oggi ha dato una dimostrazione di classe e potenza, e anche di amare l’Italia scegliendo una città che da sempre ha guardato con amore alla Francia e un territorio che annovera alcuni dei nostri prodotti più rappresentativi. Infine se guardiamo alle nuove stelle, vediamo che una dozzina (pensiamo sia un record) sono quelle transitate nelle nostre gare di Emergente quando nessuno li conosceva. Per noi una bella e importante soddisfazione.
Teresa Cremona
Cooking for Art, tra botteghe ed alberghi, per finire con l’Enoteca Pinchiorri
E il giorno degli alberghi con numerose strutture del Centrosud che vengono premiate per lasciare poi la scena alle migliori Botteghe di Roma. Fuori si svolge la gara della pizza, l’area mercato si conferma un polo di grande attrazione, mentre al livello superiore vanno in onda il pranzo di Davide Del Duca e si conclude la serata nel modo migliore: con la cena dell’Enoteca Pinchiorri, uno dei migliori ristoranti d’Italia, della quale almeno citiamo lo straordinario agnello.
Freschissima la serata sul Lungomare di Fregene accanto alla bella piscina dell’Albos Club, stabilimento balneare di classe. Si inaugura il Rosmarino, un ristorante che punta molto sulla qualità delle materie prime: pane di Roscioli, mozzarella di bufala di Barlotti, alici di Cetara, prosciutti e salumi di qualità sempre selezione Roscioli, accanto ad una carta di vini volutamente limitata ma corretta a cura di Trimani. Consulenza di Pasquale Torrente, un torrente di nome e di fatto che ormai ha invaso anche la Capitale, ma a queste invasioni non alziamo i muri…..
Da questo nuovo albergo, il Luxus, arriva una bella spinta all’internazionalizzazione di Roma. Prima il Yugo, un progetto di cucina fusion affidato ad Anthony Genovese, dove lo spirito si rivolge ad Oriente, ora il Madre, affidato a Ramona e Riccardo Di Giacinto, dove lo sguardo volge all’America Latina. Grande folla all’inaugurazione e tanti auguri ai due progetti.
A tavola con i JRE presso il Pastificio dei Campi: è per noi la seconda volta, una conferma della validità dell’evento, e della curiosità che trasmette. E’ interessante vedere uno chef collaudato sui primi come Beppe Guida, che riesce comunque ad esprimersi ogni volta con una diecina di ricette originali (da applauso le trofiette in zuppa di origano e pomodoro). Ed è ancora più interessante vedere chef giovani d’oltralpe alle prese con le nostre paste. Questa volta era il turno di Thorsten Probost, del Burg Vital Resort a cinque stelle in Oberlech am Arlberg (in Austria ma al confine con la Germania). Uno chef che ama la natura, e che ci ha portato una carrellata di foglie raccolte nei suoi boschi dandoci comunque due ricette piene di sentori particolari. Serata completata dalla magistrale convivialità del padrone di casa, Giuseppe Di Martino, e dal fantastico bagno di champagne.
Arrivo a Vico in pieno svolgimento della cena dei big, cioè gli chef famosi. Mi perdo il giro degli aperitivi, ma in tempo per i piatti al tavolo. Cena troppo lunga? di sicuro, ma c’è anche da dire che si raccolgono i soldi per beneficenza e bisogna coccolare chi aiuta il prossimo. Tanti i piatti, in genere molto buoni, che iniziano subito con l’ottima trota di Berton. E in parallelo si anima la terrazza a mare ed è lì che fino a notte fonda si svolge la vera Festa.
Pizza, a che punto siamo? Dopo cinque anni di cavalcata mediatica, la pizza ha scalato ogni classifica mediatica e dal retrobottega dov’era relegata, ora ha un posto stabile nell’olimpo della comunicazione. Merito dell’orgoglio ritrovato dei pizzaioli, di noi giornalisti che ce ne siamo innamorati, del pubblico sempre più convinto che per 6-9 euro forse non si trova niente di meglio in giro. Di tutto questo si è parlato nei due giorni di convegno per concludere grosso modo, anche se con diverse sfaccettature, che ci vogliono ingredienti giusti, passione e formazione da parte dei pizzaioli e che quella del forno a legna è una battaglia bella, ma probabilmente destinata a perdersi. Il tutto organizzato benissimo, ma senza un assaggio di pizza (sic!), da Barbara ed Albert.
Arriviamo a Napoli per unirci all’evento sulla pizza di Formamentis. L’impatto con il Palazzo Caracciolo, che non conoscevamo, è notevole. La struttura si impone con l’ampiezza del disegno architettonico, la nobiltà degli spazi, la bellezza dei due chiostri ben protetti da due belle tensostrutture. Altrettanto non si può dire della ristorazione, che fa povera figura in un ambiente improbabile da bistrò datato e con uno stile anch’esso superato (….veli di parma con perle di cantalupo…). Ma la buona compagnia tiene su la serata.
E qui riproponiamo alcune immagini dell’ultima giornata, sicuramente la più densa di emozioni, con le premiazioni dei ristoranti meritevoli del centrosud (e ringraziamo veramente i tanti ristoratori arrivati anche da lontano), e poi la finale del Premio miglior Chef Emergente d’Italia 2015. Come sapete Olvier Piras dell’Aga di San Vito Cadore ha vinto su Gianfranco Bruno de La Masseria del Falco di Forenza e su Nikita Sergeev de L’Arcade di Porto San Giorgio. Ancora complimenti a loro e penso sia interessanti rivederli in queste foto.
In copertina la premiazione della Guida del Touring Club nella giornata dedicata agli alberghi seguita da Teresa Cremona con Fiorenza Frigoni e Arianna Fabri della direzione del Touring, e a seguire l’emozione di aver avuto la presenza per tutto l’evento dell’ambasciatore del Giappone in Italia Kazuyoshi Umemoto, e infine la finale della gara miglior pizzaiolo emergente d’Italia 2015 vinta da Elio Santosuosso. Tre momenti importanti seguiti da qualche migliaio di visitatori attenti ed interessati.