Siamo in tanti convenuti qui per la 42sima edizione della guida Espresso, tanti anni a testimoniare un percorso ricco di contenuti. Secondo Enzo Vizzari, il curatore da tanti anni, viviamo un periodo meno scintillante di qualche anno fa, con meno “geni” e un buon talento medio, insomma sono sempre gli stessi i primi della classe. Forse io sono più ottimista: vedo tanti giovani in gamba affacciarsi e fare i primi passi in questo settore. Però è indubbio che il successo dipende non solo dal talento e dalle caratteristiche individuali, ma anche dalle circostanze favorevoli. E sono meno ottimista sul percorso della nostra Italia di questi anni.
Thomas Piras
Pur essendo bellissimo questo è il piatto che ci è piaciuto di meno, l’animella poco croccante e un pò coperta dalla salsa alle castagne. Difficile dire quale è stato il migliore in una serie indubbiamente divertente ed interessante di assaggi. A gran ritmo, nonostante il ristorante pieno (il che dimostra un’ottima organizzazione in brigata), i piatti non stancano per varietà, presentazione e gusto. Colpisce l’allegria che i piatti trasmettono (ed è un ottimo segnale), la ricerca del trompe d’oeil non solo per l’effetto, ma anche per l’idea di giocosità che porta con sè.