Il momento clou è quello dei sei chef, venuti da tutta Europa, che preparano le loro ricette a stretto contatto con gli ospiti. E poi ancora brindisi e discorsi nello straordinario scenario di questa location in mezzo ai boschi. Si chiude la serata e non poteva essere migliore: le radici hanno un qualcosa di magico, diverso e sorprendente, credo che tutti gli ospiti ne siano rimasti conquistati. Ora “Roots” alla prova del mercato che ovviamente sarà il miglior giudice.
Umberto Vezzoli
Roots, radici. I bistrattati tuberi alla riscossa. Chi pensava che fossero poveri, brutti, incolori e insapidi si è dovuto ricredere. Merito di Toscobosco, l’azienda di David Rossi e Roberto Burroni, che dopo aver trovato il successo con i tartufi, non si sono fermati, e nel bosco sono penetrati fino in fondo, o meglio anche sottoterra. Eccoli presentare la loro nuova linea di prodotti “Roots” e per farlo non hanno lesinato: una location suggestiva in mezzo al bosco, un megaschermo con effetti speciali, sui quali torneremo con un altro post. Intanto godiamoci questi aperitivi e stuzzichini (vini ottimi di Tenuta D’Alessandro).
Lei è Stefania Scarampi, lui Filippo La Mantia, insieme il matrimonio dell’anno della ristorazione romana. Come romano mi sento debitore a Filippo La Mantia, ha reso di nuovo frequentabile e frequentata via Veneto, ha ripatinato lo spolvero locale profumandolo di allegorie siciliane e ha reso perfino popolare il brunch domenicale , un rito visto finora dagli indigeni come qualcosa di alieno. Aggiungo, mi è anche simpatico, anche se poi magari a tavola qualche critica ogni tanto mi viene di fargliela. Auguri Stefania e Filippo.
Tre alberghi (de la Ville, Esedra e de Russie), tre chef, tre amici come vedete. A Roma si mangia bene negli alberghi? ci provano in tanti, sempre più numerosi, qualcuno lascia e qualcuno poi ritorna, come Umberto Vezzoli.