Più che un brunch è un “pranzo contadino della domenica” quello lanciato da Vincenzo Mancino alla Proloco Trastevere. A Vincenzo dobbiamo un grande lavoro di valorizzazione dei prodotti tipici del Lazio e in questo pranzo loro sono i protagonisti: dal prosciutto di Bassiano alla mozzarella di bufala di Amesano, dalla ricotta di pecora bio ai sottoli di Agnoni. Ed ancora la buona focaccia di Alessandro (mentre l’unica cosa che non ci è piaciuta è il pane). A parte i salumi e i formaggi si può scegliere tra un primo della tradizione (con la carbonara fatta con le uova biologiche da allevamento a terra) e un secondo (nel nostro caso polpette o costine di pecora), per terminare con un dessert (meglio il pain perdu del tiramisù).Il tutto a 25 euro, un prezzo che merita l’applauso, mentre la lode la daremo quando la sala sarà più confortevole da un punto di insonorizzazione.
Vincenzo Mancino
Grande giornata finale per scoprire i finalisti che ritroveremo il 28 ottobre a Roma. Per Emergente Pizza sono: ROberto Ferrone de 384 di Roma, Gabriele Lucantoni di Sbanco di Roma, Fabiano Viscito di Pizzeria Battipaglia. Per Emergente Chef: Lorenzo Boschi de il Giglio di Lucca, Valerio Ragusa di Da Luciano a Roma, Gianluca Durillo de La Madonnina del Pescatore di Senigallia, Giuseppe Torcasio di Ex Trappeto di Lamezia. A loro si aggiungeranno i finalisti già designati a Milano e quelli che andremo a selezionare in Emergente PUglia e Emergente pizza ad Ischia. Si chiude così l’evento con Città della Pizza, caratterizzato da un’altissima affluenza, nonostante il maltempo, e che ha visto una larghissima partecipazione di concorrenti. Da segnalare questa volta come regione la Calabria che ha confermato l’ottimo momento che sta vivendo in questo settore.
Prima edizione di Formaticum, mostra di formaggi d’autore, ed il nostro giudizio è più che positivo: bella la location, professionale l’allestimento, una buona selezione di produttori con il solo limite di una limitata presenza di quelli del nord, che però , speriamo, nelle prossime edizioni, sarà più numerosa. Un bell’impegno per Vincenzo Mancino che è stato un pò l’anima del progetto, ma anche la soddisfazione di vedere un riscontro importante.
Vincenzo Mancino non contento di DOL, la sua orginaria attività tesa a valorizzare i prodotti della regione, ha creato il primo ristorante Pro Loco sempre al fine di presentare ed utilizzare questi prodotti in un ambiente curato, dove la cucina è semplice, ma curata nei dettagli e nel contorno. Alla Pro Loco Pinciano si fa anche una buona pizza e qui, nel nuovo locale di Trastevere si replica in meglio con un ambiente ancora più intrigante, pieno di spazi conviviali arredati in stili vari e piacevoli. Non manca anche qui la pizza e alla pala troviamo il bravo Simone Raponi al quale consegniamo il bel premio di Emergente Pizza, non arrivato a tempo all’evento di Roma. E complimenti ad Elisabetta, l’attivissima moglie di Vincenzo Mancino, che segue da vicino l’avvio di questo nuovo locale.
DOL d’origine laziale, è l’iniziativa, il logo e il (grande) negozio che Vincenzo Mancino ha creato per difendere e diffondere i prodotti della regione. Non contento ha supportato la creazione di alcuni ristoranti chiamati Pro Loco per mettere in pratica, e cioè nella ristorazione, le sue idee. Pro Loco Pinciano è gestito con successo dai bravi fratelli Pierini, e in questo nuovo Pro Loco Farnesina, alle spalle di Ponte Milvio, si affida alla passione ed esperienza di Francesca Riganati, che in tanti anni ha portato al successo le scuole del Gambero Rosso e che si merita rispetto e lode.
Nuova avventura dei fratelli Pierini, solidi professionisti della Capitale (vedi anche il Moma). Ci hanno abituato a scoprire locali intelligenti e di qualità, e in effetti anche questo locale vicino a piazza Fiume si fa apprezzare, non tanto per l’ambiente piacevole ma un pò “visto”, che riprende il filone dei locali dove si compra e si mangia pure, quanto per la notevole selezione di formaggi, salumi e in genere prodotti laziali. Prodotti poco noti o del tutto sconosciuti anche ai gourmet laziali, difficili da trovare in giro e che si basano sul grande lavoro di selezione che ha fatto in questi anni Vincenzo Mancino (vedi anche il DOL = di origine laziale). Un menù fin troppo esteso (ma che dovrebbe focalizzarsi su meno piatti nel futuro) offre alternative di cucina tipica regionale, sfiziosità varie, primi e polpette, una vasta serie di focacce e di pizze e la curiosità delle “tielle” (originarie di Gaeta). Qualche assaggio conferma l’ottima qualità delle materie prime, la buona base dell’impasto delle focacce (grani antichi laziali), il sapore in genere centrato delle varie ricette. C’è comunque ampio spazio di crescita limando qualche croccantezza e pesantezza eccessiva. Tra le varie pizze, meglio quella in bianco della margherita.