Il ristorante fa parte di un progetto di ampio respiro (Tenuta Relais Centro Benessere e Convegni) in dirittura di arrivo. Esiste da un paio di anni, ma da poco è arrivato Vincenzo Martella già conosciuto e bene in Toscana. Qui trova forse una maggiore libertà e ce lo dimostra con una cena di ottima fattura pur essendo ancora in rodaggio. Lui è uno chef che quando trova il prodotto giusto non lo molla più, e l’esempio migliore ce lo da con la pecora, alla quale dobbiamo due ottime ricette (la tartare e i cappelletti). Ma anche con la triglia e il maialino non scherza, mentre sono sempre golosi ma pesanti sia il risotto che l’omaggio al sud (con fave e lampascioni). Si cede nel finale con due dessert un po’ deboli, riscattati però da una buona piccola pasticceria. In cucina è aiutato da Tobia Ammannati, mentre in sala è Francesco Dell’Aiuto. Ma le persone più importanti sono i due titolari, Rudi (dietro le quinte) e Paola (in sala) Reni, che guidano, coordinano e controllano da vicino, giustamente, tutte le attività.
Vincenzo Martella
Nelle colline di fronte a Volterra sono numerosi i caseifici e molti di qualità. Questo, Caseifcio Carai dei fratelli Giuseppe ed Antionio, è tra i più piccoli, ma più agguerriti. La produzione è molto varia sia sul fresco che sullo stagionato, dove spicca il Templari, una grossa forma a lungo affinamento. Un formaggio da non perdere.
Borgo Pignano, la ristorazione
Borgo a Pignano come abbiamo visto è una struttura piuttosto articolata: c’è l’Azienda agricola con i suoi 300 e più ettari, c’è l’Ospitalità, il Benessere, e ovviamente non poteva mancare la ristorazione. Quest’ultima presneta due alternative: il Fresco, più semplice ed informale, in uno spazio separato, con anche un forno per le pizze. Offre cucina regionale alternado piatti ben noti e fatti in modo corretto, a pizze (non provate) di vario tipo. C’è anche un laboratorio per la panificazione, che spande un buon profumo per tutta la Villa, e che sforna ottimo pane e biscotteria e dessert di vario tipo. E arriviamo al ristorante gourmet, che in estate si avvale di una romantica veranda con vista su Volterra, o gravita nelle sale interne della Villa. Alla guida Vincenzo Martella, cuoco di non straordinarie esperienze, ma ci mette la faccia e la voglia di fare con l’umiltà di chi sa che deve ancora apprendere. E il risultato è encomiabile già ora anche se la bellezza del contesto sprona verso la strada di una crescita ulteriore, soprattutto in termini di finezza e leggerezza delle ricette presentate. Nella lunga degustazione un plauso agli antipasti, con delle tagliatelle di seppia e delle animelle che si fanno ben valere, mentre il piatto migliore ci è sembrato un morone (il pescato del giorno) ben coniugato con le verdure. E parlando di verdure, con quello che abbiamo visto tra orto, giardino delle piante aromatiche, fiori ed erbe varie, pensiamo che la direzione dove il ristorante dovrebbe maggiormente impegnarsi sia senza dubbio quella della valorizzazione di questo patrimonio che è a portata di mano.
Non è stato facile il compito dei concorrenti: cucinare poco più che verdure e tuberi, con il solo aiuto del barbecue, ed in sole due ore. Inoltre alla fine è arrivata la pioggia che ha movimentato ulteriormente la gara. Ma bravi tutti perchè aldilà della competizione era questo anche un modo per ritrovarsi e confrontarsi con il giusto spirito in una situazione sicuramente anomala. Guardate queste immagini, magari manca qualcuno, e ci dispiace, ma questo non vuole essere l’album ufficiale dell’evento che sarà invece preparato dai fotografi professionisti che erano presenti.
Arrivano puntuali i concorrenti, all’inizio sorpresi e un pò spaesati, ma poi conquistati dalla bellezza del posto. E’ una gara ma deve essere anche una Festa, quindi cerchiamo di spiegare le varie regole che devono essere intese con il giusto spirito della gara. Siamo tra i boschi, potrebbe anche piovere (e infatti pioverà) e quindi bisognerà poi adattarsi in qualche modo. Si procede al sorteggio, alla pesa dei vari ingredienti che ognuno ha portato con sè per caratterizzare la ricetta (massimo 2 ingredienti), poi allestiamo il mercatino degli ortaggi frutta e verdure per far completare la “spesa” agli chef. (la gara è vegetariana). E arrivano man mano gli sponsor, con i loro prodotti e vini, e anche i giurati che andranno a comporre le varie giurie. Insomma il parterre si riempie e si riempie anche la chiesetta per seguire la lezione sulle erbe selvatiche. Ricordiamo i concorrenti che avranno un compito non facile: in sole due re preparare 30 assaggi con gli ingredienti a srpresa trovati al mercatino (salvo i 2 che si sono portati da casa) e cucinarli con il solo aiuto del fuoco. Ecco i loro nomi: Riccardo Cappelli (Argentario Golf Resort- Porto Ercole GR), Carlo Nappo (Alla Catina-PN), Marcello Tiboni (ristorante 28 posti-MI) , Federico Delmonte (Chinappi-Roma), Francesco Palombo (Sfumature Gourmet- Cassino FR), Davide Puleio (Pipero-Roma), Alessio Biagi (La Terra di Nello-Castiglione della Pescaia GR), Fabiana Scarica (Villa Chiara Orto e Cucina-NA) , Andrea Mosca (Marili-AP), Donato De Filippis (Tenuta Esdra Agrispa-Pontecorvo FR), Vito Gaballo (Ristorante Origano-LE), Donato Martella (il Capriccio-Vieste FG), Vincenzo Martella (Borgo Pignano PI), Carlo Porcu (Osteria La Lodola- AR), Nicolò Cappelli ((Tenuta Carretta-CN).