Pastiera “ieri oggi e domani” è andata in scena ieri a Caserta nella sede del Consorzio della Mozzarella di Bufala Campana. Un convegno al quale ho partecipato ha fatto il punto della situazione, poi una serie di pasticciieri famosi ne ha interpretato l’essenza, sia in modo tradizionale che innovativo. La Pastiera è già un dolce diffuso e famoso, ha dalla sua parte nobili radici e tanta storia, ci sono tutte le premesse che diventi un prodotto simbolo un pò come ormai lo è il Panettone per MIlano e per tutta Italia. Complimenti a Giuseppe Daddio che ha profuso larga energia per realizzare l’evento con la collaborazione di pasticcieri e dei Consorzi della mozzarella di bufala e della ricotta di bufala rappresentati per l’occasione dai due Presidenti: Mimmo Di Raimondo e Benito La Vecchia,
Vincenzo Russolillo
Ultima puntata all’Expò a parlare di olio e salute. Una tavola rotonda organizzata da Vincenzo Russolillo con Fofò Ferriere alla presenza del Presidente del Parco del Cilento e con il Consorzio dell’Olio e i suoi produttori. Una chiusura all’insegna dei buoni sapori mediterranei. Ciao Expò, è stato bello!
Dieta Mediterranea significa pure pane verdure e olio, purchè ovviamente siano ingredienti al top. Ed ecco il pane di Caselle presentato da Michele Croccia imbottito di verdure del suo orto, e poi Vito de Vita che ci presenta altro pane di grani antichi con anche lui verdure servite in bella composizione. Con gli ideatori dell’evento Tiziana Bove Ferrigno e Vito Amendolara, e gli organizzatori Vincenzo Russolillo e Fofò Ferriere brindiamo con il recuperato vino della vigna della Certosa, un aglianico fresco dalla vena acida.
Aspettando il Bocuse d’Or: una giornata trascorsa con un gruppo di giovani chef desiderosi di confrontarsi nel più importante e difficile concorso di cucina al mondo. Un percorso che dura due anni attraverso tre fasi: la Selezione italiana che avverrà entro fine anno, la Finale Europea a Budapest maggio 2016, la Finale Mondiale a Lione gennaio 2017. Con Giancarlo Perbellini, Presidente del Bocuse d’Or Italia, stiamo verificando supporti e adesioni e terremo informati gli appassioanti e gli operatori con aggiornamenti sull’evoluzione di questa operazione. A Sanremo, nella piacevole atmosfera che si respira durante il Festival, i ragazzi si sono prima ambientati osservando con curiosità la Vip Lounge, poi hanno preparato ognuno due ricette. Una, improvvisata, di pasta De Cecco (sponsor di questa giornata), una finalizzata allo spirito del Concorso. Non era una gara, non c’era una giuria, ma tutti i piatti sono stati analizzati e commentati in diretta e crediamo sia stato molto producente e funzionale per tutti i presenti che hanno potuto valutare l’impegno e la preparazioni di questi giovani e validi cuochi.
Indovinata l’iniziativa del Comune di Casalbuono per promuovere il suo fagiolo: nominare “Ambasciatori del Gusto” i migliori ristoratori del territorio (siamo a sud di Salerno), che è anche l’occasione per fare il punto della situazione di un piccolo borgo che comunque si sforza di migliorare la sua immagine e i contenuti. Non solo il fagiolo, ma anche l’incentivazione di creare un’ospitalità diffusa e di convincere i giovani a restare e a crearsi una nuova occupazione guardando ad esempio al turismo enogastronomico.
La gara vera e propria è oggi, ma ha avuto ieri un anticipo. I vari concorrenti si sono potuti ambientare, hanno cucinato un piatto di pasta che non è stato giudicato, ma è servito a farsi conoscere dagli esperti presenti (giornalisti, fotografi, food designer, chef famosi) che erano lì per fare domande, ma anche aiutarli. Quello che ha colpito la passione comune a tutti, ma anche la personalità e il carattere che li differenzia. Praticamente cinque modi di intepretare la professione. Ma, come ha giustamente sottolineato Fabio Tacchella, al Bocuse d’Or non vincono forse i migliori, ma quelli più diligenti regolari e precisi. Vedremo oggi cosa accadrà.
Intorno al Bocuse d’Or una serie di altri piccoli eventi e presentazioni: Meditaggiasca, olive taggiasche in scena a maggio e subito dopo il Riviera Food Festival a Sanremo per finire a metà giugno con Macramè un mare di Champagne! Una bella serie di eventi liguri. Tra l’uno e l’altro in azione sul palco personaggi del callibro di Luuigi Ferraro chef del Calvados di Mosca, Simone Fracassi grande artigiano della carne e Ernst Knam sommo pasticciere.
Un salto al Festival in chiusura, per vedere Venezia della quale siamo innamorati e per salutare gli amici Fofò e Vincenzo impegnati nell’area gourmet con una scelta semplice, basica, lodevole: prodotti e piatti semplici senza fronzoli e avventure. Per l’avventura basta uscire e di fronte è il tappeto rosso del Festival.
Tallioo a San Giorgio a Cremano
Tally Ho, (qui italianizzato) è il grido che i cavalieri lanciano quando avvistano la volpe e gli hounds (i cani addestrati) scattano in avanti. Qui più di venti anni fa Raffaele Ferriere (conosciuto da tutti come Fofò) ha creato un pub che è un vero modello del genere. In ogni angolo si scoprono collezioni uniche di birre speciali, rhum, whisky e perfino acqua per whisky, oltre anche a selezioni di prodotti alimentari particolari. Una passione coltivata negli anni accanto a quella del teatro e della musica. Passioni che si sono poi fuse insieme con il sodalizio con Vincenzo Russolillo, allestitore di Salerno. Insieme realizzano e gestiscono eventi importanti in tutta Italia, curando l’aspetto gastronomico: dal David di Donatello al Festival del Cinema di Venezia, da Miss Italia al Festival di Sanremo.Ma ovviamente si mangia pure in questo caratteristico locale posto al centro di San giorgio a Cremano e poco distante dalla Pizzeria dei Fratelli Salvo, altro luogo da ricordare. La passione di Fofò per i prodotti continua sulla tavola dove arrivano specialità straordinarie e pomodori da svenire dell’adiacente orto.