Premiazioni con i botti si potrebbe dire, sì perchè alla fine ci sono stati anche i fuochi di artificio per festeggiare la torta finale, una specie di compleanno per i 10 anni del Premio IAT. Un bel successo per Italia a Tavola che ha visto il suo sondaggio crescere vertiginosamente negli anni e sabato sera su questa bella terrazza della Cantalupa c’era veramente il fior fiore delle Associazioni e dei cuochi. Tra grandi prodotti e qualche ricetta ben studiata (tra quelle assaggiate ottimo il tonno di Ciccio Sultano e il glacier di Chico Cerea), è stata una serata veramente densa e per giunta allietata da un clima finalmente primaverile. Insomma Albero Lupini le ha azzeccate tutte, complimenti!
Viviana Varese
Curioso vedere tanti cuochi che parlano della sala, ma è indubbio che avvertono il problema e sanno che è lì che si gioca il futuro dell’alta ristorazione (in quella media o bassa secondo noi il problema ormai non si pone nemmeno più). A convocare tanta bella gente ci ha pensato le Cantine Ferrari con la sua scelta di creare un premio specifico nel quadro delle classifiche internazionali dei 50 Best. Una serie di interventi interessanti che spaziano dalla Bocconi al Clovis Club di Londra e che si chiudono con l’intervento di Gualtiero Marchesi. Applauditissimo Antonio Santini, sarà lui a vincere per primo? Se lo meriterebbe a furor di popolo.
Eataly è un posto variopinto e piacevole dove c’è comunque tanta qualità e ben disposta. Come anche nei ristoranti, questa Alice che è il top per Eataly a Milano e che merita lode a prescindere. Sia per la posizione e l’originale arredo pieno di soluzioni innovative, sia per i numeri che snocciola (80 coperti pranzo e sera affrontati da una brigata di quasi 30 persone), sia ovviamente per la cucina di Viviana. Lei nasce a Salerno, esperta pizzaiola, si trasferisce giovane in Lombardia e qui comincia a cucinare per approdare al ristorante milanese, il primo Alice, aperto nel 2007 in via Adige con Sandra Ciciriello tuttora socia. Si fa conoscere per la sua estrosa cucina di pesce, ottiene numerosi riconoscimenti e l’invito di Farinetti a trasferire nella nuova Eataly di Milano il ristorante. Qui si trova bene, lavora come una matta ma, per sua esplicita ammissione, è anche la prima volta che ci guadagna qualcosa. La serie di assaggi ce lo conferma, non ci si annoia al suo tavolo: non amiamo molto i molluschi e anche se ce ne sono capitati quasi ad ogni portata siamo usciti contenti e soddisfatti. Con facilità passa dalla ricetta coraggiosa, pensiamo alla variazione di melaznane o alla sfoglia d’estate, a piatti materici come l’ottimo polpo al cedro. Con misura gestisce l’affumicato, ma un pò meno il sale e le arachidi. C’è cura nel servizio, nei dettagli, negli stuzzichini iniziali, nell’assortimento del pane. Un plauso alla brigata, in via Adige era tutta al femminile, qui qualche ragazzo è ammesso, visto anche i numeri, ma sono sempre in larga minoranza.
Vinitaly all’impronta dell’ottimismo con il dollaro svalutato e l’Expò alle porte. I politici poi hanno scoperto da tanto che il vino alla fine fa immagine e cassa, e qui a Verona non manca nessuno di quelli che contano nel settore. Curiosamente il via e il brindisi ufficiale vengono fatti nell’Oltrepò Pavese, un territorio ad altissimo potenziale finora poco espresso. Un brindisi pieno di aspettative, sperando che l’Expò le confermi, ma questo lo sapremo a breve.
Ogni anno è un appuntamento al quale è difficile rinunciare. Le Soste rappresentano il meglio della nostra ristorazione e ogni anno si allunga il numero delle strutture che aderiscono a dimostrare la salute del comparto. In genere cucinano i nuovi ingressi, come anche in questo caso: stuzzichini affidati a Errico Recanati, Viviana Varese, Massimo Spigaroli, Massimo Mantarro, e piatti eseguiti da Aurora Mazzucchelli, Alfio Ghezzi, Marcello Trentini, Burkhard Bacher, Vincenzo Candiano. Per chiudere la pasticceria dei Cerea. Cucina di classe, una curiosità: mise en place senza nemmeno un coltello…ormai la cucina d’eccellenza non prevede l’uso dei denti.
Serata intensa l’altra sera a Roma. Prima a scoprire le meraviglie e la raffinatezza dell’operazione Unforketable di Niko Romito, mentre due piani sotto Viviana e Sandra presentavano il loro ristorante (temporaneo, fino alla fine dell’anno) particolarmente giudizioso nei prezzi. E poi a Casa Bleve per gli auguri dell’Unione Italiana Vini, dove abbiamo trovato il gotha politico del vino in Italia.
EMERGE, seconda manche del pomeriggio, la Lombardia. In gara ben cinque cuochi e a vincere Antonino Messina del Griso, origine siciliana ma menù lombardo.