Si chiude lo Speciality Food Festival al World Trade Center con il concorso del miglior risotto e le premiazioni delle varie gare di pizza. Siamo nella giuria del risotto, e dobbiamo dire che comunque erano tutti sufficienti, il primo alle rape rosse il più colorato e molto disequilibrato, il secondo allo stracotto accettabile, il terzo con lo sgombro il più indovinato ma rovinato da troppo olio d’oliva aggiunto alla fine. Comunque la cultura italiana è sempre seguitissima e c’è grande attenzione a quello che facciamo e proponiamo.
Walter Potenza
Primo giorno del Summit mentre arrivano chef da tutto il mondo allo Speciality Food del WTC di Dubai. Qui nell’area dei GVCI si svolgono le varie gare. C’è Pizza Up con appunto famosi pizzaioli in scena, c’è la gara della pasta, ma c’è soprattutto l’interesse di tanti operatori. Il mercato è in crescita, ma non è facile: se ne parla nel convegno che ha prorpio questa analisi come suo tema, coordinato da Rosario Scarpato.
Cotoletta o costoletta alla milanese? Il dubbio amletico viene rigorosamente sciolto da Alan Bay che precisa: la costoletta è il taglio di carne, la cotoletta è il nome della ricetta. E proprio alla cotoletta alla milanese è dedicata la nona giornata dell’IDIC (International Day Italian Cuisine) che ogni anno dedica questa giornata ad una ricetta tradizionale che viene poi eseguita nei 5 continenti dalle migliaia di chef che aderiscono all’iniziativa. E proprio a Milano si celebra l’evento con collegamenti con una diecina di ristoratori da tutto il mondo mentre un’altra diecina cucina in diretta la cotoletta che viene poi assaggiata e commentata da un piccolo gruppo di giornalisti e chef, tra i quali il sottoscritto. L’iniziativa è bella e opportuna, noi l’abbiamo sempre seguita e la seguiremo con piacere, mentre ci complimentiamo ancora con Rosario Scarpato che l’ha ideata, e Maurizio Palazzo che ha organizzato l’evento all’Hotel lagare di Milano.
Il Summit si chiude per noi con la più bella serata che si potesse organizzare e quindi ci complimentiamo con Rosario ed Aira (instancabili organizzatori), con gli oltre 40 chef che hanno contribuito all’evento, e con lo staff del Marquis che ha realizzato il tutto con grandissima professionalità. Un centinaio i prodotti in assaggio, tra formaggi affettati ecc, una diecina i vini, tante le ricette degli chef, e anche la pizza presente, come la carne di Fracassi. Presente l’ambasciatore d’Italia qui a Dubai ed altre autorità, la festa ha avuto un ritmo veloce e piacevole, si è animata con le premiazioni, rilassata con la musica, ha mostrato lo stato di salute della cucina italiana anche in trasferta ad oltre 500 invitati di riguardo. C’è da esserne fieri. Ancora complimenti a tutti e in fondo anche a noi che abbiamo dato un piccolo contributo a questo bell’evento.
Seconda giornata dedicata alla pasta e seguita da molta gente. Assaggiamo i piatti dei cinque concorrenti in gara in rappresentanza di 5 tra i migliori ristoranti italiani a Dubai, e dobbiamo dire che la pasta è in genere cotta bene (4 su 5) ben presentata e interpretata. Un difetto un pò generale è l’abbondanza di condimento, ma è anche un difetto che hanno quasi tutti i ristoranti all’estero (e non solo) che pensano che la pasta sia un ingrediente povero che dev’essere arricchito, andando così a rompere il giusto equilibrio.
Al via il Summit della Cucina Italiana nel mondo, ancora una volta qui a Dubai. Ci ritroviamo così con tanti chef arrivati qui dall’Italia e un pò da tutto il mondo sotto la guida instancabile di Mario Caramella, Rosario Scarpato e Aira Piva. Cena un pò modesta e ci rifacciamo con una tavolata di inesauribili bevitori da Roberto’s il locale italiano forse più in voga che ogni giorno macina oltre 500 coperti ad alto livello. Tra Ferrari e Ca’ del Bosco, evviva!
Lunga e bella sosta alla Villa medicea di Artimino.Prima l’incontro con una ventina di piccoli e medi produttori di vino, olio e salumi; poi il momento della foto ricordo sull’imponente scalinata della Villa, la cena tradizionale toscana e infine un’occhiata alla cantina. Un’occasione importante per gli chef di immergersi nel territorio, di viverlo nel modo migliore, con chi gli ingredienti li produce con cura giorno per giorno. Lo scenario di questa villa rende veramente indimenticabile l’esperienza.
Il gruppo It-chefs, chefs italiani nel mondo, si riunisce varie volte, quest’anno sono previste almeno tre tappe: New York, Tokyo e Dubaai. Ma un appuntamento è sempre tradizionalmente legato all’Italia e quest’anno prevede l’inizio con l’Expò e la chiusura a Firenze. Noi lo seguiremo fin dall’inizio (anche se arriviamo in ritardo e ci perdiamo la visita allo stabiliento, al museo delle pentole dell’Agnelli), qui a Bergamo dove siamo ospitati a cena dalle Pentole Agnelli. Cucinano per gli oltre 100 cuochi: Tano Simonato, i fratelli Cerea, Matteo Scibilia, Claudio Sadler.
Per la terza volta siamo in giuria in questa gara, la più italiana tra le tante nel mondo e anche la più internazionale. Solo dal confronto possiamo migliorare tutti e questa gara ce lo ricorda e ce lo conferma. Complimenti sempre al gruppo It-Chefs di organizzarla così bene assieme ovviamente all’Academia Barilla. Questa la carrellata dei tanti primi, ben 27 che abbiamo assaggiato. In finale vedremo solo i 4 migliori chef.
Sono arrivati domenica da noi, a Emergente Sud al Circolo dei Canottieri Napoli, per incontrare i giovani chef in gara, poi a Vico per un convegno e l’incontro con i tanti chef ivi convenuti. Ed ora due contest in parallelo: a Tiscania per il risotto, e a Parma per la pasta nel tradizionale The World Pasta Contest alla sua terza edizione che ci vedrà impegnati nella Giuria. Per noi è sempre un piacere incontrare personaggi come loro che da anni rappresentano al meglio l’Italia nel mondo.